Napoli
Doppia iniziativa. Le masse popolari chiedono la riapertura di un consultorio femminile. Partecipazione della Cellula “Vesuvio Rosso” del PMLI
Redazione di Napoli
È stato un 8 Marzo di lotta a Napoli con due importanti iniziative che ricordano, e bene, le battaglie delle donne contro lo sfruttamento, l’oppressione e la violenza sulle donne, contro il capitalismo, come ricorda l’Editoriale per Il Bolscevico
della compagna Monica Martenghi, Responsabile della Commissione donne del CC del PMLI.
Nella mattinata nella zona Ovest ed esattamente nel quartiere di Bagnoli centinaia di attivisti dei Centri sociali hanno protestato in presidio nei pressi di via Enea per rivendicare l’apertura dei consultori pubblici per le masse popolari femminili, ma anche per destinare le strutture pubbliche inutilizzate da riconvertire come plessi di medicina territoriale.
All’iniziativa - cui erano presenti compagni della Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI - hanno partecipato soprattutto i giovani e non dell’Ambulatorio Popolare di Villa Medusa che punta decisamente a “migliorare il diritto alla salute per tutto il distretto di Fuorigrotta e Bagnoli”, risanando le strutture ex Asl in consultori pubblici o luoghi di riqualificazione di medicina per le masse popolari.
Nel pomeriggio si è svolto un corteo organizzato da “Non una di meno” che ha celebrato l’8 Marzo in piazza Garibaldi. Quasi un migliaio di presenti, in maggioranza donne hanno dato vita al corteo che ha lanciato parole d’ordine contro il patriarcato, i femminicidi e sulla emancipazione femminile.
Presenti il Movimento disoccupati “7 Novembre”, il Laboratorio Occupato “Iskra”, giovani dei Centri sociali, i sindacalisti area Cobas, ma anche studentesse e studenti medi e universitari. Al corteo si sono aggregati alcuni compagni napoletani del PMLI.
Durante il corteo, che ha attraversato le vie centrali della città, non è mancato l’appoggio alla lotta del popolo palestinese contro l’occupante nazisionista. Significativo il passaggio sotto il consolato di Ungheria dove i manifestanti hanno fortemente protestato contro l'inumana detenzione della antifascista Salis e il governo fascista Orban.
13 marzo 2024