Nel seguito "talk-show" serale condotto da Francesco De Luca
Grande successo del PMLI a "TelePavia"
Urgo e Urban fanno barba e capelli al reazionario parroco filo-leghista di Albonese e al berluschino consigliere comunale di Vigevano

Dal nostro corrispondente della Lombardia
Grande successo del PMLI, rappresentato da sei compagni della Lombardia e dal Responsabile dell'Organizzazione di Biella con portavoci i compagni Angelo Urgo e Gabriele Urban, al talk show delle 20,30 di giovedì 20 ottobre trasmesso in diretta dagli studi di Vigevano dell'emittente locale "TelePavia" dal cui sito internet era possibile seguire la trasmissione in streaming.
Il programma, condotto con imparzialità da Francesco De Luca, aveva l'obiettivo di far comprendere e spiegare al pubblico quali sono le posizioni di un partito in rapida crescita come il PMLI in merito all'attuale crisi internazionale del capitalismo, al regime politico attualmente vigente in Italia, al ricorso alla violenza con specifico riferimento ai fatti di Roma del 15 ottobre, alle nostre rivendicazioni immediate e strategiche del socialismo.
In contrapposizione ai marxisti-leninisti erano presenti in studio il parroco fascistoide filo-leghista e islamofobico di Albonese (Pavia) Francesco Cervio, e il berluschino consigliere comunale PDL di Vigevano Andrea Di Pietro. Il talk-show aveva per titolo "Ci salveranno i veri comunisti?".
Dopo aver ringraziato De Luca per l'invito alla trasmissione che rompe il ferreo black-out televisivo borghese nei confronti del nostro Partito, e dopo aver esibito in bella mostra su un apposito cartello l'indirizzo del sito internet del PMLI, i compagni Urgo e Urban hanno da subito spiegato, rispondendo al presentatore che aveva letto un lungo brano del Programma generale del Partito, i motivi per cui siamo in un regime neofascista e perché Berlusconi è il nuovo Mussolini, mentre i compagni lombardi tutti in camicia rossa e con i simboli mostravano con orgoglio "Il Bolscevico" con il discorso del compagno Scuderi alla commemorazione di Mao. Più volte hanno mostrato il manifesto: "L'unica soluzione è sollevare la piazza per abbattere il massacratore sociale".
È intervenuto quindi il berluschino Di Pietro che ha cercato - citando il Programma generale del PMLI nel passaggio in cui si legge "La violenza rivoluzionaria è inevitabile per prevenire o stroncare il golpe fascista, comunque è indispensabile per la presa del potere politico da parte della classe operaia" - di accomunarci ai cosiddetti "black bloc" e alle loro provocatorie azioni messe in atto a Roma. I nostri compagni hanno subito bollato - a dimostrazione che Maroni ha preso sul serio i pubblici consigli che gli diede Cossiga - come provocatori gli infiltrati di Stato che sono stati lasciati agire indisturbati dalle "forze dell'ordine" mentre i manifestanti li insultano e si scontrano con loro nel tentativo di cacciarli dal corteo. La loro inaccettabile violenza non può essere paragonata alla giusta violenza dei manifestanti in Piazza San Giovanni che reagivano contro la proditoria incursione repressiva delle "forze dell'ordine" con blindati lanciati in velocità, getti di idrante e lancio di gas urticanti.
I nostri compagni hanno specificato che la violenza rivoluzionaria non può che essere di massa, e non di piccolo gruppo, e matura storicamente in un contesto in cui la borghesia per imporsi non può far altro che ricorrere alla violenza repressiva. È stata messa quindi nella giusta luce politica la grande manifestazione di Roma, assieme a quelle svoltesi in contemporanea in più di 900 città di 87 Paesi del mondo, come dimostrazione di una forte insofferenza soprattutto dei giovani contro il capitalismo e, in Italia, contro la macelleria sociale e dei diritti attuata dal governo Berlusconi e precedentemente dai governi di "centro-sinistra".
È intervenuto quindi il reazionario parroco di Albonese che sfoderando il "Libro nero del comunismo", non a caso regalato da Berlusconi ai suoi seguaci, ha sciorinato le solite litanie trite e ritrite di menzogne anticomuniste sulla storia del socialismo e specificatamente sull'Urss di Lenin e Stalin. "I milioni di morti nell'Unione sovietica di Stalin ci sono stati durante la seconda guerra mondiale ad opera dei nazisti", gli ha risposto Urban, mentre Urgo ha ricordato al nero prelato da che parte stava in quel frangente la Chiesa cattolica ufficialmente, per poi chiosare: "ma se l'Urss di allora era questo 'inferno' com'è possibile che, come più di un sondaggio recente certifica, la stragrande maggioranza dei russi che visse il socialismo rimpiange Stalin e ciò che rappresentava?".
A don Cervio, che esibiva una bandiera statunitense sostenendo che gli USA avevano liberato l'Italia dal nazifascismo, Urban ha risposto che quella Liberazione fu possibile anche grazie al sacrificio dei partigiani, mentre Urgo ha ricordato che in Europa a colpire al cuore quel mostro fu l'Armata Rossa di Stalin, che portò vittoriosa la Bandiera Rossa a Berlino.
Alla lettura delle e-mail spedite dai telespettatori il chierico anticomunista ha applaudito chi chiedeva di "mettere fuorilegge il partito comunista" ma ha dovuto incassare il colpo ascoltando chi auspicava l'avvento del socialismo, come unica soluzione degli odierni sempre più accentuati mali del capitalismo.
I nostri portavoce hanno sostenuto che la crisi non la devono pagare la classe operaia e le masse lavoratrici e popolari, ma i capitalisti, gli evasori ed anche la Chiesa cattolica (rivolti a don Cervio) con l'abolizione dell'8x1000, dell'esenzione dall'ICI e di tutti i privilegi sanciti dal Concordato, togliendo i finanziamenti alle scuole private e cattoliche, abolendo l'ora di religione e gli stipendi pubblici agli insegnanti di religione (che devono andare a fare catechismo in parrocchia a spese della chiesa), i fondi così recuperati possono ben servire, ad esempio, per assumere stabilmente i lavoratori precari della conoscenza e per finanziare l'edilizia scolastica!
"Voi avete dato una grande immagine di serenità, di tranquillità, di sicurezza, di forza e determinazione, di sapere, di fedeltà al socialismo, ai Maestri e alla classe operaia. - si legge nel messaggio di ringraziamento della Segreteria tecnica del CC del PMLI ai compagni Urgo e Urban - Avete fatto barba e capelli al prete fascista e leghista e a quella nullità del rappresentante del PDL. Avete dimostrato di avere un elevato grado di conoscenza della storia del socialismo e della linea politica del PMLI... Ottime le battute, l'ironia e i sorrisetti, così come la citazione di fatti concreti attuali e storici... Esemplari in tutto, anche i compagni che per tutta la trasmissione non si sono stancati di mostrare orgogliosamente 'Il Bolscevico' e il manifesto contro Berlusconi. Ottima l'idea di mostrare più volte il sito. Impeccabili quindi anche sul piano della propaganda".
Al servizio del Partito!
Avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

26 ottobre 2011