All'Università Statale di Milano
Le "forze dell'ordine" sgomberano lo spazio autogestito dagli studenti

Redazione di Milano
Un gruppo di studenti iscritti a tutte le facoltà dell'Università degli Studi di Milano ha riaperto lo spazio dell'ex libreria Cuem, fallita nell'ottobre 2012 per debiti e falso in bilancio. Gli studenti si sono riappropriati dell'ex libreria per avere uno spazio in cui ritrovarsi, scambiare libri, conoscenza critica ed opinioni. L'ex Cuem si occupa di reperibilità dei testi, discussioni, confronto, diffusione del sapere, aula studio serale, spazio per proiezioni, assemblee, zona pranzo (dalle 12 alle 14, al fine di permettere di consumare il pranzo a chi se lo porta da casa), internet point, copisteria, editing dispense per i corsi. Inoltre esistono percorsi organizzati dall'ex Cuem, che consistono in una serie di seminari autogestiti di vario tipo, che riguardano attualità e passato e spaziano dal carattere filosofico, letterario, cinematografico, politico; seminari organizzati dal basso senza un relatore che compie una lezione frontale, affinché ci sia spazio per discussioni, narrazioni e produzioni collettive.
Nel fine settimana del 4-5 maggio la libreria ex Cuem è stata sgomberata dal personale dell'università, che ha tolto tutti i materiali degli studenti (libri, computer, tavoli, ecc.) dopo di che l'area è stata recintata e cantierizzata. Lunedì 6 maggio gli studenti hanno riallestito la libreria nell'atrio dell'ateneo. E dopo un'assemblea indetta per protestare contro lo sgombero si sono mossi in corteo per occupare un'altra stanza dell'ateneo.
A questo punto il rettore dell'ateneo Gianluca Vago e il Cda dell'università hanno richiesto l'intervento della polizia. Oltre 60 poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa hanno caricato senza preavviso una cinquantina di studenti spingendoli verso le porte dell'università e causando quattro feriti tra gli studenti che sono stati portati in ospedale con un braccio e un polso rotto e tagli in testa.
Venerdì 10 maggio circa duecento studenti dell'Università Statale hanno protestato nel pomeriggio contro lo sgombero dei locali della libreria ex Cuem. Dopo un'assemblea in Aula Magna e la vana attesa del rettore, un gruppo di manifestanti ha sfilato prima all'interno dell'ateneo, in via Festa del Perdono, e poi per le strade del centro. Gli studenti in assemblea hanno richiesto le dimissioni del rettore Vago, che ha consentito l'ingresso delle "forze dell'ordine" all'interno dell'ateneo statale e permesso che degli studenti venissero caricati e picchiati, la garanzia che la polizia non entri mai più in università e che non ci siano sanzioni disciplinari per gli studenti che si organizzano per un'università diversa.
Il rettore non solo non si è presentato all'assemblea degli studenti ma ha organizzato una propria conferenza in una sede più piccola completamente blindata dalle "forze dell'ordine" di Letta e Alfano.
L'intervento poliziesco neofascista dentro una struttura universitaria è un fatto gravissimo e vergognoso che non accadeva da decenni e per il quale il governo Letta-Berlusconi è direttamente responsabile, che ha oltretutto colpito studenti che stavano costruendo qualcosa di buono, ferendoli e limitando la loro libertà.
Il PMLI solidarizza con gli studenti dell'Università Statale di Milano, appoggia la loro giusta lotta e rivendica l'università pubblica, gratuita e governata dalle studentesse e dagli studenti; l'istituzione di nuovi organi di governo degli atenei in cui le studentesse e gli studenti siano la maggioranza e che dispongano di poteri vincolanti. Di questi nuovi organi di governo devono far parte anche i rappresentanti del personale docente e non docente, come minoranza. Tutti i membri devono essere eletti nelle rispettive Assemblee generali che potranno revocarli in qualsiasi momento. Le Assemblee generali devono ispirarsi ai principi della democrazia diretta.

22 maggio 2013