Sicilia
Varata la nuova giunta reazionaria e falsa meridionalista di Lombardo
All'Mpa la Finanza, la Sanità e la Scuola. Divisione millimetrica degli incarichi tra Micciché e Alfano. L'Udc fuori dal governo. Nel programma l'appropriazione dei Fas e il completamento della controriforma della sanità
Sbarriamo la strada al megalomane e imbroglione di Catania

Dal nostro corrispondente della Sicilia
Il nuovo governo siciliano è il risultato di una lottizzazione millimetrica delle poltrone. Vengono estromessi definitivamente l'UdC e alcuni assessori del Pdl (area Schifani-Alfano), esclusi già dalla prima giunta Lombardo, perché pervicaci oppositori di alcuni provvedimenti del governo cui appartenevano, tra i quali l'accorpamento di diverse Ausl e il conseguente ridimensionamento dei loro centri clientelari passati di mano all'Mpa.
Quest'ultimo si aggiudica 3 assessorati: Finanza, Sanità e Pubblica istruzione. La corrente Schifani-Alfano del Pdl conquista 2 assessorati di peso: Lavori pubblici e Territorio e Ambiente, nonché la vicepresidenza della regione. La corrente Micciché-Dell'Utri del Pdl raggiunge anch'essa quota 3, conquistando gli assessorati alla Presidenza, all'Agricoltura e alla Cooperazione e Commercio. Ad AN vanno 2 poltrone: Lavoro e formazione e il Turismo. Gli assessorati all'Industria e agli Enti locali vanno a due tecnici cosiddetti "puri", ma in realtà fortemente voluti da Lombardo.
Con la conquista di Finanza e Sanità, l'Mpa conclude vittoriosamente il "golpe" ai danni dei capibastone siciliani del neoduce e di Casini, iniziato con l'occupazione dei maggiori snodi del potere politico borghese nell'isola.

La torta dei Fas
La delega sul bilancio, prima del Pdl, ora dell'Mpa Roberto Di Mauro, fornisce a Lombardo maggior voce in capitolo nella contesa avviata con il governo nazionale in merito allo stanziamento di fondi pubblici per la Sicilia, soprattutto dei Fondi aree sottoutilizzate (Fas), che per l'isola ammontano a 4 miliardi e 93 milioni di euro. Soldi che il governo Berlusconi non intende sbloccare perché, accontentando i suoi ascari siciliani, creerebbe un precedente sul totale di 23 miliardi e 364 mllioni di euro reclamati dalle regioni meridionali. Gli interessi che ruotano intorno ai Fas in Sicilia sono enormi. Un esempio per tutti: il titolo di spesa "azioni di orientamento al lavoro rivolte a giovani al termine del percorso scolastico" del "programma attuativo regionale fondi Fas-2007-2013", prevede ben 186 milioni di euro da distribuire alle centiania di scuole private sul territorio regionale che organizzano i corsi professionali per i giovani siciliani.
La battaglia di Lombardo sui fondi Fas non ha nulla di meridionalista. In realtà il governatore si batte per non perdere con i Fas un pozzo senza fondo a cui attingere per tenere in piedi il suo dispendioso appartato clientelare.
Quanto sia reazionaria e falsa meridionalista la posizione di Lombardo lo dimostra il suo programma sulla Sanità, di cui L'Mpa mantiene la delega tramite il "tecnico" Massimo Russo. L'obbiettivo dichiarato di Lombardo è portare a termine la devastante controriforma sanitaria nell'isola, che prevede entro il 2009 la soppressione di 2.500 posti letto ospedalieri, di decine di reparti considerati "doppione" e di 87 guardie mediche situate spesso in piccoli paesi isolati dell'interno. Il reazionario Lombardo non è affatto titolato a parlare degli interessi del Mezzogiorno. L'Mpa con l'assessorato ai Beni culturali, ambientali e pubblica istruzione, che va a Nicola Leanza, segretario regionale del partito, e con la nomina dei "tecnici" Marco Venturi, cui va la delega all'industria, e Caterina Chinnici, che si siede sulla poltrona degli Enti locali, rafforza la sua posizione in giunta. Il primo "tecnico", Marco Venturi, è industriale, presidente della Camera di commercio di Caltanissetta e presidente regionale della piccola industria di Confindustria-Sicilia. La sua nomina garantisce a Lombardo l'appoggio della Confindustria. Saranno dall'altro lato gli operai e le masse popolari a pagare duramente la presenza diretta dei confindustriali nel governo siciliano. L'altro "tecnico" è Caterina Chinnici, procuratore presso il tribunale dei minori di Palermo, figlia del giudice ucciso dalla mafia nel 1984, la quale, entrando nel governo, fornisce a Lombardo la copertura di una foglia di fico antimafiosa.

