Oltre trenta vittime sulla coscienza di Monti
Strage per la neve e il gelo

L'inadeguatezza se non, in taluni casi, la totale assenza di soccorsi per la popolazione dei territori colpiti dal maltempo ha fatto in Italia ben 36 morti in questi giorni, la maggior parte dei quali senza dimora, appartenenti a quelle migliaia di immigrati, disoccupati, anziani, rom, che affollano in numero sempre maggiore le stazioni ferroviarie, dormono sulle panchine, sui treni abbandonati, in vecchi tuguri fatiscenti. Tra i morti anche diverse persone bloccate per nottate intere in mezzo alla neve e al gelo sulle autostrade e lasciate senza soccorso, altre che sono rimaste sepolte sotto il crollo di fatiscenti impalcature che non hanno retto al peso della neve, altre ancora che sono rimaste vittime di infortuni sul ghiaccio mentre tentavano di spalare la neve davanti le loro case.
Il governo Monti, come anche le amministrazioni regionali e locali hanno brillato per latitanza di fronte al problema maltempo che era stato annunciato con grande anticipo, ma che, non affrontato a nessun livello, ci ha messo poco a trasformarsi in una calamità per la popolazione. Interi paesi del Sud sono rimasti senza luce e riscaldamento, i passeggeri di diversi treni sono stati abbandonati a se stessi in mezzo alle campagne gelate.
Si può avere solo un'idea dell'estensione del dramma che ha colpito migliaia di famiglie anche solo considerando il fatto che in questi giorni in migliaia hanno chiesto soccorso alle associazioni di volontariato in più parti d'Italia. Tra queste molte di origine Rom che tentano di trovare un posto caldo dove riparare i bambini, dal momento che gli accampamenti nomadi sono completamente all'addiaccio in ogni parte della penisola.
Gli anziani poveri sono tra le vittime principali di questa situazione. In Irpinia e ad Ancona due anziani sono morti assiderati a causa del cattivo riscaldamento delle loro abitazioni. Ma il numero maggiore delle vittime si riscontra tra gli immigrati e la Milano del pupillo della "sinistra" borghese, Pisapia non fa eccezione: il corpo di un senzatetto immigrato, è stato trovato rannicchiato in una coperta, sotto un cespuglio, in piazzale Kennedy. Un uomo di origine tedesca è stata trovato morto nelle vicinanze della rocca medievale di Castiglione del Lago, località sulle rive del Trasimeno. Una donna ucraina è stata trovata morta vicino alla capitale. Un altro immigrato, è stato trovato morto in un casolare abbandonato nelle campagne del Mantovano. Una senzatetto è stata trovata morta dentro la stazione Termini di Roma, un uomo è stato invece trovato in un parco a Ostia, una donna di 66 anni è morta assiderata nella sua casa fatiscente a Palestrina, vicino Roma.
Nel materano un automobilista è morto per un incidente causato dal ghiaccio sull'asfalto, mentre un camionista di 62 anni è deceduto a causa di un malore dopo essere rimasto bloccato col proprio mezzo a causa del ghiaccio in località Cartiera del comune di Pianoro (Bologna).
La lista è lunghissima e rischia di allungarsi ancora, dal momento che il freddo durerà ancora diversi giorni e né il governo né le amministrazioni pubbliche dei Comuni colpiti stanno mettendo in atto piani efficaci. Un esempio per tutti: il Comune di Milano ha deciso soltanto di tenere aperto anche di notte il mezzanino delle metropolitana della Stazione Centrale: "Le persone senza casa - si legge sul sito del Comune - troveranno ricovero dalle 20 alle 8 in una zona del mezzanino che sarà inibita al passaggio del pubblico". E tra le 8 e le 20 dove andranno? In mezzo al gelo, per strada?

8 febbraio 2012