APPLICHIAMO LE INDICAZIONI DI SCUDERI SUL PROSELITISMO E LA COSTRUZIONE DEL PMLI
Di Giovanna Vitrano
Alla compagna Giovanna Vitrano, Responsabile dell'Organizzazione palermitana del PMLI, è stato chiesto un parere sul Rapporto che il compagno Giovanni Scuderi ha tenuto alla 6¨ Riunione plenaria del 4° Ufficio politico del PMLI che si è tenuta il 15 settembre 2002.
Di questo Rapporto di alto livello ideologico, organizzativo e strategico, di tipo congressuale, come l'ha definito l'Ufficio politico approvandolo, la compagna Vitrano ha messo opportunamente in rilievo le indicazioni del Segretario generale del Partito riguardante il proselitismo e alcuni punti fondamentali della costruzione del PMLI, quali il centralismo democratico, la formazione dei quadri, la critica e l'autocritica e il radicamento del Partito.
Temi di viva attualità che sono stati richiamati alla memoria dalla compagna Vitrano, che alla testa delle compagne e dei compagni palermitani, si sta battendo in prima linea e con successo a fianco degli operai della Fiat e dell'indotto di Termini Imerese e di Palermo.
Di particolare importanza il suo invito a rivolgersi con fiducia verso la classe operaia e le masse studentesche anche per quanto riguarda il nostro lavoro di proselitismo.
Ringraziamo la compagna Giovanna Vitrano per quello che consiglia e sottolinea e per l'esempio che dà nel mettere in pratica le indicazioni del compagno Scuderi nell'importante metropoli di Palermo.
Per comprendere a fondo il valore politico del rapporto del compagno Scuderi "Intensifichiamo gli sforzi per costruire un grande, forte e radicato PMLI", tenuto il 15 settembre alla 6¨ riunione plenaria del 4° Ufficio Politico del PMLI, bisogna anzitutto notare come questo documento sia connesso strettamente alle decisioni del 4° Congresso nazionale del Partito, la cui giustezza è stata comprovata dalla pratica. Il compagno sottolinea spesso il legame tra il rapporto suddetto e le decisioni del nostro ultimo congresso, per dimostrare, a parer mio, che l'attuale fase positiva dello sviluppo del Partito su tutti i fronti si è potuta raggiungere soltanto grazie al lavoro compiuto nel rispetto del centralismo democratico e dunque delle decisioni del 4° Congresso. Il compagno Scuderi con questo rapporto ha trovato la sintesi politica delle due questioni fondamentali che dovremo affrontare nei prossimi mesi e che sono: il proseguimento della nostra marcia per la costruzione di un Partito grande, forte e radicato e la nuova esplosione della lotta di classe in Italia da sud a nord. La premessa dalla quale parte il compagno è la seguente: sviluppo del PMLI e sviluppo della lotta di classe in Italia sono tra loro indissolubilmente concatenati. Scuderi cala questa premessa nell'attuale momento storico e ci dà le indicazioni per seguire nel migliore dei modi la connessione tra crescita del PMLI e sviluppo della lotta di classe in Italia.

SUL PROSELITISMO
Uno degli obiettivi strategici necessari alla costruzione di un Partito grande forte e radicato è quello di avere "molti militanti e Cellule in tutte le città, specialmente nelle fabbriche, nelle scuole e nell'università". Il compagno ci indica che è proprio questo uno dei momenti d'oro in cui i militanti del Partito sono chiamati ad intensificare gli sforzi e a mettere in atto a livello locale tutte le iniziative necessarie, e spesso indicate apertamente nel rapporto, per raggiungere l'obbiettivo suddetto. Infatti si sta accendendo sempre più l'interesse delle masse popolari, lavoratrici e studentesche in lotta verso le posizioni del PMLI. Che l'interesse crescente delle masse verso il Partito è una questione di portata nazionale ce lo dice il compagno Scuderi stesso, quando ci parla dei continui contatti che arrivano al Centro, ma lo possiamo benissimo vedere anche noi militanti di base, quando su "Il Bolscevico", che tra tutte le sue funzioni ha anche quella di essere l'indicatore della vita e della fase di sviluppo e di radicamento raggiunta dal Partito, leggiamo le domande, i complimenti, le solidarietà di sempre nuovi elementi che si avvicinano al PMLI. E lo vediamo anche, e purtroppo, notando come la stampa al soldo del regime neofascista sia passata da un tenace silenzio sul nostro Partito ad una sempre maggiore aggressività, finalizzata a dipingerci in modo negativo, ad isolarci, a tagliare i legami che le masse stabiliscono con noi, ed in ultima analisi a liquidarci.