Il riordino delle poltrone
L'asse Schifani-Alfano piazza Antonio Beninati all'importante assessorato ai Lavori pubblici. Allo stesso Beninati viene assegnata la vicepresidenza della Regione. Una delega estremamente importante, dal momento che si stimano per i prossimi anni investimenti complessivi nel settore per circa 11 miliardi di euro.
Per assegnare la delicata poltrona all'Ambiente e territorio, Lombardo è andato a pescare nella giunta Cammarata, proprio quella che, svuotando le casse della ex-municipalizzata Amia, ha provocato la devastante crisi che ha sommerso di rifiuti la città. Infatti è Mario Milone, ex-vicesindaco di Palermo ed ex-assessore all'Urbanistica e Centro storico che va a ricoprire la delega regionale. Considerata la criminale noncuranza con cui è stato gestito il territorio della più grande città dell'isola c'è da tremare a pensare come sarà affrontata da questo governo la paventata crisi del settore rifiuti in Sicilia. Altro fronte su cui vigilare è quello dell'energia. Infatti settori del Pdl siciliano, legati alla ministra Prestigiacomo, ringalluzziti dalla composizione di questo governo regionale tornano a premere per l'installazione di una centrale nucleare in Sicilia, possibilità aperta da un recente decreto del presidente della regione.
La corrente Micciché-Dell'Utri finisce in pareggio, almeno nei numeri, con quella di Alfano-Schifani. All'ex-assessore al bilancio del Pdl, il "ribelle" Michele Cimino viene assegnata la pesante delega all'Agricoltura. L'assessorato prima dell'azzeramento della giunta era guidato da Giovanni La Via, fedelissimo di Alfano. Si tratta di una poltrona molto pesante da un punto di vista clientelare, dal momento che l'assessorato gestisce ben 30.000 operatori forestali, la stragrande maggioranza dei quali precari a contratto stagionale e, dunque, ricattabili da un punto di vista elettorale. Si tratta di una poltrona che rischia di concorrere moltissimo all'ascesa del "caudillo" Micciché. L'altro assessorato per Micciché è quello alla Cooperazione, che era stato del Mpa, e che passa a Giovambattista Bufardeci. Al Pdl va anche l'assessorato alla Presidenza, tramite il "tecnico" Gaetano Armao, legato al deputato Dore Misuraca, di posizionamento incerto rispetto alle 2 aree del Pdl siciliano, ma che alcuni analisti ritengono per certo vicino a Micciché. L'area del partito di Berlusconi facente capo ad AN perde l'assessorato ai Lavori pubblici, ma, in compenso guadagna 2 assessorati: Luigi Gentile, che tuttavia da più parti è indicato come legato a Micciché, prende la delega a Lavoro e Formazione professionale, assessorato che ha una grossa disponibilità finanziaria, e l'altro AN Antonio Strano si siede sulla poltrona del Turismo.
Il Pd siciliano, tramite Antonio Russo, vicesegretario regionale, ha dichiarato che "Il secondo governo Lombardo nasce più gracile e precario del precedente: emargina l'Udc e umilia gran parte del Pdl. Sarà un governo di minoranza dal fiato corto e prevedibilmente con salute cagionevole". Una tale impostazione svia dal problema fondamentale: il Lombardo-bis è espressione di pericolosissime lobby economiche e si è attrezzato nel migliore dei modi per portare a termine il suo programma reazionario e condito di falso meridionalismo. Bisogna quindi sbarrare la strada al megalomane e imbroglione di Catania che oggi siede alla presidenza della regione Sicilia.

22 luglio 2009