Ignorando l'opposizione del popolo irlandese
Il vertice Ue riconferma il Trattato di Lisbona
Revocate le sanzioni a Cuba
Il vertice europeo di Bruxelles si è chiuso il 20 giugno con la riconferma del Trattato di Lisbona e il rinvio di ogni decisione in merito al prossimo vertice del 15 ottobre. Durante l'estate il governo irlandese studierà i modi per superare lo stallo causato dalla sonora bocciatura del trattato nel referendum del 12 giugno; sul tavolo la possibilità di un nuovo referendum per superare l'opposizione del popolo irlandese il cui giudizio è stato vergognosamente ignorato.
I governanti imperialisti vogliono tirare dritto, la bocciatura irlandese è considerata ininfluente. A Bruxelles hanno annunciato il via libera all'ingresso della Slovacchia nella zona euro nel 2009, nonostante non rispetti tutti i parametri a partire dall'alta inflazione. "Questa decisione dimostra che nonostante tutto, l'Europa va avanti", ha commentato il presidente della Commissione Josè Manuel Barroso. Il ministro francese dell'Immigrazione e dell'identità nazionale, Brice Hortefeux, ha annunciato che il 27 luglio, in occasione del vertice a Cannes sotto la presidenza di turno francese, il governo di Parigi presenterà il suo piano sull'immigrazione e l'asilo, che sulla traccia della razzista "direttiva ritorno" appena varata dall'europarlamento darà un'altra stretta contro i migranti a partire dalla messa al bando delle sanatorie.
All'appuntamento di ottobre i 27 vogliono arrivare comunque con una serie di risultati a partire dalla conclusione del processo di ratifica nei paesi che ancora mancano all'appello: Italia, Olanda, Belgio, Spagna, Cipro, Svezia e Repubblica ceca. Ai quali si aggiungono la Polonia, che è ferma al voto favorevole del parlamento dello scorso aprile e in attesa della firma del presidente della repubblica, e la Gran Bretagna con il premier Gordon Brown che era arrivato a Bruxelles con la ratifica in tasca, votata dai Lords e controfirmata dalla regina Elisabetta ma stoppato da una sentenza del 20 giugno dell'Alta corte che ha bloccato la ratifica dovendo prima decidere sul ricorso di un cittadino che ha chiesto il referendum.
Ci sono alcuni problemi anche per la Repubblica ceca, dove la Corte costituzionale deve decidere se il trattato è conforme o meno alla Costituzione della Repubblica; se il parere sarà positivo si potrà pronunciare il parlamento dove non è ancora certa la posizione di alcuni partiti che sono determinanti per raggiungere i consensi dei tre quinti dei deputati sulla ratifica.
Il 18 giugno a Bruxelles c'erano state manifestazioni di agricoltori, camionisti, pescatori e tassisti contro il caro-benzina e per sollecitare interventi della Ue.
Il vertice ha risposto con un via libera alle "misure d'urgenza" ma ha rimandato alla riunione di ottobre il sostanziale intervento sulle misure fiscali, precisando che le compagnie petrolifere possono stare tranquille dato che comunque non ci saranno interventi che potrebbero causare "distorsioni" al libero mercato e alla concorrenza. Una delicatezza non ricercata nella lotta all'inflazione dove i 27 hanno ribadito di voler seguire politiche di "moderazione salariale", tra le quali il bando dei meccanismi di indicizzazione automatica e il legame degli aumenti retributivi a produttività e competitività.
A margine del vertice, i ministri degli Esteri Ue hanno deciso di revocare le sanzioni a Cuba imposte nel 2003. Non certo perché le abbiano infiene ritenute sbagliate ma per "favorire il percorso della democrazia", ha precisato il commissario europeo alle Relazioni esterne, Benita Ferrero-Waldner, indicando che la revoca è condizionata al rilascio dei prigionieri politici e al fatto che ogni incontro ad alto livello che avvenga a Cuba preveda anche il dialogo con l'opposizione.
A una sanzione tolta, una aggiunta. Il 23 giugno l'Ue ha annunciato l'inasprimento delle sanzioni contro l'Iran negandole il diritto di sviluppare il nucleare civile; in sintonia con gli imperialisti americani e israeliani ha deciso di congelare i beni della Banca Melli, il principale istituto bancario del Paese che ha filiali a Amburgo, Londra e Parigi.

25 giugno 2008