I problemi che possono impedire a chi è interessato al PMLI di fare la scelta di militarvi sono di vario tipo. Tra questi ci possono essere le caratteristiche ideologiche, politiche ed organizzative del Partito, codificate nei nostri documenti fondamentali, ossia lo Statuto e il Programma. Noi però non dobbiamo cambiare una virgola dei documenti che sono la forza trainante del Partito. Come dice il compagno Scuderi "quello che è scritto è scritto e bisogna battersi affinché rimanga scritto, perché è frutto di un'esperienza storica vittoriosa". Tuttavia, avverte il compagno stesso, la difficoltà di approccio ai nostri documenti fondamentali può presentarsi e dunque ciò deve essere considerato un problema reale al quale occorre trovare una soluzione positiva senza lasciarsi demoralizzare. Scuderi ci esorta ad affinare le nostre capacità dialettiche nello spiegare i nostri documenti ai simpatizzanti possibili militanti, tenendo presenti alcune variabili importanti che sono l'età di chi si avvicina a noi, il suo livello di coscienza, le sue passate e presenti esperienze politiche, la sua collocazione di classe. Bisogna valutare dialetticamente queste condizioni particolari ed essere sempre coscienti che con un corretto lavoro di proselitismo è possibile crescere e radicarsi sempre di più nel proprio territorio cittadino e regionale, conquistare nuovi militanti e simpatizzanti, nonostante le difficoltà oggettive.
La questione di avere tanti nuovi militanti e simpatizzanti non può prescindere dall'individuazione delle classi e dei gruppi sociali ai quali dobbiamo rivolgerci per il lavoro di proselitismo. Il compagno Scuderi dice "Non dobbiamo assolutamente desistere nel rivolgerci alla classe operaia anche se la conquista degli operai più avanzati e combattivi è piuttosto difficile in quanto essi sono tuttora sotto l'influenza e il controllo dei falsi partiti comunisti e la nostra presenza nei luoghi di lavoro e nella Cgil è ancora troppo debole e poco influente. Il tempo e l'esperienza politica e sindacale in corso degli operai e dei lavoratori però giocano a nostro favore, e se a ciò aggiungeremo un buon lavoro sindacale i risultati prima o poi arriveranno, e saranno copiosi". Vivendo da vicino l'esperienza della lotta degli operai Fiat e indotto di Termini Imerese, abbiamo potuto verificare la giustezza delle parole di Scuderi.
Il momento storico e l'esperienza di lotta degli operai cominciano a giocare a nostro favore. La classe operaia italiana, con in testa gli operai della Fiat, sta costringendo tutti i partiti del "centro-sinistra" e Rifondazione, a fare i conti con essa. Costoro sono in evidente difficoltà, non riescono ad elaborare una linea politica convincente da presentare agli operai in lotta. Il PMLI, invece, bisogna esserne coscienti, ha un'elaborazione e delle parole d'ordine insuperabili per quanto riguarda la politica sindacale. Abbiamo potuto verificarlo in prima persona, quando gli operai, essendo venuti a contatto con le posizioni del PMLI, le hanno accettate e fatte proprie, come se le avessero elaborate loro stessi. Abbiamo però lo svantaggio di non avere dalla nostra parte i mezzi di informazione, come li hanno i partiti della "sinistra" borghese. Per tentare di superare questo svantaggio dobbiamo essere sempre presenti nelle lotte e combattivi, lavorando secondo le indicazioni contenute nel rapporto, sicuri che con un buon lavoro sindacale i risultati prima o poi arriveranno.
