Per l'insicurezza dei trasporti ferroviari, per le privatizzazioni e le liberalizzazioni, per le carenze delle norme europee, per il profitto soprattutto
Strage annunciata a Viareggio
Esplode vagone col gas: 22 morti, 36 feriti, 2 scomparsi, 1.100 sfollati, 5 palazzine crollate, decine di auto e moto incenerite. Proteste dei ferrovieri e dei sindacati. La procura indaga per disastro e omicidio colposo
Berlusconi accolto con bordate di fischi

Un boato e poi l'inferno. È quasi mezzanotte del 29 giugno a Viareggio (Lucca) quando un treno merci che trasporta gpl (gas di petrolio liquefatto) deraglia a pochi metri dalla stazione di Viareggio. "Una apocalisse di fuoco", "scene terrificanti", "sembrava di essere sotto i bombardamenti", raccontano i superstiti. Cinque i palazzi sventrati dalle spaventose esplosioni a catena del combustibile, decine di auto e moto incenerite. Secondo un bilancio ancora provvisorio 22 sono i morti, 36 i feriti gravi, almeno cinque gravissimi, in lotta tra la vita e la morte per le ustioni sul 100% del corpo, diversi i dispersi. Quattro delle vittime sono state identificate solo in via non ufficiale mentre si lavora con i brandelli alla raccapricciante ricerca del Dna, altre due sarebbero state letteralmente polverizzate dal fuoco e del loro corpo non è rimasto nulla. Giovedì 2 luglio anche Hamza Ayad è deceduto al Pronto soccorso, l'operaio di 17 anni di origini magrebine che, dopo aver visto morire carbonizzato il padre Mohamad, si era gettato nelle fiamme per tentare invano di salvare la sorellina Imam. Cinque, al momento, i bambini che hanno perso la vita nel disastro, mercoledì 1 è deceduta una bambina di 3 anni e un piccolo di 2 rispettivamente al Bambin Gesù di Roma e al Meyer di Firenze, dove erano stati trasportati in elicottero in condizioni disperate, con ustioni su oltre il 90% del corpo.

Solite lacrime di coccodrillo
Come è ormai consuetudine nella "meravigliosa Italia da visitare" del neoduce Berlusconi il collezionista di cerimonie di lutto nazionale Guido Bertolaso è dovuto transitare per primo sul luogo del disastro per le dichiarazioni di rito: Natura imprevedibile e matrigna, come per il sisma in Abruzzo? Popolazione barbara e incivile, come per l'ecatombe dei rifiuti nel napoletano? Questa volta il capo della cosiddetta "Protezione civile" è insolitamente conciso, persino un pescecane capitalista del calibro di Emma Marcegaglia, a margine dell'assemblea degli industriali di Firenze, non ha potuto fare a meno di ricordargli che: "Quella di Viareggio è una tragedia enorme, non è possibile che succedano cose di questo tipo in un Paese civile".
La solita macabra commedia delle minimizzazioni è quindi affidata alle altrettanto telegrafiche parole del neoduce Berlusconi: "È stato molto probabilmente il passaggio di un motorino che ha provocato la scintilla e, dunque, il divampare dell'incendio con temperature elevatissime", "l'incidente non porta con sé altri timori e pericoli", "Non ci saranno ripercussioni sulla stagione estiva".

Veemente protesta dei superstiti
E la politica ferroviaria del governo, tutta tagli, dismissioni e privatizzazioni nei trasporti? E le liberalizzazioni e lo spezzatino delle ferrovie che, sia nel settore merci che nel trasporto passeggeri stanno azzerando i controlli a tutto vantaggio della sete di profitto dei grandi monopoli, dove le mettiamo? Troppo, troppo comodo anche per una faccia tosta impareggiabile come quella del nuovo Mussolini cavarsela, anche questa volta, con qualche pacca sulle spalle ed un arrivederci alla prossima! E infatti in largo Risorgimento la rabbia della popolazione esplode, appena viene annunciato l'arrivo del premier raffiche di fischi ed urla "Vergogna. Vattene. Vai a casa. I morti sono nostri". Davanti al Municipio bordate di fischi, anche dai marciapiedi e dai balconi, contro il ministro fascista delle infrastrutture Altero Matteoli. Le masse spingono per entrare nel palazzo affrontando le "forze dell'ordine" in tenuta antisommossa. Berlusconi sopporta la contestazione, appena 15 minuti, per fuggire a gambe levate dal retro, scortato dai soliti gorilla, alla volta della parata blindata del G8 nel capoluogo raso al suolo in Abruzzo. A Viareggio il 7 luglio arriva per i funerali Vittorio Emanuele Napolitano, e non certo per denunciare la beffa più grande e intollerabile, ossia che mentre un'altra città sprofondava nel dolore e nel lutto per la mancanza di sicurezza, il governo in camicia nera varava il famigerato "pacchetto sicurezza", un "pacchetto" che Napolitano si appresta a firmare sapendo bene che non riguarda certo la sicurezza dei trasporti e delle infrastrutture, né la sicurezza sul lavoro, né la sicurezza nella circolazione autostradale, né la sicurezza statica degli edifici scolastici, né tanto meno il rischio sismico e idrogeologico, bensì si occupa di ripristinare le leggi razziali e le milizie mussoliniane.

