Via il Muos e il traditore Crocetta
Occupati i comuni di Niscemi e di Caltagirone. Crocetta ad una mamma No MUOS "Se ne vada via da Niscemi" e al sindaco di Niscemi "Denunci lei la marina USA"
Il PMLI Appoggia e aderisce alla manifestazione nazionale del 9 agosto

Dal nostro corrispondente della Sicilia
Nella mattina del 24 luglio il governo siciliano, guidato dal rinnegato Crocetta (PD e Megafono) ha disposto la revoca della sospensione dei lavori per l'edificazione del MUOS a Niscemi (Caltanissetta), cogliendo opportunisticamente al balzo la pubblicazione, il 19 luglio, dei dati emessi dall'Istituto Superiore di Sanità che, tra la costernazione delle masse popolari siciliane, ha giudicato salubre il progetto USA. Il governatore siciliano dunque toglie il suo già debole "sostegno" alla lotta contro l'impianto militare statunitense in Sicilia ed esce definitivamente allo scoperto, schierandosi di fatto a favore del MUOS. Ciò nonostante Crocetta in campagna elettorale avesse promesso di cancellare le autorizzazioni agli USA, qualche mese dopo essere stato eletto avesse sospeso le autorizzazioni e fosse ricorso ad un "contenzioso" contro il governo nazionale presso al Tribunale amministrativo regionale di Palermo per confermare la sospensione.
La protesta dei "No MUOS"
Questo "voltafaccia" non ha colto impreparati i comitati "No-MUOS", che avevano già fatto esperienza del comportamento opportunista di Crocetta che, tra mille cavilli burocratici, distinguo e lezioni arroganti rivolte alle masse in lotta, si era conquistato un posto d'onore tra i sabotatori del movimento.
Non appena si è diffusa la notizia della revoca della sospensione, infatti, gli attivisti di Niscemi, con in testa il "Comitato mamme No MUOS", per nulla impressionati da un tradimento che era nell'aria hanno immediatamente risposto inchiodando il governatore alle sue responsabilità. Dopo aver occupato l'aula consiliare comune di Niscemi ed indetto un'assemblea popolare, gli attivisti hanno esposto alle finestre del comune gli striscioni "Comune Occupato - No MUOS" e "Oggi il Comune, Domani la base. No MUOS". E hanno scritto in un comunicato ufficiale: "questo ignobile atto di vigliaccheria politica non fermerà di un passo l'opposizione determinata e decisa dei comitati No MUOS, che in questi mesi di denunce hanno fatto venire alla luce tutta l'illegalità che caratterizza questa vicenda, di cui ogni responsabile dovrà rispondere, compresi da oggi anche il Presidente Crocetta e tutta la sua Giunta".
A livello regionale, i "No-MUOS" hanno definito Crocetta "personaggio ambiguo e pusillanime" e ne hanno chiesto "pertanto le sue dimissioni per manifesta indegnità e per aver tradito il popolo che dovrebbe rappresentare". Bravi!
Il giorno dopo, il 25 luglio, centinaia di manifestanti, guidati da una delegazione del "Comitato mamme No MUOS", hanno protestato a Palermo. Nella centralissima via Libertà erano esposti decine di manifesti e striscioni contro il governatore: "Crocetta, ha tradito noi e i nostri figli", "Vergogna Crocetta", "Regione Usa Mafia", "Crocetta vattene". La protesta è arrivata fino a Palazzo d'Orleans, sede del governo, dove era barricato Don Saro Quaquaraqua, che dopo ore di attesa si è degnato di riceve i manifestanti, unicamente per ribadire la scelta di ritirare la revoca. Racconta Concetta Gualato, portavoce del "Comitato mamme No-MUOS" di Niscemi: "Il presidente ha detto al sindaco ( ndr di Niscemi) che denunciasse lui la Marina Usa. A me, che in lacrime spiegavo che con il MUOS ci costringevano ad andare via da Niscemi, ha urlato 'Se ne vada via allora'!".
Il 29 di luglio è stata occupata la sala consiliare del comune di Caltagirone in provincia di Catania. Gli attivisti hanno esposto lo striscione "Contro la revoca regionale, occupazione generale" e "Comune occupato" e "Crocetta la revoca te la diamo noi". Anche qui in prima linea le "mamme No MUOS" di Caltagirone.
Crocetta se ne deve andare!
"Sono seduto su una polveriera: Se si è mossa persino la Cia per far cadere un governo nazionale, figuriamoci cosa può succedere a un semplice presidente della Regione" aveva dichiarato Crocetta, nel marzo scorso sul caso MUOS. Dovremmo capire la sua scelta? In verità, se Crocetta è un cagasotto fare il governatore della Sicilia non è il suo mestiere e deve andarsene. Deve andarsene anche perché con il suo atteggiamento opportunista, culminato nel tradimento, con cui ha immolato la salute e la sicurezza delle masse popolari siciliane sull'altare dei guerrafondai e imperialisti del governo Letta-Berlusconi e degli USA di Obama, ha arrecato oggettivamente un enorme danno alla Sicilia. Peraltro nel dare prova di fedeltà alla linea del governo Letta-Berlusconi ha contribuito a "mettere a disposizione delle esigenze dell'Alleanza contro il nemico supposto di un'area destabilizzata a Sud quella portaerei naturale che è nel mezzo del Mediterraneo e che si chiama Sicilia" come ha detto il montiano Mario Mauro, ministro della guerra del governo Letta- Berlusconi. Il governatore deve andarsene perché dice fandonie sulla salubrità del MUOS e perché ritirando la revoca ha oggettivamente reso inutile il proseguire della vertenza Stato-Regione.
Come continuare ed estendere la lotta? Anzitutto portando interamente la battaglia fuori dalle istituzioni borghesi e contando unicamente sulle proprie forze e sull'unità che si sta saldando con i movimenti di lotta contro le "grandi opere", sulla base della comune esperienza della natura neofascista, distruttiva, violenta contro le masse popolari e il territorio dei diktat delle istituzioni borghesi. L'obbiettivo deve essere quello di far confluire le battaglie in un grande fronte unito di tutte le organizzazioni politiche, sindacali, sociali, culturali e religiose anti MUOS.
Perché la lotta si sviluppi è necessario che il movimento vada al cuore del problema, mettendo in discussione la politica estera imperialista e guerrafondaia del governo Letta-Berlusconi, che comporta l'aumento della spesa militare, l'acquisto di nuovi e sempre più micidiali armamenti, la crescente povertà e insicurezza del territorio italiano, la sua devastazione, implementata dai folli progetti di "grandi opere", la partecipazione alla NATO, patti militari imperialisti tra l'Italia e gli USA. In questa prospettiva si deve tornare a mettere all'ordine del giorno la storica parola d'ordine della chiusura della base di Sigonella, di cui l'impianto di MUOS di Niscemi è elemento integrante ed ultima avanzata frontiera tecnologico-militare.
Crocetta traditore vattene!
Pubblicazione e revoca degli accordi nazionali firmati dai governi Berlusconi e Prodi per l'installazione del MUOS!
Revoca dei protocolli regionali di autorizzazione del MUOS!
Chiusura della base di Sigonella e sua conversione in aeroporto civile!
Divieto di ospitare sul territorio nazionale e siciliano droni e armamenti nucleari!
Revoca dell'autorizzazione alla base NRTF-8 di Niscemi e smantellamento delle antenne!
Smilitarizzare la Sicilia!
Via le basi Usa e Nato dall'Italia! Via l'Italia dalla Nato!
No MUOS!
No Ponte!
No Tav!


31 luglio 2013