No alla controriforma pensionistica di Cameron
Storico sciopero degli statali nel Regno Unito
Grande adesione in tutta la Gran Bretagna

Il 30 novembre 2011 si è tenuto il primo sciopero generale, dopo 32 anni, dei lavoratori statali, in gran parte insegnanti, lavoratori delle mense scolastiche, personale sanitario, personale dei porti ed aeroporti. Lo sciopero ha avuto forti adesioni e decine di manifestazioni si sono tenute in tutto il Regno unito.
Si è trattato di un grandissimo successo perché una simile partecipazione non si vedeva da decenni, le scuole in Inghilterra sono rimaste chiuse al 60%, nel Galles intorno all'80% e in Scozia all'87%. Per la prima volta dopo 114 anni hanno preso parte allo sciopero i presidi, e si distinguevano nelle manifestazioni. È stata una giornata difficile per il 999 (il 118 inglese) per lo sciopero del personale paramedico, negli ospedali sono state cancellate tutte le operazioni non urgenti. Chiusi gli uffici pubblici e biblioteche. In Irlanda del nord anche il trasporto pubblico ha incrociato le braccia, mentre il personale al Passo di Calais ha scioperato al 90%.
Lo sciopero è stato indetto per i tagli che il governo Cameron sta attuando sulle pensioni dei lavoratori statali. Ormai sono mesi che tutti i sindacati di categoria sono al tavolo delle trattative (ricordiamo infatti che il 30 giugno avevano indetto un altro sciopero, tra l'altro riuscitissimo) in una situazione di stallo perché il governo non vuole alcun cedimento sul suo progetto di "riforma". I cambiamenti sostanziali sono:
1) alzamento dell'età pensio-nabile a 67 anni,
2) alzamento dei contributi pensionistici che passeranno dal 6,4% al 9,6%,
3) cambiamento del calcolo dell'importo della pensione, non pari all'ultimo salario, ma una media dell'intera vita contributiva.
Il governo sostiene la sua "riforma" sarebbe necessaria per l'aumento dell'aspettativa di vita, soprattutto nel settore pubblico, e in particolare tra gli insegnanti, considerato un lavoro non usurante, e quindi il costo delle pensioni sarebbe non più sostenibile.
Naturalmente i lavoratori hanno detto no a questa politica e sono scesi in piazza in migliaia, si conta che hanno scioperato circa due milioni di lavoratori in tutto il Regno unito. 50 mila solo a Londra, 20 mila a Glasgow.
Cameron, dopo averlo demonizzato nei giorni precedenti come scelta scellerata e che avrebbe portato alla rovina il paese, ha poi cercato di esorcizzare la grande mobilitazione, ha liquidato lo sciopero come un "fiasco". Ma la crisi spinge i lavoratori statali e i loro sindacati ad alzare ancora di più il tiro della loro battaglia contro la controriforma delle pensioni e il suo governo.

7 dicembre 2011