Il governo non fa niente per bloccare il carovita
Nuova stangata su prezzi e tariffe
Rincarano gas, luce, acqua, rifiuti, ferrovie, alimentari, carburanti
Nel 2008 le famiglie spenderanno dai 1.510 ai 1.705 euro in più
Dopo un 2007 nerissimo che ha fatto registrare aumenti medi record di circa 994 euro a famiglia, il 2008 si apre con una nuova stangata di prezzi e tariffe che rischia di gettare letteralmente sul lastrico milioni e milioni di famiglie.
Secondo le stime di Adusbef e Federconsumatori elaborate sulla base di un nucleo familiare abitante in un appartamento di 90 mq., che possiede una sola autovettura ed un solo conto corrente bancario e che ha un reddito annuo disponibile pari a 28.500 euro il salasso nel 2008 varierà da un minimo di 1.510 ad un massimo di 1.705 euro su base annua che, sommato ai rincari già registrati nel 2007 in ampi settori dei consumi, anzitutto i generi alimentari e i prodotti energetici, comporterà in due anni una stangata di oltre 2.500 euro a famiglia!
Aumenterà di tutto: dalla luce al gas, alla nettezza urbana, ai servizi bancari ed assicurativi, alle tariffe dei trasporti pubblici, autostradali e trasporto locale.
L'aumento di spesa maggiore su base annua sarà per i generi alimentari, con un impatto pari a 420-440 euro; seguita da riscaldamento (125-135 euro); benzina e carburanti (120-130 euro); gas (72-85); tariffe ferroviarie (65-75); luce (38-45 euro); Rc auto (26-40 euro); nettezza urbana (30-40 euro); servizi bancari (25-30); tariffe autostradali (24-30 euro); bolli auto e moto e addizionali regionali (20-30 euro).
L'impatto sarà ancora più devastante per i bilanci di quei 3,2 milioni di famiglie che, fidandosi delle banche, hanno contratto un mutuo a tasso variabile. Per loro dal 1° gennaio 2008 ci saranno aumenti di rate pari a 550 euro su base annua, nel caso di un mutuo trentennale di 100.000 euro; e di ben 1.100 euro l'anno, nel caso peggiore di un mutuo trentennale di 200.000 euro.
Le più penalizzate saranno soprattutto le famiglie più povere e disagiate dal momento che gli aumenti riguardano soprattutto i generi di prima necessità e non certo i beni di lusso. I salari di operai e lavoratori subiranno un ulteriore perdita del potere di acquisto e l'impatto percentuale sui bilanci familiari sarà ancora più devastante. Infatti, secondo i dati Istat riferiti all'ultimo trimestre del 2007, nonostante la forte diminuizione dei consumi di pasta (-7%) e pane (-3%), il prezzo di questi beni è continuato a salire al punto che oggi, rispetto a qualche anno fa, la cosiddetta "famiglia tipo" spende di più ma compra sempre meno.
Ma vediamo gli aumenti nel dettaglio.

ALIMENTARI
Con il costo del petrolio alle stelle, basta qualche giorno di siccità o di pioggia in più o come è successo recentemente con lo sciopero degli autotrasportatori, per innescare un nuovo aumento indiscriminato dei prezzi. Soltanto a novembre l'aumento è stato calcolato pari al 3,7% e per il 2008 sono previsti rincari pari a 420-440 euro.

LUCE E GAS
I rincari per gas e elettricità saranno del 3,4% e del 3,8%. Che, tradotto in cifre, vuol dire che ogni famiglia pagherà in media 48 euro in più all'anno: 16 per la luce e 32 per il gas. Inoltre, i condominii a riscaldamento centralizzato rischiano una bolletta più salata dell' 1-1,5% annuo in seguito all'attuazione di una direttiva Ue. Un nuovo aggravio sulla spesa media annua delle famiglie che già nel trimestre in corso si sono ritrovate con un aumento medio di 30 euro per i rincari scattati il primo ottobre 2007.

MUTUI
L'aumento del tasso di sconto della Bce e la crisi finanziaria legata ai mutui negli Usa rischiano di mandare in fallimento chi ha contratto un mutuo trentennale a tasso variabile. Per un debito di 100mila euro con rimborso trentennale gli aumenti su base annua saranno pari a 550 euro, che salgono a 1.100 se la somma presa a prestito è di 200mila euro.

PETROLIO
Il barile alle stelle, ormai fisso tra i 90 e i 100 dollari, si traduce in un quotidiano incremento del costo della benzina e del gasolio da riscaldamento. Per il riscaldamento la spesa calcolata per famiglia è pari a un aumento di 125-135 euro. Più difficile invece calcolare la spesa per la benzina dove sono previsti rincari medi pari a 120-130 euro.

COMUNI E REGIONI
Anche su questo fronte nel corso del 2008 ci saranno una serie di stangate. Sono previsti aumenti per le addizionali regionali pari a 20-30 euro ma anche per la tassa rifiuti, dai 30 ai 40 euro, e per l'acqua potabile.

TARIFFE AUTOSTRADALI
Per la rete di Autostrade che fa capo al gruppo Atlantia della famiglia Benetton l'aumento dei pedaggi da gennaio sarà del 3,6%. Ma anche sulle altre tratte, persino sulla tangenziale di Napoli (più 3,22%) sono previsti aumenti. Il che vuole dire che ogni famiglia spenderà mediamente dai 20 ai 30 euro in più all'anno per viaggiare in autostrada.

FERROVIE
Aumentano, e di molto, le tariffe dei treni ad alta velocità. Dal primo gennaio i biglietti di questi treni costeranno il 15% in più. Ferrovie della Stato ha però sottolineato che questi convogli vengono utilizzati solo dal 3% della clientela e che non ci saranno aumenti per Intercity, espressi e per i pendolari. Inoltre sarà applicato uno sconto del 5% per chi acquisterà il biglietto via Internet in modalità ticketless.

CANONE RAI
Il ministro delle telecomunicazioni, il DC Paolo Gentiloni, ha stabilito un aumento del canone Rai che passerà da 104 a 106 euro all'anno.
Insomma una situazione davvero difficile contro cui il governo di "centro-sinistra" non sta facendo assolutamente niente per contrastare l'impennata dei prezzi e del carovita. Prodi, pur riconoscendo che si tratta di "aumenti pazzeschi", continua a tartassare i ceti più deboli tant'è che in questo nero contesto l'introduzione di "Mister Prezzi" in Finanziaria appare più una beffa che una misura atta a salvaguardare i redditi delle famiglie. Infatti questa nuova struttura istituita dal ministero per lo Sviluppo Economico con il compito di monitorare i prezzi al consumo sul territorio nazionale per il momento non ha poteri di intervento e nessun effetto sanzionatorio nei confronti di chi aumenta in modo ingiustificato i prezzi, primi fra tutti i grossisti, i petrolieri, banche (che tra l'altro non hanno applicato il decreto Bersani portabilità mutui e simmetria dei tassi) e assicurazioni (che non hanno effettuato nessun ribasso delle tariffe Rc auto dopo la patente a punti, la diminuzione dei sinistri e le nuove regole sull'indennizzo diretto).

3 gennaio 2008