Mentre si votavano i referendum nazionali per l'acqua pubblica
Vendola fa staccare l'acqua a 84 famiglie di sfrattati
Esplode la protesta nella periferia di Bari. Ignobile siparietto tra il governatore e il sindaco-"sceriffo"

Dal corrispondente dell'Organizzazione di Bari del PMLI
Lunedì 13 giugno, mentre tutta Italia si recava alle urne per rigettare quasi plebiscitariamente le leggi che prevedevano fra l'altro la privatizzazione della gestione dell'acqua e la possibilità che dei capitalisti realizzino profitti dalla fornitura di un bene primario e indispensabile alla vita, l'Acquedotto pugliese (Aqp) tagliava la fornitura idrica a ben 84 famiglie di sfrattati baresi.
Le famiglie in questione abitano nel popolare quartiere di Japigia in un caseggiato di prefabbricati costruito 30 anni fa per ospitare appositamente gli sfrattati: l'acqua viene loro erogata con l'emissione di un'unica fattura intestata al Comune di Bari e il cui importo viene poi ripartito fra le varie famiglie; capita però spesso che famiglie più piccole siano costrette a pagare la stessa quantità di danaro di famiglie molto più numerose e così alcune quote non sono rispettate. Sebbene gli inquilini abbiano da tempo richiesto l'installazione di contatori singoli per ciascuna unità abitativa per evitare l'iniquo addebito, l'Aqp ha sempre fatto orecchie da mercante.
Così, dopo l'ennesimo sopruso compiuto la mattina del 13 giugno, gli sfrattati sono scesi nelle strade e hanno protestato pubblicamente con decisione e forza dinanzi al comando della Polizia municipale sito in via Paolo Aquilino bloccando il traffico.
L'Acquedotto Pugliese, il cui socio di maggioranza all'87% è la Regione Puglia retta dall'imbroglione trotzkista e liberale Nichi Vendola, di fronte alla determinata ribellione delle famiglie ha dovuto fare un rapido dietrofront riattivando la fornitura idrica nel pomeriggio dello stesso giorno.
Merita di essere menzionato il ridicolo siparietto inscenato fra il sindaco-"sceriffo" di Bari, Michele Emiliano (PD), e il parolaio della "sinistra" borghese Vendola: "il presidente della Regione deve impedire che in futuro accadano cose simili in una società pubblica" ha tuonato Emiliano, chiedendo persino le dimissioni dei vertici dell'Aqp, mentre il governatore e leader di SEL rispondeva sprecando parole di elogio per i dirigenti dell'acquedotto: "il manager di Aqp è stato premiato come il migliore dell'anno".
Mai come in questo caso l'anticomunista Vendola si è mostrato come degno servo della borghesia e del capitalismo qual è: dopo tutta la retorica vomitata per cercare di appropriarsi della battaglia dei referendum e per attaccarsi a rimorchio alla vittoria conseguita dalle masse, taglia senza batter ciglio l'acqua a delle famiglie di sfrattati e allo stesso tempo elogia i burocrati a lui fedeli, responsabili di questo atto odioso e intollerabile.

22 giugno 2011