Prendiamo esempio dall'eroica rivolta delle masse popolari che 70 anni FA liberò la città dal mostro nazifascista
Viva le Quattro Giornate di Napoli!
L'antifascismo vive oggi nella lotta per opporsi al governo Letta-Berlusconi e contro le istituzioni locali in camicia nera

Pubblichiamo il testo del volantino che porta la data del 25 settembre 2013 con il quale la Cellula "Vesuvio Rosso" di Napoli del PMLI ha celebrato il 70° Anniversario delle Quattro Giornate di Napoli, diffuso tra le masse.
 
In occasione del 70° anniversario delle gloriose Quattro Giornate di Napoli, la Cellula "Vesuvio Rosso" di Napoli del Partito marxista-leninista italiano rende solenne omaggio al coraggio e all'eroismo delle masse antifasciste partenopee che tra il 28 settembre e il 1° ottobre 1943 diedero vita a una grandiosa rivolta che coinvolse uomini, donne, giovani e giovanissimi con in testa operai, studenti e gli "scugnizzi" dei quartieri popolari che scatenarono una insurrezione contro gli occupanti nazisti e i loro servi aguzzini in camicia nera, facendo di Napoli la prima città d'Europa liberata dalla belva nazifascista e dando così un grosso impulso alla guerra di liberazione nel resto d'Italia.
Dopo la firma dell'armistizio con gli angloamericani avvenuta l'8 settembre dello stesso anno, le orde agli ordini di Hitler, con l'appoggio determinante delle milizie fasciste, trasformarono l'Italia e Napoli in un immenso campo di concentramento e a partire dal 12 settembre, sotto il comando del feroce colonnello Helmut Scholl, la città partenopea fu messa a ferro e fuoco con saccheggi, distruzioni, fucilazioni, eccidi e umiliazioni contro le popolazioni inermi costrette persino ad assistere terrorizzate agli eccidi, come accadde al Corso Umberto e in via Sedile di Porto, dove i sanguinari e spietati nazifascisti fucilarono a freddo 8 soldati che avevano difeso Castel dell'Ovo e 7 marinai tra i quali uno venne spinto tra le fiamme prima di essere ucciso a mitragliate. Mentre in Campania si estendevano le prime rivolte che dalla Valle del Diano (con la grandiosa rivolta dei contadini di Montesano sulla Marcellana) scacciavano i soldati agli ordini di Hitler e Mussolini per tutto il salernitano e l'avellinese, a Napoli si realizzò l'acme della rivolta contro i nazifascisti, con inizio all'alba del 28 settembre a seguito dei rastrellamenti e delle rappresaglie iniziati dopo la mancata risposta all'appello emanato tre giorni prima mediante un'ordinanza del prefetto Soprano che obbligava circa 30mila giovani a presentarsi ai centri di raccolta per il lavoro obbligatorio da cui dovevano essere deportati in Germania (di quei 30mila giovani se ne presentarono solo 150). Le masse popolari napoletane, gli antifascisti, i comunisti si ribellarono con indomito senso eroico all'invasore, grazie all'apporto dei loro figli e delle loro figlie migliori tra i quali annoveriamo Maddalena "Lena" Cerasuolo, operaia, che capeggiò la rivolta con il padre nella zona della Sanità; Vincenzo Palumbo e Adolfo Pansini, gli studenti alfieri della rivolta del Vomero, che cadranno sul selciato giovanissimi; gli scugnizzi napoletani che affrontarono in ogni dove e senza paura, nonostante la tenera età, la nera porcilaia che fredderà ad appena 12 anni Gennaro Capuozzo, dilaniato da un colpo di carro armato nazista.
Noi marxisti-leninisti non ci stancheremo mai di appellarci alle masse lavoratrici e popolari, alle donne, ai giovani, a tutti i sinceri democratici e antifascisti conseguenti affinché prendano esempio dall'eroismo delle "Quattro Giornate" e uniscano le forze per opporsi al mostruoso governo Letta-Berlusconi, che ha ormai totalmente gettato la maschera e inaugurerà a breve la repubblica presidenziale con la complicità del nuovo Vittorio Emanuele III, Napolitano. Va impedito, dunque, il completamento del programma piduista della completa restaurazione del fascismo sotto nuove forme, con nuovi metodi e nuovi vessilli, prima che sia troppo tardi, lottando anche contro le istituzioni locali in camicia nera per cambiare l'Italia con il socialismo e con il potere del proletariato.

Cellula "Vesuvio Rosso" di Napoli del PMLI

Napoli, 25 settembre 2013