Al vertice dei ministri dell'Interno e della Giustizia
L'Ue adotta misure fasciste per combattere il "terrorismo"
Coordinatore unico europeo antiterrorismo, clausola di solidarietà, impronte digitali, controlli, espulsioni dei migranti
Tutti i paesi dell'Unione verranno coinvolti in caso di attentati

Gli attentati terroristici dell'11 marzo a Madrid hanno offerto il pretesto all'Unione europea per adottare a tempo di record una serie impressionante di misure fasciste. Come l'Hitler di Washington Bush, i Quindici dell'Ue sono pronti a mettersi sotto i tacchi il diritto internazionale e, coprendosi dietro la "lotta al terrorismo", si sentono autorizzati ad una politica estera aggressiva e imperialista e a una politica interna reazionaria e fascista. Misure che ledono i più elementari diritti di popoli e Stati sovrani.
La cronaca degli ultimi giorni parla da sola. Importanti ammissioni emerse, come quella del responsabile della politica estera della superpotenza europea Solana, dimostrano infatti che le misure illustrate a tambur battente dopo l'11 marzo erano da tempo nei cassetti di Bruxelles e si aspettava il momento ad hoc per renderle pubbliche e lanciarle in grande stile. Il 18 marzo gli ambasciatori dei 15 paesi presso l'Unione hanno approvato all'unanimità l'idea di nominare un coordinatore unico europeo per la sicurezza antiterrorismo aprendo la strada al vertice dei ministri degli Interni e della Giustizia del 19 marzo a Bruxelles. In questa sede i ministri Ue hanno rincarato la dose snocciolando una serie di misure fasciste: dalla conservazione dei dati telefonici e via Internet allo scambio dei dati dei passeggeri aerei e quello di Dna e di impronte digitali. Cosi come è stato deciso di anticipare di un anno (dal 2006 al 2005) l'obbligo di introdurre dati biometrici nei visti, nei permessi di soggiorno e nei passaporti, estendendo anche a quelli dei cittadini comunitari l'obbligo di inserire le impronte digitali.
Allo stesso Solana i ministri hanno chiesto di riferire entro 6 mesi sulla creazione di una task force di intelligence che studi tutti gli aspetti della "minaccia terroristica".
Pieno accordo anche sulle proposte annunciate il 16 marzo dalla Commissione Ue presieduta da Prodi e redatte di concerto con la presidenza di turno irlandese. Una strategia "anti-terrorismo" in cinque punti: 1) La Ue e i suoi Stati membri si impegnano ad agire congiuntamente in spirito di solidarietà se uno Stato membro è vittima di un attacco terroristico. L'Ue mobilita tutti gli strumenti a sua disposizione, compresi quelli militari, per evitare la minaccia terroristica sul territorio degli Stati membri e per proteggere le istituzioni democratiche e le popolazioni civili da ogni attacco terroristico. 2) Bruxelles spinge per l'adozione immediata da parte dei Quindici di misure legislative già adottate, quali il mandato di arresto Ue e le direttive sulla lotta al terrorismo e sul riciclaggio di denaro. 3) Si propone di rafforzare la lotta contro il finanziamento del terrorismo, migliorando lo scambio di informazioni tra gli Stati membri. 4) Bruxelles mira a rafforzare la cooperazione tra polizie e servizi di intelligence dei paesi europei. I Quindici devono riconoscere il ruolo di Europol e fornendo a Europol le informazioni necessarie per lottare contro il terrorismo. 5) Il pacchetto di misure definite "nuove e innovative" contenenti la creazione di un alto commissario per l'anti-terrorismo, che dovrà occuparsi del coordinamento delle iniziative nazionali, e le misure su esposte.
Un documento, quello della Commissione europea, che propone un'Europa dalle stesse regole imperialiste della Nato e che anticipa la messa in atto di quella famigerata "clausola di solidarietà" che la Convenzione europea ha già proposto di includere nella nuova Costituzione dell'Ue tuttora in discussione. Essa, per l'imperialismo europeo, deve essere "stralciata" e resa operativa subito.
Il ministro dell'Interno italiano Pisanu si è detto "soddisfatto" di quanto è emerso nel vertice di Bruxelles, "perché è passata la linea sostenuta anche dall'Italia che punta sulla prevenzione". "Prevenzione" che secondo l'esponente di Forza fascisti significa "colpire i terroristi il più presto e lontano possibile dal loro obiettivo", ossia cercare di "coglierli fuori dai confini europei". Giusto e sacrosanto dunque aggredire preventivamente l'Iraq o l'Afghanistan come hanno fatto gli Usa e l'imperialismo occidentale, Italia compresa. "Ormai il terrorismo islamico di massa - ha sentenziato Pisanu - è una minaccia interna all'Europa. La ragione di fondo è storico-religiosa e consiste nell'attacco all'Occidente democratico (sic!), allo Stato di diritto e ai suoi valori. Il terrorismo islamico può trovare in Europa interlocutori e complici nelle frange estremistiche di 17 milioni di musulmani che vivono nell'Ue, nei terrorismi interni, gli anarco-insurrezionalisti e in altre frange estreme caratterizzate da anti-americanismo e anti-atlantismo radicale". Tutti avvertiti dunque.
Il pugno di ferro dell'imperialismo e della repressione fascista dell'Ue colpirà duro tanto all'esterno quanto all'interno.
24 marzo 2004