Al vertice di Atene compromesso sulla ricostruzione dell'Iraq
L'UE INGLOBA ALTRI DIECI PAESI DELL'EST
Berlusconi: "Europa e Stati Uniti assieme per seminare libertà e democrazia nel mondo"
LA POLIZIA GRECA CARICA I MANIFESTANTI CHE CONTESTANO IL VERTICE

Con la cerimonia in pompa magna preparata il 16 aprile dalla presidenza di turno greca ai piedi dell'Acropoli ad Atene i capi di Stato e di governo dei Quindici paesi membri dell'Unione europea (Ue) hanno apposto la loro firma al trattato di adesione sottoscritto dai loro colleghi degli altri Dieci paesi che dal 1° Maggio del 2004 faranno parte a pieno titolo dell'Unione: Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia, Slovacchia, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta e Cipro (solo la parte non occupata dalla Turchia). Alla cerimonia erano presenti anche i rappresentanti degli altri paesi candidati, Romania e Bulgaria, il cui ingresso è previsto entro il 2007, e della Turchia.
Il vertice europeo di Atene è uno degli ultimi passi ufficiali previsti per permettere alla superpotenza europea di rafforzarsi e di inglobare altri dieci paesi dell'Est.
Il passaggio successivo prevede lo svolgimento nei dieci paesi candidati di referendum per la ratifica degli accordi di adesione; in Slovenia, Ungheria e Malta si è già votato e ha vinto il si, negli altri paesi i referendum sono in calendario nei prossimi mesi. L'ingresso formale avverrà nel maggio 2004 ma fin da dopo la firma di Atene i rappresentanti dei dieci nuovi membri parteciperanno a tutte le riunioni in calendario con diritto di parola ma senza quello di voto.
Il vertice di Atene ha anche verificato l'andamento dei lavori della Convenzione europea, l'assise presieduta dal francese Giscard col compito di scrivere la Costituzione europea e definire i nuovi meccanismi istituzionali che governeranno la Ue a 25. Preso atto che restano ancora divergenze sul mantenimento o meno della presidenza a rotazione semestrale che i paesi più forti vorrebbero almeno biennale, sul ruolo e composizione della Commissione e sui poteri del suo presidente e su altre questioni secondarie i Quindici hanno deciso di stringere i tempi dei lavori della Convenzione impegnandola a consegnare la bozza di Costituzione al prossimo vertice europeo in programma il 20 giugno a Salonicco. Le questioni legate alle modifiche delle istituzioni europee dovrebbero essere sciolte dalla Conferenza intergovernativa che si terrà nella seconda metà dell'anno sotto il semestre di presidenza italiano. Il nuovo Trattato europeo dovrebbe essere varato entro i primi mesi del 2004 e firmato dai Venticinque prima delle elezioni dell'europarlamento di giugno con una cerimonia che si dovrebbe tenere a Roma, dove furono firmati nel 1957 i primi trattati istitutivi del Mercato comune europeo.
L'evento "storico" dell'allargamento a Est della superpotenza europea è stato sottolineato nella cerimonia della firma da tutti i partecipanti. Fra gli altri il neoduce Berlusconi che ha definito la Ue allargata "un faro che possa portare libertà e democrazia nel mondo a tutti coloro che ancora non ce l'hanno", in stretta unità con gli Usa, "l'unica superpotenza esistente". I "grandi" obiettivi dell'Europa sarebbero per Berlusconi la difesa dei diritti umani, la sconfitta dei problemi della fame e della povertà, e "l'Europa riuscirà a realizzare questi obiettivi se saprà darsi delle istituzioni che la rendano capace di essere protagonista e di confrontarsi con altri protagonisti del mondo, in particolare gli Stati uniti, l'unica superpotenza esistente. E se riuscirà insieme con loro a difondere nel mondo il seme della libertà, della democrazia e del benessere". Il modello è evidentemente quello dell'aggressione guidata dagli imperialisti anglo-americani all'Iraq, non solo perché le parole del neoduce sono le stesse dell'Hitler della Casa Bianca per motivare la guerra contro Baghdad ma anche perché gli strumenti necessari all'Europa per raggiungere i suoi obiettivi sono "un'unica politica estera supportata da una grande forza militare. Dobbiamo investire di più nelle tecnologie militari se vogliamo contare". Ovvero essere coprotagonsiti con gli Usa nelle aggressioni imperialiste.
Il vertice di Atene ha anche trattato della questione della guerra all'Iraq o meglio della ricostruzione del paese nelle condizioni dell'occupazione anglo-americana. Gli echi delle recenti spaccature tra i paesi della Ue sulla guerra all'Iraq sono quasi un ricordo e l'impegno a ricucire dei Quindici ha prodotto una dichiarazione, messa a punto tra Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna che rappresenta un nuovo compromesso. Francia e Germania considerano la guerra una fase superata e avallano l'occupazione dell'Iraq accettando la formulazione che dice "in questa fase la coalizione angloamericana ha la responsabilità di garantire un ambiente sicuro"; Gran Bretagna e Spagna in cambio accettano la formulazione che "l'Onu deve avere un ruolo centrale anche nel processo che porti all'autogoverno del popolo iracheno" e non solo "nel coordinamento dell'assistenza umanitaria". Si ricordi che nella dichiarazione di Belfast, Bush e Blair avevano parlato solo di un "ruolo vitale" dell'Onu relativo agli aiuti umanitari mentre si erano spartiti i bocconi più grossi della ricostruzione tagliando fuori soprattuto i paesi che si erano opposti alla guerra. I Quindici ad Atene sostengono invece che "l'Ue riafferma il suo impegno a svolgere un ruolo significativo nella ricostruzione politica ed economca del paese". Non solo Blair, Berlusconi e Aznar devono sedersi al tavolo del banchetto imperialista della ricostruzione dell'Iraq.
L'Ue vuol dire la sua parola imperialista anche nella questione del processo di pace in Palestina e nella dichiarazione spinge per nuovi negoziati tra Israele e il nuovo governo palestinese presieduto da Abu Mazen.
Contro il vertice e contro la partecipazione di alcuni paesi europei alla guerra all'Iraq si sono svolte ad Atene nella stessa giornata due manifestazioni indette dai comitati contro la guerra e da organizzazioni sindacali. Decine di migliaia di dimostranti sono sfilati in corteo presso le ambasciate di Italia e Gran Bretagna e la zona dell'Acropoli gridando contro Blair, Berlusconi e Aznar "fascisti assassini". La polizia che presidiava in forze la zona del vertice ha caricato i dimostranti quando una parte ha tentato di forzare il blocco e entrare nella zona "proibita". Al termine degli scontri oltre 100 manifestanti
sono stati arrestati.