Vendola: "facciamo subito la 'casa comune della sinistra' senza falce e martello''
"Prima di diventare comunista sono stato antistalinista"
A "Libero": "Berlusconi è un genio". "Ho bisogno della fede e della preghiera"
L'intervento di Nichi Vendola alla convention romana della Sinistra arcobaleno, in cui è stato acclamato come un leader, non è certo frutto di improvvisazione ma è stato il tocco finale di una sapiente campagna mediatico-politica cucita addosso al governatore della Puglia per lanciare la sua candidatura alla guida della costruenda "cosa rossa". Un'operazione dietro la quale si intravede la mano di Bertinotti, che tramite il suo pupillo mira ad assicurarsi quell'egemonia sul "cantiere della sinistra" che la sua carica istituzionale non gli consente direttamente.
È da diverse settimane che questa campagna va avanti con ampie interviste su vari giornali, anche della destra neofascista come "Libero", nonché presenze in tv come nel programma di Gad Lerner su La7, in cui egli viene regolarmente presentato come il leader in pectore della "cosa rossa". Lui si schermisce, dicendo che è sbagliato cominciare dal problema del leader, che lui "è troppo vecchio", che vuole continuare a fare il governatore e così via. Ma intanto parla come un leader e detta la linea e i contorni ideologici e politici che la "sinistra unita" dovrebbe assumere.
In un'intervista a "l'Unità" del 16 novembre scorso, per esempio, incita a costruire subito "una nuova sinistra, un nuovo soggetto unitario e plurale", sgombrando il campo da ogni inutile discussione sui simboli, a cominciare, manco a dirlo, dalla falce e martello: "La sinistra - dice infatti Vendola - è fatta di tanti simboli e di tante divisioni anche. È giunto il momento di costruire una casa comune. Ciascuno può tenere nell'articolazione delle esperienze e anche nel cuore il proprio simbolo. Però quando c'è una casa comune servono un nome e un simbolo che rappresentino non un passo indietro per nessuno ma un passo avanti per tutti". Per questo comunista fasullo la falce e martello è quindi un "passo indietro", niente di più che un ferrovecchio del passato. Tant'è vero che più avanti si vanta con orgoglio: "Prima di diventare comunista sono stato antistalinista".
Anche nella comparsata televisiva su La7, in cui è stato presentato da Lerner come colui "che in molti vedono come futuro leader della sinistra unita", Vendola non ha perso occasione per attaccare il socialismo, Stalin e l'Unione sovietica, e più in generale l'intero complesso delle "categorie del '900", da vedere con "spirito critico" per ricordarne i meriti ma anche le "tante catastrofi".
Nell'intervista a "Libero" del 18 novembre, che gli ha dedicato due intere pagine, ha preferito invece mettere da parte la maschera di falso comunista e dare libero sfogo alla sua vera natura cattolica e borghese, più consona ai gusti dei lettori del quotidiano di Feltri.
"Io sono nato cattolico. Il cattolicesimo è la mia culla", proclama infatti Vendola, che rivela anche di portare sempre con sé il rosario perché "per reggere l'urto della vita che sto facendo, la passione politica da sola non basta. Ho bisogno della fede e della preghiera". Dice anche di essere "rimasto affascinato dal carisma di Wojtyla", che pure "non è stato un papa progressista, ma è stato un grande papa".
Ma il giudizio più stupefacente lo dà su Berlusconi, che per il governatore della Puglia è "geniale. Anzi, un geniaccio". Perché? "Ha saputo sconvolgere tanti alfabeti consolidati della lotta politica. Ha fatto operazioni straordinarie, che abbiamo sempre capito dopo", spiega ammirato Vendola anticipando il "tanto di cappello" con cui il suo maestro Bertinotti avrebbe di lì a poco omaggiato il neoduce per il "colpo di teatro" di piazza San Babila.
La stucchevole sviolinata al cavaliere piduista è stata poi replicata anche nella trasmissione di Lerner: "Un geniaccio. Lo trovo anche persona intelligente e gradevole", ha rincarato il governatore della Puglia, anch'egli evidentemente conquistato dall'istrionismo del nuovo Mussolini. Ecco che razza di personaggi si candidano alla guida di quell'accozzaglia di falsi comunisti, revisionisti, trotzkisti e riformisti che è la Sinistra arcobaleno o "cosa rossa" che dir si voglia.

12 dicembre 2007