Come il cavolo a merenda

Su "l'Unità" del 21 novembre Marco Travaglio ha scritto uno dei suoi brucianti articoli sul neoduce Berlusconi, che lui chiama bonoriamente Bellachioma, intitolato "Salvate il soldato Silvio". Quasi all'inizio, senza alcun motivo apparente, chiama in causa il PMLI, con le seguenti parole: "Bellachioma è sempre lo stesso: pur di salvare la roba, sarebbe disposto ad allearsi col partito marxista-leninista e a sottoscrivere la dittatura del proletariato (infatti, nell'attesa, fonda il 'Partito del popolo delle libertà', marchio che parrebbe eccessivo pure ai tardo-maoisti)".
L'articolo di Travaglio ha un duplice scopo. Dimostrare che Berlusconi è disposto a tutto, anche ad allearsi con Veltroni e il PD, pur di salvare le sue televisioni; dissuadere Veltroni a non accettare le proposte di alleanza del piduista di Arcore.
Chi conosce il PMLI sa benissimo che il nostro Partito è antiberlusconiano per eccellenza, e da sempre, non è un partito parlamentare e non è assolutamente disponibile ad alcuna alleanza governativa con i partiti borghesi, specie quelli di destra.
Il PMLI, quindi, c'entra come il cavolo a merenda nell'articolo di Travaglio. Salvo che questi abbia un'intenzione malevola verso il nostro Partito, come sembra dall'accenno al "tardo maoismo".
Peccato davvero perché Travaglio, condizionato dal suo atavico anticomunismo, rischia di fare il gioco di Berlusconi, dei piduisti e dei mafiosi, che pure combatte con i suoi micidiali articoli, libri e interventi televisivi.

28 novembre 2007