Strage Nato di donne e bambini in Afghanistan

"La Nato non uccide civili" ha sostenuto il segretario generale della Nato, Jaap de Hoop Scheffer, ricevuto il 3 luglio a Palazzo Chigi da Romano Prodi e insieme hanno convenuto che la principale causa delle vittime civili in Afghanistan sarebbe l'insufficiente "coordinamento tra le forze militari internazionali e l'Afghanistan". Sulla stessa lunghezza d'onda del presidente fantoccio afghano Hamid Karzai e del ministro degli Esteri Massimo D'Alema che lo ha ricevuto alla Farnesina il 2 luglio per l'apertura dei lavori della Conferenza sulla giustizia e lo stato di diritto in Afghanistan: l'Italia e l'Afghanistan ritengono "assolutamente necessario e urgente" che le operazioni militari condotte dal contingente Isaf della Nato "siano improntate al massimo coordinamento ed accuratezza al fine di evitare che vi siano vittime civili innocenti".
Un bel repertorio di facce di bronzo per coprire l'ennesima strage di civili in Afghanistan ad opera delle truppe di occupazione imperialiste della Nato.
Sono oltre centoventi i morti nel villaggio di Ghor, nella provincia meridionale di Helmand, dopo un pesante raid aereo della Nato nella notte tra il 29 e il 30 giugno. Mezzi corazzati inglesi erano arrivati presso il villaggio dopo un'imboscata della resistenza afghana a un convoglio militare dell'Isaf nella zona. Molte persone decidevano di fuggire per non trovarsi sotto il fuoco della rappresaglia degli occupanti. Mentre scappavano, ha denunciato un infermiere afghano di Emergency testimone del raid, "mentre se ne stavano andando sono arrivati gli aerei della Nato e hanno colpito le macchine, è stata una strage". Uno degli anziani della jirga locale, Haji Zahir, intervistato da un'agenzia di stampa internazionale ha affermato che sono stati seppelliti i corpi di almeno 170 persone.
Nel sud dell'Afghanistan è in corso l'offensiva delle truppe imperialiste di occupazione contro la resistenza talebana e gli "incidenti" si sono moltiplicati. Nello stesso distretto di Grishk il 22 giugno un raid aereo della Nato aveva lasciato sotto le macerie delle case di fango almeno 25 morti, tra cui nove donne e diversi bambini. Il giorno seguente un missile sparato da un aereo americano ha colpito una casa e provocato 10 morti e 14 feriti, di cui sette gravi, nella regione pachistana del Nord Waziristan, appena oltre il confine.
Dal 17 giugno quando gli aerei imperialisti avevano ucciso sette bambini falciati dal bombardamento della loro scuola i morti civili accertati sarebbero stati almeno 95 tanto che persino il fantoccio Karzai aveva protestato con i comandi Usa e Nato: "non sono per noi accettabili gli attacchi che provocano perdite tra i civili. Ciò non sarà più tollerato". Dopo la strage del 29 giugno un negoziante di Kabul commentava: "adesso Karzai dirà qualche parola, qualche protesta buona per la televisione. Fino alla prossima strage".

4 luglio 2007