Turchia
La polizia di Erdogan carica i manifestanti a Gezi Park
80 arresti, diversi i feriti di cui uno grave

Il tribunale di Istanbul ha accolto la richiesta degli ambientalisti e ha ribadito la bocciatura già decretata alla fine del maggio scorso del progetto del comune che prevedeva la demolizione del parco Gezi, dietro piazza Taksim e il 9 luglio il sindaco della città annunciava in una conferenza stampa che lo spazio verde "era di nuovo aperto alla cittadinanza" ma anche che "i parchi della città non sono luoghi per organizzare proteste" assicurando che la polizia sarebbe intervenuta per disperdere eventuali "manifestazioni non autorizzate". Il parco per ora resta ma il premier Erdogan e l'amministrazione della città promettevano di mantenere il pugno di ferro contro le opposizioni se avessero continuato a fare del parco uno dei centri della protesta. E non era una minaccia formale dopo la nuova brutale repressione delle proteste antigovernative delle manifestazioni del 6 luglio e Istanbul e in altre città.
Infatti la polizia presidiava immediatamente in forze l'entrata del parco per impedire l'ingresso agli attivisti di Occupy Gezi e caricava le migliaia di persone che già nel pomeriggio del 9 luglio avevano risposto all'appello della piattaforma Taksim Solidarietà a recarsi in piazza per "riprendersi Gezi". Gli agenti hanno attaccato il corteo dei manifestanti prima ancora che raggiungesse piazza Taksim con largo uso di idranti, lacrimogeni e proiettili di gomma e hanno fatto irruzione financo dentro negozi, uffici e ristoranti per arrestare chiunque fosse sospettato di aver preso parte alle proteste.
I manifestanti hanno tenuto botta e dato vita a duri scontri che sono proseguiti fino a tarda notte per tutti il quartiere. Sono stati più di 80 i manifestanti arrestati nel corso della notte e nelle prime ore della mattina seguente quando gli agenti hanno fatto irruzione in diverse case degli attivisti della piattaforma Taksim Solidarietà. L'Unione dei medici turchi denunciava che la polizia aveva fatto largo uso di proiettili di gomma causando diversi feriti dei quali un giovane manifestante in modo grave.
Il 10 luglio ci sono stati presidi in molte città per protestare contro la violenza della polizia. E nel pomeriggio del 13 luglio altri scontri sono scoppiati a Istanbul quando la polizia è di nuovo intervenuta con i cannoni ad acqua e i gas lacrimogeni per disperdere alcune centinaia di manifestanti che si accingevano a marciare verso il parco Gezi.

17 luglio 2013