Documento del PMLI.Sicilia
Via il Muos, il traditore Crocetta e la base di Sigonella!
Viva la manifestazione nazionale a Palermo

Viva, viva, viva la manifestazione nazionale del 28 settembre a Palermo "Bloccare il MUOS, Sabotare la guerra, Cacciare Crocetta" alla quale il Partito marxista-leninista italiano parteciperà con una delegazione di compagne e compagne impegnati nella lotta nelle rispettive città.
Dopo la storica occupazione della base militare USA di Niscemi il 9 agosto, la lotta contro il MUOS eleva progressivamente il suo contenuto rivendicativo e politico, acquisisce nuove alleanze e sperimenta vincenti strumenti di lotta di massa. Importante conseguenza del salto politico ed organizzativo è la volontà di cacciare Crocetta, che riflette la consapevolezza raggiunta dal movimento che il governo regionale è il nemico principale delle masse popolari siciliane nella lotta contro il MUOS. La parola d'ordine "Cacciare Crocetta" raccoglierà intorno a sé un consenso di massa se il movimento No MUOS troverà punti di convergenza con le altre lotte in corso in Sicilia, da quelle operaie e studentesche, a quelle per l'acqua pubblica per dar vita ad un unico grande fronte unito per lo smantellamento del MUOS, la base di Sigonella. le dimissioni di Crocetta, il lavoro, il no al precariato, il diritto allo studio, all'abitare, alla sanità, all'acqua pubblica.
Crocetta applica con solerzia i diktat del governo Letta-Berlusconi che va considerato tra i nemici principali sui quali il movimento deve indirizzare i propri colpi, per criticarne la politica interna di lacrime e sangue ed estera guerrafondaia e chiedere l'annullamento degli accordi con gli USA sul MUOS, la base NRTF e quella di Sigonella.
L'analisi politica del movimento pone attenzione al ruolo di portaerei del Mediterraneo che viene imposto alla Sicilia dagli interessi degli imperialisti statunitensi, europei e italiani. Va anche detto che in Italia il principale fautore della servitù militare della Sicilia è il governo nazionale. Acquisire tale consapevolezza consentirà davvero di "sabotare la guerra", indirizzando i nostri sforzi a contrastare i piani guerrafondai del governo Letta-Berlusconi. Se vogliamo fermare i missili di Obama e i droni in partenza da Sigonella contro la Siria o contro qualsiasi altro Paese del Mediterraneo sotto minaccia, è il governo imperialista italiano che dobbiamo tenere sotto tiro politico oltre quello americano e il traditore Crocetta.
Che siano soprattutto i giovani a scandire chiaro e forte alla manifestazione del 28 a Palermo: Non vogliamo il MUOS! Non vogliamo la guerra imperialista! Ma urlino anche: Non vogliamo il precariato! Non vogliamo emigrare! Vogliamo il lavoro, il diritto allo studio, all'abitare, alla sanità, all'acqua pubblica nel nostro Sud!, perché l'altra faccia della militarizzazione della Sicilia è la desertificazione lavorativa e la cancellazione dei diritti sociali.
La lotta al MUOS troverà quella ribalta e quei legami nazionali che in più assemblee del movimento abbiamo sentito rivendicare, ed anche noi auspichiamo, se saprà legarsi e lavorare in sinergia con gli altri grandi movimenti da quello per il lavoro al No TAV. Il salto nazionale rafforzerà il movimento e darà un preziosissimo contributo a resistere e a rispedire al mittente la strategia di diffamazione, sabotaggio e repressione che oggi in Italia il governo Letta-Berlusconi, come anche il governo Crocetta, che s'inventa infiltrazioni mafiose tra i No MUOS, sta indirizzando contro i movimenti più avanzati e combattivi. E quanto questa strategia sia aggressiva lo dimostrano le manganellate e gli sgomberi, ma anche la strumentalizzazione mediatica che il governo ha fatto di tre righe contenute in un lunghissimo e noiosissimo documento in cui due sedicenti "comunisti" parlano dei e non "ai" No TAV per criminalizzare e dividere il movimento e farlo passare connivente col terrorismo.
Siamo certi che il movimento No MUOS sarà in grado di perseguire fino in fondo e con intelligenza politica e tattica il suo obbiettivo rivendicativo, pur muovendosi in uno scacchiere politico nazionale e internazionale complicatissimo.

25 settembre 2013