Altro fronte su cui orientare il proselitismo è quello giovanile. Le masse giovanili e studentesche italiane oggi sono in movimento e mostrano sempre maggiori simpatie verso le posizioni espresse dal nostro Partito. Non di rado ci capita di parlare con studenti che si dichiarano per la dittatura del proletariato, o che ci chiedono incontri per discutere della piattaforma scolastica del PMLI. Il compagno Scuderi ci indica chiaramente che "Noi dobbiamo approfittare di questa inedita e favorevole situazione per stare quanto più è possibile in mezzo ai giovani per chiarire loro le idee e per attirarli sulla via dell'Ottobre italiano". I giovani sono ancora culturalmente sotto l'influenza e l'egemonia della cultura borghese, il nostro compito è quello di batterci insieme a loro per le loro necessità immediate, in primo luogo per il lavoro ed i problemi scolastici, e man mano strapparli alla borghesia, con un attento lavoro di educazione sulla base della teoria e della pratica del marxismo-leninismo-pensiero di Mao.
Un'indicazione sulla quale il compagno Scuderi insiste molto è quella di ottimizzare, a livello delle organizzazioni di base, il rapporto con i simpatizzanti e gli amici del Partito. Si tratta di una questione di vitale importanza per lo sviluppo e l'innalzamento della combattività del Partito, infatti "Con le sole forze interne del Partito è pressoché impossibile realizzare tutti i nostri compiti e muoverci contemporaneamente su tutti i fronti della lotta di classe. Dobbiamo perciò mobilitare e coinvolgere a fondo anche i simpatizzanti e gli amici del Partito sulle questioni pratiche, amministrative e operative del Partito.". Dobbiamo essere consapevoli che con l'inasprirsi della lotta di classe i nostri compiti non potranno che aumentare e dunque è fondamentale scoprire adesso cosa ogni specifico simpatizzante ed amico è in grado di dare al Partito e metterlo in grado di partecipare al più presto e concretamente nelle nostre attività politiche, organizzative, di studio, ecc. Un altro importante passaggio del documento è quello che mette in chiaro il rapporto che si deve avere con simpatizzanti credenti, marxisti-leninisti in senso lato, che possono dare moltissimo al Partito. Il compagno Scuderi indica che l'unità con i credenti simpatizzanti, con i quali dobbiamo avere un rapporto come se fossero militanti del Partito, va cercata e stabilita nei campi dove può essere trovata, ovvero sulla linea politica e sull'azione del Partito, sugli obbiettivi specifici, sul Programma del PMLI. L'unità non può essere trovata sul piano ideologico, perché lì esiste solo un'inconciliabile opposizione di vedute. è importante considerare con attenzione il passo in cui il compagno spiega "Dentro il Partito non è possibile che i marxisti-leninisti convivano a lungo con i credenti, sia perché le rispettive fondamenta filosofiche e ideologiche sono opposte e inconciliabili, sia perché le divergenze filosofiche e ideologiche prima o poi sfociano inevitabilmente in contraddizioni antagonistiche ingestibili nel Partito". Non si possono, infatti, ammettere i credenti dentro il Partito poiché, cosi facendo, creeremmo dentro la nostra organizzazione una lotta tra due linee opposte, distruggeremmo la possibile unità di intenti tra marxisti-leninisti e credenti, l'unità del Partito e faremmo un enorme regalo alla borghesia.

SULLA COSTRUZIONE DEL PMLI
Come ricorda il compagno: "Al Congresso abbiamo detto che per costruire un forte Partito occorrono sostanzialmente tre cose: difendere e applicare la linea politica e la linea organizzativa del Partito; formare dei quadri sul modello dei maestri; elevare la combattività interna ed esterna al Partito dei militanti".
