A Stream-News
IPOCRITI E FALSARI
Nell'ambito della trasmissione "Viva l'Italia" su Stream-news, condotta da Ilaria D'Amico, che vede come opinionisti fissi il fascista patentato Vittorio Feltri e il trotzkista Alessandro Curzi, giovedì 6 marzo è stato trattato fra gli altri il 50° anniversario della morte di Stalin.
Ultimo in scaletta, l'argomento è stato liquidato in soli 10 minuti. Sebbene chiamati in causa, prima da uno specchietto su "Liberazione" dello stesso giorno poi anche dalla breve scheda introduttiva, curata da Sacha Coltellacci - anche se con immagini limitate al solo tavolo della segreteria e con un commento alquanto scorretto - il PMLI e la commemorazione di Stalin sono stati volutamente ignorati dai due pennivendoli borghesi che non hanno speso una sola parola al riguardo.
Invece i due amiconi, Curzi e Feltri, sono stati solerti e concordi nello sputare veleno e calunnie anticomuniste contro il grande maestro del proletariato internazionale.
Curzi non a caso ha iniziato col "beatificare" l'inserto di 12 pagine di "Liberazione" dall'inequivocabile titolo "Stalin mai più", quasi a volerlo contrapporre con le immagini della scheda che finiva proprio con un primo piano del manifesto del PMLI "Con Stalin per sempre", definendolo un "titolo - quello di `Liberazione' - che ci è venuto bene, un lavoro serio, di analisi per capire questo fenomeno storico". Peraltro non ha potuto fare a meno di confessare che l'inserto ha suscitato disapprovazione di buona parte dei suoi lettori, tanto da aggiungere: "mi sono battuto da sempre, fin dall'inizio, contro il culto della personalità. Forse è ancora troppo poco", come del resto "bisognerebbe fare anche con Lenin".
A parte un passaggio del provocatore Feltri che rimbrottava i "comunisti italiani" (riferendosi a Rifondazione) di aver sbagliato nel valutare la figura di Stalin "un signore che ha ammazzato milioni di persone" e che ancora oggi "assistendo ad una rivalutazione di Stalin da parte di certa gente mi fa rimanere perplesso", il PMLI è stato volutamente cancellato dai commenti dei due.
In fondo non ci si poteva aspettare che questo dal trotzkista direttore di "Liberazione" che anche in questa occasione ha mantenuto la linea del silenzio vigliacco e connivente, e dal filomonarchico Feltri, colui che per primo attraverso le pagine del suo fogliaccio "Libero", ha scatenato la martellante campagna stampa forcaiola e calunniosa anti-PMLI.