Zeppa di fascisti la lista della Lega di Tosi a Verona

L'affermazione elettorale al primo turno del sindaco fascio-leghista Flavio Tosi nella città di Verona non ha l'entità pompata dai mass media. In realtà Tosi con la sua maxicoalizione (che racchiudeva alcune civiche alleate con la Lega Nord), riusciva a ottenere a stento 77.022 voti sui 200.338 abitanti costituenti il corpo elettorale, pari al 38,4% e non quel 57,3% che come si sa è rappresento dai soli voti validi. L'astensione dal voto è giunta, nel comune scaligero, alla cifra percentuale del 33% (pari a 66.044 che hanno scelto di disertare le urne, lasciare la scheda in bianco o annullarla), di fatto delegittimando il nuovo sindaco.
Un dato interessante, ignorato volutamente dai vari "opinionisti" del regime neofascista, è che Tosi ha imbarcato nelle sue liste una serie di fascisti e squadristi, tristemente noti a Verona e nel Veneto. Ma non c'è da meravigliarsi perché lo stesso neopodestà veronese ha un passato da razzista doc tanto da essere condannato dalla Corte di Cassazione nel 2009 a due mesi di reclusione per propaganda di idee razziste per una squallida vicenda risalente al 2001, quando Tosi era consigliere regionale e organizzò una raccolta di firme per sgombrare un campo nomadi abusivo nel capoluogo scaligero, venendo poi querelato da sette nomadi sinti e dall'Opera nazionale nomadi. Già nei gradi di merito i giudici avevano affermato tra l'altro che Tosi e la sua teppaglia avevano "diffuso idee fondate sulla superiorità e sull'odio razziale ed etnico e incitato i pubblici amministratori competenti a commettere atti di discriminazione per motivi razziali ed etnici e conseguentemente creato un concreto turbamento alla coesistenza pacifica dei vari gruppi etnici nel contesto sociale al quale il messaggio era indirizzato".
Non meraviglia, dunque, che Tosi metta a capo di una delle liste civiche di appoggio alla sua candidatura ("Civica per Verona") Andrea Miglioranzi, capogruppo uscente della lista in consiglio comunale, ma soprattutto esponente storico del gruppo nazifascista "Veneto fronte skinhead". Miglioranzi, leader del gruppo nazi-punk "Gesta Bellica", a metà anni Novanta fu uno dei primi a finire in carcere per istigazione all'odio razziale, anche perché propugnatore di antisemitismo e xenofobia inneggianti a Erich Priebke e Rudolf Hess: si pensi a frasi come "Io sono camicia nera: la mia patria è la mia bandiera" o "Tu, ebreo maledetto, giudeo senza patria" o, ancora, "Furti, droga, musi neri, tutto questo non mi va: Potere bianco, sola possibilità". Da ricordare il vergognoso e oltraggioso gesto di Tosi espresso nel 2006 quando il nuovo podestà veronese voleva nominare il nazifascista Miglioranzi a rappresentante dell'Istituto veronese per la Resistenza assieme a Lucia Cametti (all'epoca in quota AN). Nomina che fu poi effettiva ma che durò pochissimo, il tempo che Tosi e Miglioranzi venissero travolti dalla rabbia degli antifascisti e delle masse popolari che costrinsero il nazifascista ad abbandonare la poltrona.
Nella lista civica che ha sostenuto la ricandidatura del fascioleghista Tosi si può trovare Massimo Mariotti, consigliere del consorzio pubblico "Zai" ed ex presidente dell'azienda di mobilità cittadina, che aveva il simpatico vezzo di mettere il tricolore "diagonale" della X Mas sul calendario dell'azienda e l'assessore uscente Di Dio, appoggiato apertamente dai fascisti di Casa Pound. A questa bandaccia di fascisti, nazisti e razzisti si aggiungono anche personaggi neri come gli ex An transfughi dal PDL, tutti rigorosamente dell'area fascista della cosiddetta "destra sociale", come Ciro Maschio, ultimo segretario cittadino del Fronte della Gioventù. Collegato a Miglioranzi il candidato Massimo Piubello, già presidente della commissione cultura nella precedente giunta Tosi, mentre i nazifascisti di Forza Nuova, con il candidato a sindaco Luca Castellini promettono appoggio al nuovo podestà scaligero.
Una unità quella tra i fascisti e Tosi che non si ferma solo alle pretese di stampo razzista e xenofobo, ma che travalica raggiungendo forti interessi economici. Lo dimostra l'alleanza con lo stesso Miglioranzi, già presidente della "Veneto Exibition", azienda ora in liquidazione controllata per il 70% da Veronafiere e il 30% dalla finanziaria regionale Veneto Sviluppo. Miglioranzi, già cavaliere di Gerusalemme e del Santo sepolcro, ha da poco ricevuto l'onoreficenza a Cavaliere dell'ordine dell'aquila d'oro (la simbologia di destra ha sempre filato con draghi, castelli e cavalieri) dai Corpi sanitari internazionali, una sorta di associazione di volontariato con struttura organizzativa paramilitare; la sede del comando Prima divisione Nord Italia è stata inaugurata da Tosi un anno fa con tanto di taglio del nastro. Lo stemma dell'associazione è un gagliardetto con aquila, ali rigide e spiegate, che ricorda quello della Wermacht hitleriana con bandiera bianca rossa e nera nel petto (visibile sul sito internet). La stessa aquila campeggia nel simbolo della "Sicurint", società nata nel 2006 di cui Miglioranzi è uno dei soci principali. L'azienda, che vive di appalti pubblici ed è il principale sponsor dell'Hellas Verona, squadra a cui Tosi è tanto legato (per un periodo la società ha ottenuto l'appalto della sicurezza dello stadio Bentegodi, poi revocato) ha fatturato ben 150 milioni nel 2011. Una commistione d'oro che fascisti e Tosi hanno tessuto negli anni, in totale tranquillità vista l'opposizione di carta della "sinistra" borghese, ma che ora deve vedersela con il forte astensionismo delle masse popolari veronesi che hanno punito e delegittimato il nuovo podestà Tosi e i suoi lacchè in camicia nera.

16 maggio 2012