Presa di posizione dell'Organizzazione palermitana del PMLI
VOGLIAMO LE DIMISSIONI DI CUFFARO E DELLA GIUNTA REGIONALE POLISTA
Gli amministratori continuano a prendere in giro i siciliani sulla gravissima emergenza idrica
Pubblichiamo il testo di una presa di posizione dell'Organizzazione palermitana del PMLI datata 29 giugno 2002.

Il 16 maggio a Roma si tenne una riunione straordinaria per "affrontare'' la crisi idrica in Sicilia, alla quale presero parte il neoduce Berlusconi, alcuni esponenti del suo governo, tra cui il ministro per le Infrastrutture Lunardi e il ministro per gli Affari regionali La Loggia, e il presidente della regione, nonché commissario straordinario per la crisi idrica in Sicilia, Cuffaro. Durante la riunione il neoduce in persona promise l'invio in Sicilia di navi dotate di dissalatore, per affrontare la siccità estiva. "Il procedimento per la produzione dell'acqua - precisava Berlusconi - costerà 2.000 lire al metro cubo''. Cuffaro dichiarava, nella stessa riunione, che le navi erano già operative in Italia, con una produzione di circa cento litri d'acqua al secondo.
Scopriamo adesso, ad estate iniziata e mentre la crisi idrica imperversa, che in Italia le navi con dissalatori promesse da Berlusconi e Cuffaro e in grado di coprire il fabbisogno della regione non esistono. Gli esperti sostengono che c'è una piccola nave con dissalatore, ma produce appena 50 mt cubi di acqua all'ora, ed è assolutamente insufficiente, dunque, a coprire il fabbisogno idrico dell'isola. Inoltre per costruire i dissalatori che Cuffaro e il neoduce Berlusconi avevano promesso ci vogliono più di tre mesi, per ognuno di essi, a partire dal primo ordinativo. Questo significa che anche ordinandola oggi, la prima nave con dissalatore sarebbe consegnata ad estate conclusa.
L'ordinativo dei dissalatori non è neanche stato avviato. Il presidente della regione Cuffaro, colto in flagrante smentisce gli esperti, e sostiene che le navi esistono e sono già a disposizione della Sicilia, "Ma il costo dell'acqua è elevato - sostiene Cuffaro - e la Regione non se lo può permettere. Per il momento, non abbiamo intenzione di sciupare denaro''.
Intanto senza che Cuffaro muova un dito la crisi idrica sta raggiungendo livelli drammatici. Nelle campagne gli agricoltori sono in rivolta, l'intervento della "protezione civile'', promesso dal presidente della regione, non è mai arrivato, le coltivazioni hanno subìto gravissimi danni ed il patrimonio zootecnico siciliano muore per fame, dal momento che senza acqua i foraggi per gli animali sono andati perduti. Nelle città i turni di erogazione si allungano sempre di più, con gravi disagi per la popolazione e pericoli per la salute pubblica come segnalano le Ausl di varie città.
Denuncia D'Urso, vicecommissario vicario dell'Eas (Ente Acquedotti Siciliani): "La situazione è davvero drammatica. Non è difficile ipotizzare che a fine estate ci potremmo ritrovare senza una goccia di acqua. Fino ad agosto bene o male si riuscirà a tamponare la situazione, ma per settembre le previsioni sono inquietanti. L'acqua è quella che è e non ci sono bacchette magiche per moltiplicarla; se dovessimo consumare tutte le riserve, che basteranno si e no per i prossimi due mesi, cosa daremmo da bere ai cittadini?''.
Il Partito marxista-leninista italiano, considerata la gravissima situazione in cui si trova la gestione delle risorse idriche in Sicilia e considerati i danni subiti dalla popolazione e dall'economia agricola dell'isola, chiede le dimissioni del presidente polista della regione Cuffaro e della sua giunta di "centro-destra'', che hanno dimostrato di essere assolutamente incapaci di affrontare la sempre più grave emergenza idrica.
Il Partito marxista-leninista italiano esorta i palermitani e tutti i siciliani a riunirsi in assemblee e comitati di lotta per tenere sotto controllo la gestione dell'acqua in Sicilia, e a manifestare affinché le autorità approntino immediatamente un serio piano straordinario per affrontare la siccità estiva nelle città, nelle campagne e nelle piccole isole, affinché vengano ristabiliti livelli di erogazione accettabili, con la priorità per i quartieri dei centri storici e delle periferie cittadine più colpiti dalla crisi, e affinché venga prestata immediata attenzione alle campagne, dove la siccità sta distruggendo una grossa fetta della produzione agricola, del patrimonio zootecnico e centinaia di posti di lavoro.