Scuderi ci dimostra come le tre condizioni sopraelencate necessarie per costruire un forte Partito siano fondate essenzialmente sul rispetto del centralismo democratico e sulla corretta trattazione delle contraddizioni in seno al Partito in base alla formula unità-lotta-correzione-unità. Come ci insegna il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, all'interno del Partito le contraddizioni ci sono altrimenti cesserebbe la sua vita. Tuttavia c'è sempre il pericolo che elementi singoli o riuniti in correnti possano portare avanti posizioni che, negando di fatto il principio del centralismo democratico e la formula per la giusta soluzione delle contraddizioni, minano l'unità e la forza del Partito. Di vitale importanza dunque è l'esortazione del compagno Scuderi a tutti i militanti contenuta in queste parole: "Noi dobbiamo educare le compagne e i compagni a non avere una visione idealistica del Partito. Devono sapere che le contraddizioni e le lotte sono sempre presenti nel Partito e che esse si possono trasformare in lotta tra le due linee e diventare antagonistiche. Occorre perciò denunciare e combattere tempestivamente e risolutamente ogni idea, proposta, parola d'ordine, atteggiamento e iniziativa, da chiunque professate e suggerite, non coerenti con la linea proletaria rivoluzionaria e le indicazioni del Partito". Quanto dice il compagno significa che tutti i militanti sono tenuti ad impegnarsi per mantenere alto il livello della critica e dell'autocritica, poiché ne va dell'unità e della vista stessa del Partito. E questo maggiormente nella prospettiva della crescita del Partito in quanto "più il Partito diventerà grande, forte e radicato, tanto più la borghesia, attraverso i suoi agenti mascherati, tenterà di dare l'assalto alla direzione e alla linea del Partito per rovesciarla e impadronirsi del Partito".
Elemento essenziale perché il Partito rimanga autenticamente marxista-leninista è il corretto rapporto con la critica e l'autocritica e il rispetto del "centralismo democratico che costituisce il principio organizzativo cardine del nostro Partito e che nessuno può violare. Più in alto siamo, più dobbiamo rispettare scrupolosamente il centralismo democratico. Chi lo viola, in buona o cattiva fede, fa un grave danno al Partito, al proletariato e alla causa del socialismo". Laddove questo principio è rispettato e fatto rispettare, la borghesia in qualsiasi forma si presenti non può che avere vita dura ad infiltrarsi e a sopravvivere dentro il Partito. Questo è il motivo per il quale il centralismo democratico è la "bestia rossa" della borghesia. L'odio nasce dal fatto che tale principio impone alla minoranza il volere della maggioranza e rende difficile all'interno del Partito del proletariato deviazioni individualistiche e costruzioni di correnti e frazionismi, in opposizione alla linea ufficiale che è quella della maggioranza, come invece la borghesia auspica che avvenga. Dal rispetto di questo principio dipende tutto, persino l'altro obiettivo che rende forte un Partito ovvero riuscire ad elevare la combattività dei militanti esterna ed interna al Partito. Noi non abbiamo la benevolenza della stampa di regime e dunque possiamo farci conoscere dalle masse soltanto se mettiamo in atto con forza e convinzione la linea e le indicazioni del Partito nelle assemblee, nelle manifestazioni, nei cortei ed in ogni luogo ci troviamo a fare politica. Il compagno Scuderi raccomanda tutta una serie di cose da mettere in atto perché il nostro impatto sulle masse in lotta sia sempre maggiore. Spesso sono dei "piccoli" accorgimenti tattici, come ad esempio il portare il cartello con "Buttiamolo giù!", ma che possono fare la differenza tra l'essere in secondo piano e lo stare nel centro della protesta, cosa alla quale noi militanti del PMLI dobbiamo aspirare sempre con determinazione e coraggio e preparazione.
Come dice il compagno Scuderi "Per costruire un forte Partito occorrono dei quadri di acciaio, a prova di bomba, rotti a tutte le fatiche, alle difficoltà e alle incombenze della lotta di classe, fedeli al Partito, al marxismo-leninismo-pensiero di Mao, al socialismo e al proletariato, capaci di organizzare, dirigere ed educare i militanti del Partito e le masse". I quadri sono fondamentali perché imprimono il carattere rivoluzionario al Partito, nel senso che danno l'esempio, educano i militanti, dirigono sulla giusta via la lotta di classe. Il nostro Partito può essere fiero e orgoglioso dei suoi dirigenti, i quali danno a tutti i militanti un grande esempio di preparazione politica ed a loro ed alla loro capacità di elevare la combattività, migliorare il gioco di squadra, la cultura ed il bagaglio politico del Partito guardiamo tutti con fiducia. I nostri dirigenti insegnano a tutto il Partito che non esistono compiti o ruoli affidatici dai quali dobbiamo tirarci indietro, benché ci possano preoccupare, poiché l'atteggiamento corretto del marxista-leninista è quello di assumere qualsiasi compito, ruolo o responsabilità che affida il Partito e prepararsi ad affrontarlo nel migliore dei modi per il bene del Partito stesso e della lotta di classe.
