Il caporalato detta la spietata legge del supersfruttamento nell'impero del pomodoro
Nella Puglia di Vendola migranti schiavi per 20 euro al giorno

Secondo un'inchiesta realizzata da Flai-Cgil nella Puglia governata da Nichi Vendola imperversa e prospera sempre di più il criminale fenomeno del caporalato che - dopo aver sfruttato gli africani prima e i migranti dell'Europa orientale poi - da alcuni anni, complice la devastante crisi economica, ha ricominciato a sfruttare i lavoratori italiani.
La Flai calcola che prendendo in considerazione esclusivamente il territorio della Capitanata quest'anno siano stati impiegati nella sola raccolta del pomodoro almeno 900 lavoratori italiani che si sono aggiunti all'esercito ben più ampio delle numerose migliaia di migranti: ciò che accomuna tutti questi lavoratori è il più bestiale supersfruttamento sia come numero di ore di lavoro giornaliero (che possono arrivare a dieci) sia come paga (venticinque euro in nero al giorno di cui cinque vanno ai caporali che li reclutano e li trasportano al lavoro), il che significa due euro l'ora.
E tutto sommato gli italiani sono anche "fortunati" perché possono tornare dopo una giornata di lavoro massacrante in una casa più o meno degna di questo nome, mentre i migranti dormono all'aperto oppure in locali fatiscenti a Foggia, San Severo e Cerignola dove non è raro trovare oltre dieci persone dentro un appartamento spesso privo di ogni più elementare servizio ed ovviamente affittato in nero. In questo modo il criminale supersfruttamento dei lavoratori crea un ulteriore indotto economico che è doppiamente illegale in quanto viola le più elementari norme abitative e contemporaneamente froda il fisco.
La Flai-Cgil ha calcolato che in provincia di Foggia sono impiegati come schiavi oltre 25.000 lavoratori stranieri di cui circa 15.000 provengono dall'Europa orientale (soprattutto bulgari, rumeni, ucraini ed albanesi), 2.500 o 3.000 sono i migranti provenienti dall'Africa nera, il resto dei lavoratori viene da Paesi arabi o da Paesi poveri dell'Asia. Guadagnano 3 euro per ogni cassa da 50 chili di pomodori che ogni lavoratore riempie in un tempo che supera abbondantemente l'ora, con la giornata lavorativa organizzata in due turni, ossia dalle 5 alle 11 e poi dalle 16 fino alle 20 o anche più tardi.
Tutto questo accade nella Puglia di quel Vendola che è tanto bravo a parlare quell'incomprensibile linguaggio da "sinistra" borghese salottiera quanto lontano dai lavoratori e insensibile a porre rimedio alla situazione di degrado e di schiavitù in cui sono condannati i migranti e i lavoratori agricoli, vittime di tragedie, come quella dello scorso 22 agosto a Borgo Tressanti nelle campagne di Cerignola, che ha visto il quarantacinquenne lavoratore marocchino Ahmed El Mardi, raccoglitore clandestino di pomodori, stroncato da un arresto cardiaco al termine di una disumana giornata di lavoro.

4 settembre 2013