Si erano difesi dall'aggressione fascista del "Blocco" in Piazza Navona a Roma
15 studenti indagati per "adunata sediziosa"
In seguito alla premeditata aggressione fascista orchestrata dal "Blocco studentesco" il 29 ottobre scorso in piazza Navona a Roma ai danni dei partecipanti alla manifestazione di protesta contro il voto definitivo al Senato sul decreto Gelmini, il 20 novembre 15 studenti antifascisti sono stati denunciati dalla questura di Roma con accuse gravi e infamanti mutuate dal codice fascista Rocco che vanno dalla rissa e lesioni all'adunata sediziosa.
Immediata la replica dei ragazzi dell'Onda che il 21 novembre in un'affollatissima assemblea alla facoltà di Scienze Politiche de La Sapienza hanno smontato punto per punto la falsità delle accuse fabbricate a tavolino e rilanciate a gran voce dal governo del nuovo Mussolini Berlusconi e dalla stampa di regime col chiaro intento di criminalizzare e reprimere anche col manganello giudiziario il movimento degli studenti come suggerito dal capo dei gladiatori Cossiga.
In un appello, lanciato al termine dell'assemblea, gli studenti scrivono fra l'altro che: "Si parla di adunata sediziosa - hanno denunciato gli studenti durante l'assemblea - quando noi invece stavamo partecipando ad una manifestazione autorizzata. Le accuse di rissa sono assurde perché tutti hanno potuto vedere le aggressioni a cinghiate avvenute durante la mattinata da parte di Blocco studentesco nei confronti degli studenti". È inaccettabile, continuano, "equiparare questo grande movimento degli studenti a un gruppo di neofascisti che ci ha aggredito non soltanto quel giorno a piazza Navona ma che da qualche anno lo fa sistematicamente nei confronti degli antifascisti, fino a uccidere... È successo anche a maggio, anche allora, quando alcuni di noi subirono un'aggressione di Forza Nuova vicino alla cittadella universitaria, l'accusa di rissa fu imputata a entrambe le parti". Questi fascisti, rilanciano gli studenti, sono gli stessi che dopo "aver colpito a sprangate e cinghiate in piazza Navona hanno compiuto il raid in Rai, solo perchè la Sciarelli nel suo programma aveva avuto il coraggio di trasmettere i video dei fatti del 29 mattina, di dire la verità...".
L'aggressione è avvenuta "sotto gli occhi della polizia, che non ha fatto nulla per fermarla". Non ha alzato un dito contro i fascisti che impugnavano mazze insignite col tricolore e cinghie con grosse fibbie di ferro con cui hanno picchiato selvaggiamente i manifestanti. Anzi, aggiungono i rappresentanti studenteschi: "quando stavamo per arrivare lì da Corso Vittorio con il corteo ci hanno persino detto di affluire in piazza, che era tutto tranquillo".
Mentre vicino al famigerato camioncino bianco sbucato "all'improvviso" andava in scena quella che il rappresentante del Liceo Classico Albertelli di Roma definisce "un'avanzata in stile paramilitare, a falciate colpivano tutti. Noi quelli li conosciamo bene, visto che il nostro liceo sta a 150 metri da Casa Pound".
La falsità delle accuse la si può cogliere anche dal fatto che alcuni degli studenti denunciati "nemmeno c'erano in piazza quella mattina". Perciò concludono gli studenti: "L'unica adunata sediziosa è quella dei neofascisti: non ci risulta nemmeno che avessero un'autorizzazione per portare il loro camioncino in piazza... Evidentemente, il Blocco Studentesco è funzionale al governo, permette la nostra criminalizzazione, visto che già il giorno dopo piazza Navona il sottosegretario agli Interni parlò della manifestazione dei neofascisti come di una manifestazione legittima... Le denunce non ricostruiscono la verità dei fatti, dicono però una verità politica".
"Ai compagni" de La Sapienza così duramente colpiti da quella parte della magistratura ormai completamente asservita al regime neofascista è giunta immediata la solidarietà degli studenti di numerose scuole e Università fra cui quella delle "facoltà e accademie in mobilitazione di Milano" che in un comunicato evidenziano "come con queste denunce si voglia ridurre i fatti del 29 ottobre ad un mero scontro tra gruppi rivali senza connotati politici. Questo movimento studentesco è antirazzista e antifascista perché l'ignoranza è la prima fonte della follia securitaria, della paura, dell'odio e della violenza". Gli studenti dell'Onda, infine, annunciano che non accetteranno infiltrazioni di gruppi di estrema destra nei loro cortei. "Soggetti appartenenti a gruppi di estrema destra neofascista non troveranno mai spazio ed agibilità - conclude la nota - continueranno sempre ad essere allontanati dai nostri cortei. L'Onda non si arresta".

3 dicembre 2008