Trasmissione in diretta a "TelePavia"
Il PMLI smaschera le fandonie della Lega sulla "padania" e "Roma ladrona"
Acceso dibattito tra Urban e Braga. Il rappresentante del PMLI risponde anche alle domande poste dai telespettatori

Dal corrispondente dell'Organizzazione di Biella del PMLI
Lunedì 19 marzo, dalle 20,30 alle 21,30 presso gli studi di "TelePavia" che si trovano a Vigevano, è andata in onda la diretta della puntata settimanale di approfondimento "Tutto il mondo è pavese" dal titolo "Stanno massacrando la Padania?". In studio il conduttore della trasmissione Francesco De Luca ha invitato a confrontarsi il leghista Vittorio Braga, probabile prossimo segretario della Lega Nord della provincia di Pavia e Gabriele Urban, Responsabile dell'Organizzazione biellese del PMLI.
De Luca ha cominciato chiedendo all'esponente leghista se fosse vero che il governo Monti sta massacrando la "padania" con tasse e richieste economiche al solo indirizzo del Nord Italia. Braga ha accusato il governo di aver reintrodotto la tassa sulla prima casa, ora denominata IMU, che invece il governo Berlusconi appoggiato dal suo partito aveva cancellato, e di non fare nulla per salvaguardare i posti di lavoro al Nord; ha insistito sul carattere popolare della Lega che è stufa di vedere i soldi del "popolo padano" finire nelle tasche di "Roma ladrona".
La parola è passata al compagno Urban che ha ritenuto opportuno ricordare che la "padania" esiste solo nella testa dei leghisti e che nella realtà non ha nessuna valenza storica, culturale e politica. Urban ha rammentato ai telespettatori che è invece opportuno battersi per sconfiggere il governo Monti della grande finanza, della UE e della macelleria sociale ma nella direzione della conquista dell'Italia unita, rossa e socialista. Ha voluto sottolineare che ciò che conta è distruggere il modo di produzione capitalistico e che l'attuale finanziarizzazione del capitalismo sta portando il proletariato italiano alla rovina poi, rivolgendosi direttamente al suo avversario leghista, Urban ha chiesto che tipo di sistema economico adotterebbe la Lega nell'impossibile ipotesi che prendesse il potere e, naturalmente, la risposta è stato il liberismo. In tale direzione l'esponente marxista-leninista ha voluto far tornare alla memoria che la Lega Nord appoggia e favorisce opere altamente speculative, e in odore di mafia, come la TAV, la costruzione e acquisto di strumenti imperialisti di morte come i cacciabombardieri F-35 e tutte quelle opere che prevedono massicci investimenti di denaro pubblico ma divisioni private di utili tra pochi capitalisti d'alto rango a discapito degli interessi delle masse popolari.
Il rappresentante del PMLI ha voluto esprimere totale solidarietà ai NO TAV ancora detenuti in quanto esempi di combattivi e instancabili attivisti disposti al carcere pur di difendere la Val Susa e i valsusini.
Il conduttore De Luca ha poi chiesto a Braga se le ultime vicende che hanno visto coinvolta la Lega, come il presunto giro di tangenti in Lombardia che vede implicato il presidente del Consiglio regionale Davide Boni, non siano da collegarsi ad un sistema di clientelismo e interessi illeciti che, a venti anni di distanza da tangentopoli, sembra ancora lontano da sparire. Braga ha solidarizzato con Boni dicendo che la Lega è un movimento politico pulito, onesto e trasparente.
Urban ha subito ribadito che la Lega non può vantare una diversa identità o pratica politica rispetto agli altri partiti istituzionali perché gli scandali che hanno coinvolto esponenti locali del partito del Carroccio sono innumerevoli aggiungendo che la Lega critica tanto il sistema di Roma salvo poi sedere sugli stessi banchi in parlamento e in tante istituzioni. Urban ha mostrato alle telecamere "Il Bolscevico" ricordando a chiare lettere che il settimanale marxista-leninista, a differenza de "La Padania" non ha mai ricevuto un solo euro dal finanziamento pubblico alla stampa.
Verso il termine della trasmissione De Luca ha formulato agli ospiti alcune domande che erano giunte via e-mail alla redazione nel corso della diretta. Il primo interrogativo era rivolto al leghista circa la condotta che avrebbe assunto al posto di Davide Boni in regione. Naturalmente Braga ha detto che si sarebbe dimesso, ma a livello personale, adducendo quale motivazione che quando si è all'interno di un partito si devono rispettare le decisioni della direzione nazionale.
Per il compagno Urban la domanda di un telespettatore sulla battaglia NO TAV del luglio scorso in Val Susa e se il PMLI è favorevole all'indulto. Urban ha replicato che ci si deve sempre mettere nei panni di chi quella Valle vive e ama tutti i giorni e che quando non ci sono più margini d'ascolto diventa lecito difendersi con picchettaggi stradali, lancio di rami e fumogeni.
Per ciò che riguarda l'indulto il rappresentante del PMLI ha denunciato brevemente la vergognosa situazione subita dai carcerati negli istituti di pena italiani costretti in celle anguste con un sovraffollamento insostenibile; in tal senso ben vengano le applicazioni concrete dei programmi alternativi al carcere come la legge 663 del 1986 (legge Gozzini) e finanche l'amnistia per reati minori anche perché oggigiorno in carcere ci finiscono i figli più sfortunati del popolo, condannati per piccoli reati, e non certamente i borghesi più in vista che possono pagarsi i migliori avvocati e restare impuniti, vedi i casi di Marcello Dell'Utri e Silvio Berlusconi. Un'altra domanda al PMLI riguardava la storia delle sedicenti "Brigate rosse" e se il nostro Partito avesse mai condiviso alcuni loro "ideali". Urban ha evidenziato che il terrorismo "BR" è stato ed è controrivoluzionario e che la sua pratica porta al rafforzamento del dominio della borghesia con l'introduzione di leggi liberticide ai danni delle poche e ultime libertà democratico-borghesi delle masse.
La trasmissione si è avviata alla conclusione e Urban ha voluto sottolineare, incalzato dal conduttore De Luca, che il nostro Partito è poco presente sui media nazionali proprio perché le direzioni di tali media, pur conoscendo bene il PMLI e le sue bandiere, attuano una sorta di congiura del silenzio per escluderci e boicottarci, per impedire il nostro naturale incontro con le masse lavoratrici e popolari. Anche recentemente, in occasione dello sciopero generale della FIOM del 9 marzo, quantunque risultasse da alcune belle immagini in tv, è stata di fatto cancellata ad arte nei commenti e sui quotidiani la qualificata e determinata presenza del PMLI in piazza a Roma.

28 marzo 2012