Raccoglieva i voti della 'ndrangheta
Per voto di scambio arrestato Gallo (UDC), vicepresidente della commissione calabrese antimafia
Coinvolti Giuseppe Puccio (PRC), Bevilacqua (PRC), Giovanni Puccio (DS)
Il 27 dicembre i carabinieri del Comando provinciale di Crotone hanno eseguito una raffica di 12 arresti nei confronti di altrettanti boss mafiosi, politici, funzionari locali e imprenditori legati alla cosca Maesano di Isola Capo Rizzuto.
I provvedimenti restrittivi (34 a fronte dei 12 concessi) sono stati firmati dal Gip distrettuale di Catanzaro su richiesta del coordinatore della Dda di Catanzaro, Mario Spagnuolo, e del sostituto procuratore della Repubblica di Crotone Pierpaolo Bruni al termine di una lunga indagine investigativa che coinvolge un centinaio di persone che, a vario titolo e con ruoli diversi, hanno avuto contatti e concluso affari con le 'ndrine di Isola Capo Rizzuto.
In manette con l'accusa di corruzione e voto di scambio è finito fra gli altri il boss Udc Dionisio Gallo, ex assessore regionale alla forestazione nella passata giunta di centro destra di Chiaravalloti ed oggi vice presidente della commissione calabrese antimafia.
Oltre al consigliere regionale del partito di Casini, nell'inchiesta risultano indagati: il sindaco di Botricello, Giovanni Puccio (Ds), suo fratello Giuseppe Puccio (Prc), assessore allo Sport della Provincia di Crotone, il cugino, Antonio Puccio, assessore all'Urbanistica del comune di Botricello; Antonio Megna (Udeur), assessore della Provincia di Crotone alle politiche sociali; Lucio Cosentino, consigliere provinciale Ds di Crotone; Giuseppe Bevilacqua, ex segretario provinciale di Crotone del Prc; l'ex vice sindaco di Catanzaro di An Valerio Rizza (deceduto due mesi fa); Raffaele Vrenna, presidente degli industriali crotonesi, vice presidente di Confindustria Calabria e presidente del Crotone Calcio.
I summit della cupola politico-mafiosa si svolgevano nel villaggio turistico Praia Longa di Isola Capo Rizzuto nelle mani dei Maesano che, attraverso Luigi Bumbaca, l'amministratore designato dal clan, avevano il controllo totale sul complesso turistico utilizzato. Bumbaca infatti, oltre a curare gli interessi economici dei boss mafiosi, gestiva i rapporti coi boss politici e funzionari corrotti e, in cambio di favori, finanziamenti e protezione, forniva loro cospicui pacchetti di voti.
L'inchiesta nasce il 19 maggio 2004 con quattro colpi di pistola calibro 6.35 sparati contro l'automobile di Stefano Forleo, dell'Udc, in quel periodo presidente del Consiglio comunale di Crotone e amministratore del villaggio Praia Longa. Partendo da quell'episodio, i carabinieri hanno accertato che Forleo sarebbe stato costretto dalla cosca di Isola Capo Rizzuto capeggiata da Luigi Maesano, già detenuto nel carcere di Voghera, a rinunciare all'amministrazione del villaggio in favore di Luigi Bumbaca che, per conto dei Maesano, ha assunto la manutenzione delle strade e del verde comune e il mantenimento della struttura di ristorazione, attività connesse alla gestione del villaggio Praia Longa.
Gallo, secondo l'accusa, in qualità di assessore alla forestazione nella giunta di centrodestra in carica nella precedente legislatura, avrebbe fatto eseguire lavori nel villaggio utilizzando operai forestali e facendoli finanziare dalla Regione. Lavori che in realtà avevano un'utilità squisitamente privata. La cosca Maesano si sarebbe poi fatta pagare i lavori dai proprietari delle abitazioni del residence. In cambio dei favori concessi, Gallo, sempre secondo l'accusa, avrebbe ricevuto sostegno dalla cosca Maesano in occasione delle elezioni regionali del 2005. L'ex assessore, inoltre, secondo quanto riferito dai carabinieri, si sarebbe interessato per far ottenere, con un progetto presentato alla Regione, un finanziamento pubblico per la messa in sicurezza di un costone in prossimità del villaggio, progetto poi bloccato dopo la perquisizione fatta dai carabinieri nel maggio 2005 negli uffici regionali di Gallo.
Alla struttura sarebbero arrivati anche 200 alberi provenienti dai vivai regionali dell'Afor. E dalle casse dell'assessorato alla forestazione della Calabria per raccogliere voti sarebbero partiti anche 100 mila euro per il Crotone calcio e il presidente Vrenna, che, tra l'altro, nel Praia Longa stava costruendo delle villette abusive.
Fini elettorali hanno mosso anche gli interessi del Prc in Calabria e in particolare dell'assessore della Provincia di Crotone, Giuseppe Puccio. Infatti, in cambio del sostegno alla candidatura alle regionali del "comunista" Giuseppe Bevilacqua, i boss di Isola si aspettavano dagli esponenti Prc fondi e finanziamenti per "allestire spettacoli" nel complesso turistico.

10 gennaio 2007