Fin dove possono arrivare i falsi comunisti
I trotzkisti de 'il manifesto' riabilitano De Gasperi

La nostalgia della "buona, vecchia DC", che in questi ultimi tempi sembra spandersi come un'epidemìa, deve aver colpito particolarmente duro in via Tomacelli, se i trotzkisti de "il manifesto" hanno pensato bene di dedicare un'intera pagina del loro "quotidiano comunista" al più democristiano di tutti, nientemeno che il fondatore della DC, Alcide De Gasperi.
Naturalmente non lo fanno in prima persona, ma lasciano il compito di farne l'apologia a un suo allievo e ammiratore, l'ex democristiano Giuseppe Chiarante, che uscì dalla DC per iscriversi al PCI assieme ad altri esponenti della "sinistra" scudocrociata dopo la morte dello statista trentino avvenuta nel 1954, in dissenso con la nuova segreteria di Amintore Fanfani. Ma ciò non toglie che la scelta di rievocarne la figura in occasione del 50° della morte, sia pure per interposta persona, su "il manifesto" del 12 maggio scorso sia tutta dei falsi comunisti Rossanda, Parlato & Co., che con ciò hanno voluto fare una ben precisa operazione politica di riabilitazione del padre della DC, ora che anche la "sinistra" borghese ha riscoperto le "virtù" del "centrismo" di cui egli è il riconosciuto capostipite.
E difatti è proprio sul "cen-trismo" di De Gasperi che Chiarante impernia la sua nostalgica apologia dello statista trentino, cioè la sua politica di governare tenendo fuori le ali "estreme" della destra (MSI e cattolici integralisti alla Gedda) e della "sinistra" (PCI, PSI) di allora. Politica che gli consentì - secondo l'ammirata rievocazione dell'autore - di salvaguardare la democrazia e avviare in Italia "una profonda ristrutturazione economica e sociale che - anche grazie all'inserimento nel dinamico ciclo internazionale del dopoguerra - al momento della morte di De Gasperi già si andava traducendo nei primi segnali di quello che sarebbe poi stato definito il `miracolo italiano"'.
Chiarante accenna appena al ruolo di De Gasperi nella rottura del patto resistenziale estromettendo la sinistra dal governo, nella ricostruzione del potere del capitalismo e nel tentativo golpista di imporre la legge elettorale "truffa", come tace del tutto sulla sua spietata repressione dei movimenti operaio e contadino e nell'aver schierato l'Italia con l'imperialismo occidentale nella "guerra fredda", considerandoli evidentemente tutti fatti inevitabili e tutto sommato storicamente giustificati, cosa a cui del resto l'intera "sinistra" rinnegata e borghese è approdata da tempo.
Non sarà che in questo modo, riabilitandone la figura in chiave "democratica" e "progressista", i trotzkisti de "il manifesto" intendono tirare "a sinistra" il fondatore della DC per farlo entrare di diritto tra i padri spirituali della grande ammucchiata al centro perseguita dall'Ulivo? E meno male che dicevano di non voler morire democristiani!
8 settembre 2004