Stalin: Sull'antisemitismo

Risposta a una richiesta dell’Agenzia Telegrafica Ebraica d’America

Rispondo alla vostra richiesta.
Lo sciovinismo nazionale e razziale è una sopravvivenza di costumi antiumani che sono propri al periodo del cannibalismo. L’antisemitismo, quale forma estrema di sciovinismo razziale, è la più pericolosa sopravvivenza di cannibalismo.
L’antisemitismo è utile agli sfruttatori come parafulmine che eviti al capitalismo il colpo dei lavoratori. L’antisemitismo è pericoloso per i lavoratori come falso sentiero che li stacca dal giusto cammino e che li porta nella giungla. Per questa ragione i comunisti, quali conseguenti internazionalisti, non possono non essere inconciliabili e mortali nemici dell’antisemitismo.
Nell’URSS si persegue nel modo più severo con la legge l’antisemitismo come fenomeno profondamente avverso al sistema sovietico. Gli antisemiti attivi si puniscono, in base alle leggi dell’URSS, con la pena di morte.

I. Stalin

12 gennaio 1931
(pubblicato per la prima volta nel giornale Pravda n° 329, 30 novembre 1936)