Scontro tra il PMLI e la Lega ad "Alta Italia Tv" sugli F35
Urban sul "ring" smaschera la politica guerrafondaia di Berlusconi e di Bossi
Mostrato "Il Bolscevico" con il manifesto "È ora di muovere la piazza per liberarsi del nuovo Mussolini"

Dal corrispondente dell'Organizzazione di Biella del PMLI
Successo dell'Organizzazione biellese del PMLI, rappresentata dal compagno Gabriele Urban, alla trasmissione "Ring" di Alta Italia Tv, martedì 13 ottobre 2009. Invitato per la quarta volta, il compagno Urban ha affrontato sul "Ring" dell'emittente piemontese l'assessore alla sicurezza della provincia di Novara Alessandro Canelli, in quota Lega Nord. Tra il pubblico sono stati invitati al dibattito tre esponenti dell'Assemblea permanente NO F35 tra cui ricordiamo Oreste Strano, che con i suoi dettagliati e acuti interventi ha reso concreto l'opportunismo e la voglia di guerre che la Lega Nord novarese trasuda da ogni discorso pubblico. Tra gli ospiti anche il vicesindaco del comune di Cameri, Paolo Gennaro, che in tutta la serata ha mostrato la parte più qualunquista e populista presente all'interno del partito xenofobo e razzista di Bossi.
La prima domanda del conduttore della trasmissione, Francesco De Luca, è stata quella se si può ancora ritenere valido l'undicesimo articolo della Costituzione il quale afferma che l'Italia ripudia la guerra. Urban ha sottolineato che oramai la Costituzione democratico-borghese del 1948 è cartastraccia perché il governo neofascista del neoduce Berlusconi invierà i cacciabombardieri F35 in Afghanistan per difendere le coltivazioni e gli accaparramenti dell'oppio da parte delle multinazionali farmaceutiche e dei trafficanti di droga e, in Iraq, per impossessarsi del petrolio bombardando miliziani e civili che fieramente si oppongono all'invasione militare di qualunque straniero nei loro territori.
L'assessore leghista Canelli ha invece sostenuto il fatto che non c'è contraddizione tra la Costituzione del '48 e l'assemblaggio degli F35 poiché già ora la nostra aeronautica è provvista di cacciabombardieri, ma vetusti, e dunque dotarsi di nuovi modelli di aerei da guerra sarebbe un diritto dovere dell'attuale governo.
Dal pubblico prende la parola il vicesindaco di Cameri, il leghista Paolo Gennaro, per affermare che quello che conta sono solo i posti di lavoro e che l'assemblaggio degli aerei porterà a Cameri, e nelle zone limitrofe, la creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro, sostenendo che il resto è pura e semplice ideologia. Urban ribatte prontamente affermando che è assurdo mettere sullo stesso piano un'economia di sviluppo e benessere per le masse popolari italiane con la produzione di strumenti da guerra che serviranno esclusivamente a difendere gli interessi della borghesia nazionale in giro per il mondo; non si può accettare, ha sostenuto il compagno Urban, che con il pretesto della creazione di nuovi posti di lavoro, vengano legittimate la produzione di mine antiuomo o di fucili da guerra, che portano mutilazioni e morte nelle popolazioni dei Paesi più poveri e sfruttati del mondo.
Canelli dice che se i caccia non si faranno a Cameri verranno assemblati in altre parti d'Europa; a conferma che etica e morale pacifiste non sono di casa nella mente dei politici leghisti e che dal loro bieco qualunquismo emergono solo i loro interessi e quelli dei padroni che li finanziano e appoggiano.
Il conduttore del programma ricorda a Urban che Lenin voleva un proletariato armato per sconfiggere la borghesia e che dunque l'esponente marxista-leninista sarebbe in contraddizione. Urban risponde citando il Presidente Mao quando spiegava la differenza tra guerre giuste (quelle di liberazione nazionale) e ingiuste (quelle di aggressione di altri popoli) proprio come ora l'Italia sta contribuendo, coi propri militari, a sottomettere i popoli afghano e iracheno ai voleri dell'imperialismo internazionale.
A questo punto della trasmissione la regia manda in onda delle belle immagini dei cortei organizzati negli ultimi anni dall'Assemblea permanente NO F35 che hanno sempre visto la partecipazione di migliaia di manifestanti, oltre la costante adesione e presenza attiva dell'Organizzazione biellese del PMLI. Tornati in studio, per il giro di commenti, Urban ha voluto sottolineare che i problemi veri, a cui noi sinceri comunisti intendiamo dare risposte concrete, sono la drastica riduzione degli esosi affitti delle abitazioni per le lavoratrici e lavoratori e per le masse, bloccare i licenziamenti nell'industria tessile, ammodernare le infrastrutture esistenti per esempio elettrificando la linea ferroviaria Biella-Novara, che è tuttora servita da vecchie littorine a gasolio, costruzione di nuovi ospedali, asili e nuova edilizia residenziale popolare; altro che spendere più di 13 miliardi di euro in caccia da guerra come sta facendo il governo del neoduce Berlusconi.
La regia parte con una serie di interviste ad abitanti di Cameri chiedendo cosa pensano dell'assemblaggio dei caccia presso la loro cittadina. La maggior parte si è mostrata favorevole, altri contrari. Tornati in studio il conduttore ha chiesto al rappresentante del PMLI un commento su quanto appena udito. Urban nella sua replica ha ricordato gli strumenti dell'indottrinamento propri del regime mussoliniano che allora, attraverso la radio, la carta stampata e le scuole diffondeva capillarmente sentimenti patriottico-nazionalistici e militaristi. Oggi Berlusconi diffonde il "pensiero unico" capitalista e imperialista attraverso le proprie televisioni e quelle pubbliche, i propri quotidiani e settimanali ed ha affidato al filomafioso Marcello Dell'Utri il compito di riscrivere i libri di testo della scuola pubblica per darle un chiaro indirizzo guerrafondaio e anticomunista.
Canelli controbatte sostenendo che le risposte del PMLI sono meramente ideologiche e che la gente non segue più i comunisti perché "dottrinali". A questo punto il nostro compagno interrompe l'esponente leghista per ricordargli la differenza tra ideologia e fatti concreti ricordando che i militari morti in Afghanistan non sono ideologia e che le migliaia di morti civili afghani non sono fatti teorici ma tragedie vere.
A conclusione della trasmissione Gabriele Urban ha mostrato con orgoglio alle telecamere la prima pagina de Il Bolscevico con le parole d'ordine: "È ora di muovere la piazza per liberarsi del nuovo Mussolini", affermando che il PMLI si batte per il benessere delle masse popolari e contro un'economia di guerra.

21 ottobre 2009