Altra questione importante è quella del radicamento. Afferma il compagno Scuderi "Il radicamento, abbiamo detto in Congresso, è la questione principale che dobbiamo risolvere per costruire un grande, forte e radicato Partito". Oggi più che mai, considerati i compiti rivoluzionari che ci aspettano, noi militanti del PMLI dobbiamo avere l'obiettivo di riuscire a "forgiare l'anello mancante", con il fine di calare la linea politica del Partito e le rivendicazioni specifiche del Programma d'azione nella realtà concreta in cui facciamo politica. Senza questo lavoro non potremo dare risposte efficaci alle masse che sempre di più si avvicinano al PMLI e si informano sulle nostre posizioni e rivendicazioni circa i problemi specifici, che spesso riguardano questioni della nostra città, quartiere, provincia, regione. Necessariamente il nostro impegno su questo fronte deve partire dal comprendere a fondo il significato dei tre elementi fondamentali che compongono la parola d'ordine del Partito sul radicamento "Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi; radicarsi, concentrarsi sulle priorità, studiare", e che il compagno Scuderi spiega in maniera chiarissima in questo passaggio: "Studiare significa conoscere e applicare il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e la linea del PMLI in riferimento alle questioni concrete politiche, sindacali, sociali, studentesche, culturali che dobbiamo risolvere e che riguardano il luogo dove siamo presenti. Significa conoscere e applicare i metodi di analisi dei maestri nell'esaminare e risolvere i problemi. Significa conoscere a fondo la propria città e ambiente di lavoro o di studio con le loro caratteristiche, problemi e contraddizioni. Significa conoscere la composizione, il programma, i bilanci, i piani urbanistici, le delibere, ecc., dell'amministrazione della propria città e le relative posizioni dei vari partiti, nonché le condizioni di vita e i problemi e le rivendicazioni delle masse. Significa conoscere la realtà sindacale del proprio luogo di lavoro e i problemi della propria scuola o università.
Concentrarsi sulle priorità significa stabilire i temi principali su cui centrare e sviluppare il lavoro politico, rivendicativo, di massa, organizzativo, propagandistico e giornalistico, in base alle necessità e ai bisogni più urgenti delle masse della propria città. Significa bombardare senza soluzione di continuità le proprie giunte comunale, provinciale e regionale.
Radicarsi significa applicare con forza il Programma d'azione in riferimento alle priorità prescelte. Significa intervenire con volantini, manifesti, documenti, comunicati stampa, conferenza stampa, dibattiti, in base alle possibilità concrete che abbiamo, sulle questioni che fanno parte delle priorità e che scoppiano improvvisamente".
Le classi ed i settori indicati dal compagno Scuderi quali destinatari principali del nostro lavoro di proselitismo, ossia la classe operaia e gli studenti, sono stati individuati certamente osservando come si evolve la lotta di classe in Italia. Il rapporto è di settembre dell'anno scorso, ma noi non possiamo che notare, dopo l'esplosione della lotta degli operai Fiat e il rilancio delle lotte studentesche in varie parti d'Italia, come il compagno Scuderi abbia visto chiarissimo sul fatto che bisogna insistere nel rivolgerci ad operai e studenti, poiché essi si stanno dimostrando nei fatti la punta più avanzata della lotta di classe in Italia ed i più aperti a recepire le proposte rivoluzionarie del PMLI. è una prova questa del fatto che il rapporto del compagno Scuderi va studiato, meditato ed impugnato con forza nel più breve tempo possibile. Infatti dobbiamo essere preparati perché come dice il compagno: "Il prossimo tratto di strada che dobbiamo percorrere è duro, pieno di ostacoli e in salita, ma il traguardo del primo grande balzo del proselitismo e organizzativo si avvicina sempre più. Abbiamo ancora davanti quattro dei cinque anni d'oro che dobbiamo sfruttare a fondo per raggiungere questo storico traguardo".