Le indagini devono andare a fondo e puntare in alto
La magistratura intanto con l'ipotesi di "disastro ferroviario colposo", "omicidio colposo plurimo" e "incendio colposo" ha aperto una inchiesta diretta dal procuratore di Lucca, Aldo Cicala, che ha per adesso escluso l'attentato terroristico ed annunciato che il lavoro degli inquirenti si sta concentrando sull'ipotesi del cedimento meccanico. All'origine del disastro ci sarebbe il cedimento strutturale di un asse del primo carro cisterna, quello immediatamente successivo alla locomotiva di Trenitalia. Un puzzle per adesso ricostruire la composizione del treno, un carro cisterna contenente gpl, in composizione a un treno merci partito da Trecate e diretto a Gricignano, con 14 vagoni il primo che sarebbe immatricolato presso la compagnia ferroviaria polacca Pkp, mentre gli altri 13 presso le ferrovie tedesche Deutsche Bahn.
In ogni caso "dopo lo svio, il treno sarebbe deragliato portando con sé altri quattro dei quattordici vagoni. La cisterna da cui è fuoriuscito il gas appartiene alla società internazionale Gatx con sede europea a Vienna" e sarebbe stata "originariamente assemblata nell'impianto Gatx Rail Europa di Ostrada, Polonia, nel 2004". Lo afferma l'amministratore delegato delle Fs Mauro Moretti che in questo modo tenta di scaricare tutte le responsabilità: "non abbiamo attivato ancora la nostra assicurazione. Anzi credo farebbero bene ad attivarla i proprietari del carro vetusto", ammettendo però che la tracciatura del materiale rotabile "non è stata delle migliori". Imbarrazzanti anche le dichiarazioni dell'Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria, diretta da Alberto Chiovelli e del presidente delle Fs Innocenzo Cipolletta. Ai giudici dovranno rispondere a parecchie domande: Quali sono gli standard di sicurezza delle Fs? Possono transitare e stazionare convogli-bomba come quelli della Gatx nelle stazioni ferroviarie cittadine? Chi erano le ditte incaricate della revisione dei vagoni di gpl? Qual è la velocità di transito consentita per i convogli che trasportano combustibile? La tragedia non è forse figlia anche dei licenziamenti, delle esternalizzazioni, delle liberalizzazioni e del costante abbandono del capitolo "controlli e manutenzione" nel Rfi?
Guglielmo Epifani, segretario della Cgil parla di "una tragedia annunciata" visto che "i primi riscontri darebbero ragione ai tanti allarmi lanciati in questi mesi dai sindacati e sui cui l'azienda aveva reagito sbagliando, perché nelle ferrovie c'è un uso di materiali troppo vecchi".
Anche a Messina i sindacati confederali e di categoria, in occasione dello sciopero del 1 luglio, sono sul piede di guerra e continuano a denunciare che i "binari e gli scali sono lasciati senza manutenzione", che "i carri con merci pericolose giacenti in prossimità della stazione centrale per 24/48 ore", che "i servizi di 'carro soccorso' non sempre sono garantiti per 24 ore", che "è stata ridotto del 40% il numero dei lavoratori addetti alle attività di manovra e traghettamento". E tutto ciò "nonostante la notevole quantità di Cisterne Ferroviarie contenenti agenti infiammabili e chimici che giornalmente provengono dai Poli del Petrolchimico di Gela e Priolo". "Piccole fughe di gas - concludono i ferrovieri - per puro caso e per il pronto intervento dei vigili del fuoco non si sono trasformati in tragedia, come avvenuto a Viareggio".

8 luglio 2009