Passaggio di consegne tra Nato e Eufor
L'Ue imperialista sperimenta in Bosnia il suo esercito

Il 2 dicembre è avvenuto il passaggio di consegne in Bosnia tra la forza di "stabilizzazione" Nato (Sfor) e l'Eufor, la nuova forza europea cui hanno contribuito 22 paesi dell'Ue. L'80% dei militari della nuova forza dell'imperialismo europeo erano già in Bosnia sotto comando Nato: per loro si è trattato di cambiare insegne su berretti, uniformi e automezzi. Il passaggio delle consegne è stato sancito con una cerimonia a Campo Butmir, fuori Sarajevo. Il mandato per gli oltre 7.000 militari al comando del generale britannico David Leakey sarà lo stesso della forza Sfor: garantire "un ambiente sicuro attraverso la supervisione delle forze armate bosniache, raccolta e distruzione di armi illegali, lotta al crimine organizzato, cooperazione con la Nato e un contingente americano nella caccia ai ricercati dal Tribunale Onu dell'Aja per i crimini di guerra".
Questo recita l'ufficialità: in realtà la forza europea continuerà di fatto l'occupazione militare di questo martoriato paese. A nove anni dalla fine della guerra le ostilità tra le comunità musulmana, croata e serba sono diminuite e quella europea rimane una presenza imperialista indesiderata e nefasta per la ricostruzione e lo sviluppo autonomo dello Stato bosniaco.
Il passaggio di consegne in Bosnia non è piaciuto agli Usa. Il noto quotidiano "Financial Times" ha approfittato dell'occasione per definire la Bosnia "il maggior fallimento politico europeo degli ultimi vent'anni". Di fatto l'Unione europea imperialista in Bosnia è intenzionata a giocare due carte: la prima per sperimentare per la prima volta sul campo il suo esercito, la seconda per diventare l'interlocutore privilegiato ed esportare le leggi imperialiste, liberiste e liberticide contenute nella sua nuova Costituzione. Del resto gongolano a Bruxelles, se nel futuro la Bosnia vuole entrare a far parte della superpotenza europea deve giocoforza imparare la "democrazia europea". "Abbiamo molto da insegnare a un paese come la Bosnia e dobbiamo farlo con fermezza" ha scritto il guru dell'Ulivo, l'ex craxiano Giuliano Amato nella sua rubrica "Lettere europee" apparsa il 5 dicembre sul "Sole 24 Ore". Ossia destra e "sinistra" dell'imperialismo europeo calzano l'elmetto, tanto felici quanto arroganti nell'esaltare i passi risoluti, anche in campo militare, della superpotenza europea.

15 dicembre 2004