Nonostante l'appello di Crocetta a disertarla e la criminalizzazione imbastita dal governo
Pieno successo della manifestazione No Muos
Presenti No Tav, No Ponte, No Dal Molin. La base Usa difesa da carabinieri e poliziotti in tenuta antisommossa. Presenza attiva e apprezzata del PMLI

Dal corrispondente della Cellula "Stalin" della provincia di Catania
Sabato 30 marzo ha avuto luogo l'ultima delle tre importanti manifestazioni a livello nazionale contro le "grandi opere". Dopo la manifestazione di Messina del 16 marzo contro il Ponte sullo Stretto, quella del 23 contro la Tav in Val Susa, si è tenuta la manifestazione contro il Muos a Niscemi (Caltanissetta).
Erano oltre 15 mila, più del triplo rispetto alla precedente manifestazione nazionale contro il "sistema di comunicazione per utenti mobili" (il Muos appunto) e le 41 antenne in banda HF (alta frequenza) ed una in banda LF (bassa frequenza) istallate ed operative dal 1991. Nonostante i continui proclami del governatore Crocetta, l'ultimo proprio alla vigilia della manifestazione del 30, secondo il quale sarebbero state revocate le autorizzazioni regionali da parte dell'Assessorato Territorio e Ambiente, e la criminalizzazione dei manifestanti imbastita dal governo, l'adesione alla manifestazione è stata alta. Era accaduta una cosa analoga alla vigilia della prima manifestazione nazionale, quella del 6 ottobre scorso, quando la procura di Caltagirone aveva posto sotto sequestro i cantieri del mega impianto militare, subito dissequestrati circa tre settimane dopo.
La manifestazione, indetta dal Coordinamento dei Comitati No Muos, è partita dall'abbeveratoio di contrada Apa, SP10 (Niscemi-Caltagirone) e si è conclusa di fronte all'ingresso principale della base NRTF-8. La base militare Usa era fra l'altro difesa da ingenti forze di carabinieri e poliziotti in tenuta antisommossa.
Oltre ai vari Comitati No Muos nati sul territorio hanno aderito decine di sigle quali sindacati, associazioni, collettivi, partiti politici (tra cui il PMLI) e militanti No Ponte, No Tav e No Dal Molin, ma anche famiglie e molti attivisti che circa trent'anni fa lottavano contro i missili Cruise della base di Comiso. Senza dimenticare i militanti No Muos, giorno e notte impegnati nel presidio situato nei pressi della base statunitense.
Il lungo serpentone che ha sfilato sino a contrada Ulmo si rifaceva alle parole d'ordine "No al MUOS, No alle 46 antenne NRTF, smilitarizzazione dell'area con riconversione della stessa a Riserva Naturale Orientata". Al termine della manifestazione alcuni significativi interventi: un militante No Ponte ha detto: "Siamo qui per ribadire che i territori sono di chi li abita. Questa battaglia non possiamo che vincerla. Dobbiamo diventare arbitri dei territori per provare a programmare e progettare insieme, dal basso, il nostro futuro. Basta con le devastazioni ambientali come TAV e Ponte". E conclude sulla questione che per ovvi motivi segue più da vicino: "Noi a Messina, riguardo il Ponte sullo Stretto, ancora abbiamo vinto solo a metà, perché le imprese chiedono penali da un miliardo e trecento milioni di euro".
In seguito è intervenuto un attivista No Muos che critica le parole di Crocetta, il quale aveva giudicato la manifestazione come inutile perché ideologica: "Possiamo considerare il MUOS uno strumento di guerra. Noi siamo contro la militarizzazione dei territori e vogliamo che questa base venga chiusa. Non ci sono commissioni che tengano, studiate pure le interferenze dei campi elettromagnetici sulla salute, ma c'è già tanto materiale e sappiamo già che sono dannosi. Vogliamo che le eventuali informazioni sul MUOS su cui lavoreranno i tecnici, siano rese pubbliche prima degli studi e date ai cittadini ed alla stampa. Oggi siamo qua per bloccare il MUOS, per togliere le 46 antenne e per dire che non abbiamo bisogno di una Sigonella militare".
Massimo Zucchetti, professore del Politecnico di Torino che assieme al collega Massimo Coraddu, realizzò gratuitamente lo studio sul MUOS per il Comune di Niscemi e successivamente ha pubblicato quello sulle interferenze con i voli civili di Fontanarossa, Sigonella e Comiso, presente alla manifestazione, ha detto: "Siamo in possesso dei rapporti fatti dagli americani che indicano questa installazione come pericolosa per Sigonella, per questo vogliono piazzarla qua. Lì dava fastidio alla circolazione aerea, agli apparecchi elettronici ed ai pacemaker come se qui non ci fossero questi casi. Se verrò nominato nella commissione vorrò sapere prima di che cosa si parla. Io voglio che quelle antenne vengano messe a norma, cioè spente e portate via. Del MUOS non ne voglio più sentir parlare. Mi rifiuterò di partecipare a qualunque commissione che valuti il suo impatto ambientale. Sono un tecnico, non un pupo. Con il MUOS è finita".
Un esponente del coordinamento regionale comitati No MUOS è intervenuto dicendo: "Per noi oggi è una giornata storica, la giornata della revoca dei lavori del MUOS, ma da domani vigileremo affinché questa revoca prosegua. La lotta proseguirà finché le antenne non saranno interamente smantellate e le basi americane in Sicilia smilitarizzate e restituite alla sovranità popolare". Altri interventi degni di nota quelli di alcune Mamme No Muos e di rappresentanti dei movimenti No Tav, No Dal Molin e naturalmente gli immancabili rappresentanti delle istituzioni borghesi. La memorabile giornata di lotta si è conclusa con musica dal vivo presso il centro del paese di Niscemi.
Il PMLI ha partecipato con militanti e simpatizzanti della Cellula "Stalin" della provincia di Catania. I marxisti-leninisti indossavano i "corpetti" con i manifesti fatti ad hoc dal Partito per la manifestazione contro la Tav del 23 marzo e per quella del 30 a Niscemi. I compagni hanno anche portato un cartellone con due grandi manifesti che recitavano: "Cancellare il Muos. Smantellare le antenne. Smilitarizzare la Sicilia. Opponiamoci al capitalismo e al suo governo per il socialismo" e la rossa bandiera del PMLI. Sono state diffuse centinaia di copie dei volantini "Chiudere la base di Sigonella e trasformarla in aeroporto civile; cancellare il Muos smantellare le antenne lottare contro il capitalismo e i suoi governi, per il socialismo" e "No Ponte! No Muos! No Tav! Lottiamo contro il capitalismo e i suoi governi, per il socialismo". I manifestanti hanno apprezzato le parole del Partito circa la politica delle "grandi opere" e spesso fotografavano e filmavano il bellissimo manifesto del PMLI.
Nella mattinata del 2 aprile sono arrivati gli apprezzatissimi elogi della Commissione per il lavoro di organizzazione del CC del PMLI: "i dirigenti nazionali del PMLI, con alla testa il compagno Giovanni Scuderi e questa Commissione, vi ringraziano di cuore per aver partecipato alla manifestazione nazionale contro il Muos. Nonostante le esigue forze che disponevate, voi avete rappresentato al meglio il PMLI, che vi è profondamente riconoscente per il servizio che gli avete reso...
Siamo fieri di voi e impariamo dal vostro spirito di sacrificio e dalla vostra dedizione alla nobile causa del socialismo".

3 aprile 2013