Per le addizionali decise dal governo Monti a dicembre
Stangata su stipendi e pensioni a marzo

È arrivata primavera e con essa il governo ha ben pensato di ripulire le tasche dei lavoratori dipendenti e pensionati. La stangata che taglieggerà gli stipendi e le pensioni di marzo, arriva dal conguaglio dell'aumento delle addizionali regionali Irpef 2011 deciso a dicembre dal governo Monti e dall'acconto del 30% delle addizionali comunali Irpef, sbloccate durante l'estate scorsa dal governo Berlusconi.
Come se non bastassero i continui e vertiginosi aumenti di prezzi dei generi di prima necessità e delle tariffe dei servizi cui far fronte, i bilanci delle famiglie operaie e popolari, i pensionati e le loro magre pensioni dovranno fare i conti anche con quest'ennesima gabella che "grazia" solo le pensioni e gli stipendi più bassi (gli under 75enni con massimo di 7.535 euro l'anno di pensione, gli over 75enni con reddito fino a 7.785 e lavoratori che non superano gli 8.030 euro l'anno).
Secondo la Uil Servizio politiche territoriali l'aumento del prelievo scatterà per tutti sulle addizionali regionali e sarà dello 0,33%, con un effetto che varierà dai 51 euro annui per un salario da 1.200 euro lordi al mese ai 137 annui per uno stipendio da 3.200 euro lordi per l'Irpef Regionale. Pagheranno invece 73 euro i lavoratori con 1.700 euro lordi di stipendio e 94 euro quelli con una busta paga mensile di 2.200 euro lordi.
L'aumento dell'Irpef comunale è stabilito dalle singole amministrazioni e, ad oggi, i Comuni che hanno deliberato aumenti non sono ancora molti. La manovra di Ferragosto firmata Tremonti-Berlusconi ha riconosciuto ai Comuni la possibilità di deliberare, a partire dal 2012, aumenti dell'addizionale comunale fino a raggiungere un'aliquota massima complessiva pari allo 0,8%, possibilità che era stata "congelata" nel 2008 dallo stesso Tremonti.
Ma nei casi in cui l'aumento sia già stato deliberato si andrà, ad esempio, da un aumento di 47 euro a Catanzaro (più 51 euro per l'addizionale regionale, in tutto 98 euro in più) per un pensionato o lavoratore dipendente con 1.200 euro mensili lordi, fino ad arrivare ai 193 euro di un pensionato/dipendente con 3.200 euro lordi mensili di Chieti (137 euro di addizionale regionale e 56 euro per quella comunale).
Insomma un vero e proprio salasso che si aggiungerà alla temuta Imu a giugno e al rincaro di 2 punti dell'aliquota Iva da ottobre prossimo, come promesso dal "vampiro" Monti. Questa macelleria sociale che spolpa i già miseri salari e pensioni alle masse operaie e popolari impoverendole ulteriormente, invece di colpire le grandi rendite e i patrimoni: va fermata con la lotta di piazza e lo sciopero generale nazionale.

28 marzo 2012