Da parte de "l'Unità" e da chi l'ha ispirata
Una subdola e sporca manovra contro il PMLI e la manifestazione del 29 settembre
Non potendolo fare direttamente, si sono creati un fantomatico partito comunista
Un'operazione simile a quella orchestrata da "La Padania", "Libero", "L'Opinione" alla vigilia della manifestazione del social forum europeo nel capoluogo toscano

"La manifestazione di Firenze rischia di deragliare". Così titolava "l'Unità" un articolo a firma di Giampiero Rossi in 4ª pagina il 28 settembre, alla vigilia della storica e senza precedenti manifestazione regionale promossa da alcune RSU di aziende pubbliche e private della Toscana contro l'accordo del 23 luglio sul welfare di Prodi.
Un titolo costruito apposta per gettare un'ombra oscura sulla manifestazione.
Un fatto isolato? Non sembra. Nello stesso giorno anche "La Repubblica" se ne esce con un articolo, questa volta in cronaca locale, a firma di Ilaria Ciuti, dove si denunciano le "critiche pesanti mescolate alle adesioni alla manifestazione regionale per il no all'accordo".
Ma con chi ce l'aveva "l'Unità" e chi ha ispirato quell'articolo? Apparentemente l'obiettivo dell'articolo è un fantomatico "Partito dei comunisti rivoluzionari libertari" che ha fatto apparire sul sito che raccoglieva le adesioni alla manifestazione un proprio comunicato nel quale, scrive "l'Unità", "viene preso di mira, indicato con nome e cognome, il segretario della Fiom di Firenze che ha scelto di schierarsi per il sì all'accordo". Concludendo così l'articolo: "Sabato, dunque, sarà una giornata tesa per tutto il sindacato".
Ma non è questa la verità. Perché la manovra, subdola e vigliacca, del quotidiano dei DS aveva come obiettivo il PMLI e creare ad arte un clima di tensione e di divisione all'interno degli organizzatori e della manifestazione stessa.
Anche al più rimbambito degli osservatori non poteva sfuggire che il comunicato di questo fantomatico "Partito dei comunisti rivoluzionari libertari" è nient'altro che un attacco sistematico al comunicato di adesione alla manifestazione del PMLI.Toscana. Esso infatti ripropone l'intero comunicato del PMLI, compresa la titolazione, sostituendo solo la denominazione del Partito e aggiungendovi qualche inciso al fine di ridicolizzarne e stravolgerne il contenuto.
Pertanto, o "l'Unità" si è bevuta il cervello e ha preso per buono ciò che è palesemente un falso, oppure è stato creato questo fantomatico PCRL per attaccare il PMLI indirettamente e senza nominarlo e per creare intorno al corteo del 29 settembre un clima del tipo di quello che venne pompato in occasione del Social Forum Internazionale a Firenze nel novembre 2002 con l'intento di denigrare e criminalizzare la manifestazione.
Anche allora, alla vigilia della manifestazione internazionale di Firenze, "Libero", "La Padania" e "L'opinione delle libertà" orchestrarono in combutta una manovra contro il PMLI, che vi aveva aderito, accusandolo addirittura di legami col terrorismo internazionale e di voler provocare disordini durante il corteo. Accuse che sono già costate a "Libero" e a "La Padania" una condanna del Tribunale di Milano.
Allora era in carica il governo del neoduce Berlusconi e tale manovra era stata orchestrata dalla destra borghese più retriva e anticomunista che aveva trovato come referente politico il partito neofascista, razzista e xenofabo di Bossi. Oggi è la "sinistra" borghese, e segnatamente i DS, a criminalizzare tutto ciò che si oppone al governo del dittatore democristiano Prodi e in primis il PMLI. Allora, come oggi, si è gettato fango sul PMLI al fine di isolarlo ed esporlo a possibili provocazioni e attacchi durante la stessa manifestazione e contemporaneamente attaccare la manifestazione e i suoi organizzatori accusandoli, di fatto, di dare spazio a chi lavora per "deragliarla".
Evidentemente, la ferma e articolata posizione del PMLI contro il protocollo del 23 luglio ha colpito nel segno e non viene digerita perché essa interpreta e dà voce alla volontà della parte più avanzata degli operai e dei lavoratori.
Non può sfuggire il fatto che contemporaneamente e sorprendentemente anche la Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze, che è in mano alla destra della Cgil, ha sferrato un attacco al PMLI attraverso una lettera di solidarietà indirizzata al segretario provinciale della Fiom, Marcello Corti, che sarebbe stato oggetto di "un livoroso attacco in documenti a firma PMLI.Toscana e in altri similari". Appurato che di "similari" non ne esistono o sono stati palesemente creati ad arte, l'attacco è tutto rivolto alla presa di posizione del PMLI.Toscana. E nemmeno di fronte alla precisazione del Partito dove si ribadiva che nella presa di posizione del PMLI.Toscana non vi era alcun "attacco livoroso" né a Corti né alla Cgil, la Camera del Lavoro fiorentina è tornata sui suoi passi. Anzi, il suo Segretario, Mauro Fuso, ha personalmente indirizzato una lettera al Partito, agli organizzatori della manifestazione e alla stampa, in cui ribadisce e rincara che "è evidente il tono ingiurioso e il livoroso attacco nei confronti del Segretario provinciale della Fiom di Firenze Marcello Corti".
Torniamo a riaffermare che la posizione del PMLI.Toscana era tutt'altro che "ingiuriosa" e "livorosa". Essa si limitava a dare un giudizio politico alla posizione assunta da Corti rispetto al protocollo del 23 luglio. Era stato lo stesso Corti, Segretario provinciale della Fiom di Firenze e coordinatore del gruppo Nuovo Pignone, nonché aderente al PdCI, a rilasciare a "La Repubblica" del 16 settembre scorso un'intervista in cui ribadiva le ragioni del suo appoggio all'accordo del 23 luglio. Perché mai dovrebbe essere un crimine criticare e stigmatizzare questa posizione definendola "vergognosa" che non implica alcuna "ingiuria" e nemmeno alcun attacco personale? Non è forse questo il giudizio di buona parte dei metalmeccanici fiorentini che non si sentono rappresentati dalla posizione del loro segretario?
Non si capisce come, a questo proposito, anche Gianni Rinaldini, Segretario generale della Fiom e sostenitore del No al referendum sul protocollo, si sia prestato a tale attacco anti-PMLI, dichiarando la propria solidarietà a Corti e definendo le legittime critiche alla sua posizione un "atteggiamento inaccettabile perché costituisce la negazione della democrazia sindacale". A noi pare proprio il contrario. Ossia che si voglia negare il legittimo diritto di critica e di dissenso politico e sindacale al PMLI e lo si voglia zittire per impedirgli di legarsi con la classe operaia e i lavoratori più coscienti, informati e avanzati. Tempo perso.
La manifestazione è stata un grande successo e i manifestanti hanno ignorato la subdola e sporca manovra de "l'Unità" ed hanno accolto la nostra delegazione con spirito unitario e di rispetto e concreti segni di ammirazione e sostegno. E questa è la migliore e più efficace risposta a queste sporche manovre.

3 ottobre 2007