Napoli
Il presidente della municipalità (PDL) vieta le riprese di una fiction a Scampia
De Magistris plaude all'iniziativa. Per il PMLI ci vuole subito un piano straordinario economico e sociale per il risanamento e la riqualificazione delle periferie urbane di Napoli

Redazione di Napoli
Lo scorso sabato 5 gennaio con un provvedimento di stampo fascista tanto clamoroso quanto senza precedenti, il presidente della municipalità di Scampia, Angelo Pisani (PDL), ha negato "qualsiasi autorizzazione allo sfruttamento di immagini e luoghi in danno del territorio". Il diniego ha colpito direttamente la produzione Cattleya per Sky Cinema, che voleva realizzare una fiction dal titolo "Gomorra-Scampia" sulla questione criminalità organizzata e spaccio di stupefacenti. Pisani ha ribattuto in maniera prepotente: "non consentirò altre speculazioni mediatiche e cinematografiche sul nostro quartiere e non consentiremo di danneggiare il presente e il futuro di tanti giovani che devono essere orgogliosi di vivere in questa zona a nord di Napoli".
Dunque una "diffida a strumentalizzare Scampia" che ha avuto il plauso del nuovo podestà di Napoli, Luigi De Magistris, che dal suo profilo Facebook ha affermato: "siamo stanchi di vedere Scampia ridotta, anche sul piano dell'immagine e non solo nazionale, a territorio di conquista della camorra in lotta, come se a Scampia non esistesse altro al di fuori delle piazze di spaccio e della faida dei clan".
Di diverso avviso è invece lo scrittore Roberto Saviano, che afferma: "non è censurando, bloccando una fiction che si dà più luce alla parte sana di Scampia. Questa è l'ennesima polemica, un po' furba, avvenuta su Gomorra, libro, film e adesso sulla fiction: nulla di nuovo sotto al cielo".
Noi marxisti-leninisti non crediamo affatto si tratti di una strumentalizzazione come vogliono cianciare ipocritamente il presidente della municipalità e l'ex pm arancione ma invece di una nuova denuncia che vuole mettere in risalto a quale triste realtà è abbandonata Scampia. Riteniamo invece che non permettere di far entrare le telecamere sia per una fiction sia per un servizio giornalistico locale o nazionale sia un modo intollerabile di nascondere quello che è sotto gli occhi di tutti: che anche sotto Pisani e De Magistris la camorra, tanto a Scampia quanto nei quartieri e comuni limitrofi, continua a dettare la sua legge criminale, con omicidi e ferimenti, tenendo il completo controllo dello spaccio di droga (Napoli ha raggiunto il triste primato in Italia secondo l'Istituto Negri di essere prima per lo smistamento di cocaina) grazie alle decine di forti e potenti clan presenti sul territorio.
In sostanza questi politicanti borghesi vogliono attuare la censura verso chi vorrebbe denunciare il degrado e l'abbandono delle periferie di Napoli, il dilagare della disoccupazione e della tossicodipendenza tra i giovani e la montante esasperazione e rabbia delle masse popolari nei confronti delle istituzioni e della criminalità organizzata.
Risultano fallimentari le politiche sia della municipalità che della giunta De Magistris che, né più né meno rispetto alla DC Iervolino e al rinnegato del comunismo Bassolino, hanno saputo invertire la rotta e dare la stura ad un risanamento di Scampia e delle periferie partenopee, lasciando depredare il territorio napoletano dalla camorra organizzata, grazie anche all'incredibile disoccupazione giovanile arrivata a vette spaventose (il 90% è disoccupato), alla mancanza di un serio piano per il lavoro e di reindustrializzazione del territorio, all'inesistenza di strutture adeguate per le periferie, all'abbandono delle Vele che dovevano essere abbattute e che invece rimangono lì, come simbolo della totale mancanza di intervento risanatore della borghesia di "sinistra" rappresentata dal neopodestà De Magistris e dalla sua giunta.
Per il PMLI a Scampia, come in altre periferie del capoluogo partenopeo, ci vuole subito un piano straordinario economico e sociale, in modo da poter iniziare a risollevare questa parte della città di Napoli dalla povertà dilagante, dal degrado sociale, ambientale e urbanistico, e da poter prosciugare l'acqua in cui nuota la criminalità. Questo piano straordinario, tra l'altro deve prevedere il risanamento e la riqualificazione delle periferie urbane di Napoli.

9 gennaio 2013