Ancora manganelli meloniani sui manifestanti antifascisti
Forte contestazione contro il generale Vannacci a Napoli
Arcigay Napoli presenta un esposto alla Procura
Redazione di Napoli
Forte e netta è stata la contestazione avvenuta giovedì 2 maggio a Napoli contro il generale reazionario e omofobo dell'esercito italiano Roberto Vannacci e i suoi lacchè che hanno cercato di fermare l’onda di giovani antifascisti che presidiavano il lungomare durante la presentazione del sodale di Salvini come candidato alle prossime elezioni europee della Lega nella Circoscrizione Sud.
Il fresco inquisito graduato ha presentato il suo libercolo “Il coraggio vince”, fuori dal Teatro InArte, sul Lungomare di via Caracciolo; ad aspettarlo i manifestanti che erano in presidio con striscioni con la scritta "Cacciamolo" e "Napoli non ti vuole". Nonostante alcuni squadristi agli ordini della Lega cercassero in un primo momento di farli desistere, i giovani antifascisti contestavano fino all’entrata del teatro il generale Vannacci e affrontavano la polizia in assetto antisommossa che nel frattempo aveva chiuso provocatoriamente le strade in via Santa Lucia. Subito le cariche delle “forze dell’ordine” all’altezza di via Nazario Sauro, alle quali resistevano i manifestanti anche con il lancio simbolico di palloncini d’acqua che comunque, anche dopo gli “alleggerimenti” polizieschi rimanevano nei pressi del locale dove continuava lo squallido evento.
All’interno della sala il generale presentava il suo libro provocando i manifestanti e invitandoli a portare la contestazione all’interno della sala: “Non mi sono mai definito antifascista perché non credo che sia utile definirsi antifascista, non è richiesto da nessuna norma, da nessuna legge. Il fascismo - ha precisato - è finito 100 anni fa, non si è anti qualcosa che non esiste”.
Sempre nella giornata del 2 maggio l’Arcigay Napoli ha presentato un esposto presso la Procura partenopea dove si chiede alla magistratura di valutare se il libro “Il mondo al contrario” rappresenti “un pericoloso veicolo di propaganda di idee, azioni, attività e comportamenti omofobi, sessisti e razzisti”. Nel documento, firmato da Massimo Arcangeli e Antonello Sannino, dell'ufficio di presidenza di Antinoo Arcigay Napoli, si legge: “non si può consentire in particolare a nessun cittadino italiano, tantomeno a un generale delle Forze Armate, il diritto di rivendicare sentimenti di odio e di disprezzo nei confronti di minoranze giudicate ‘non normali', con inequivocabile riferimento alle comunità LGBTQIA+, richiamano nel contempo tutti al senso di responsabilità, fuori della logica degli opposti estremismi, perché sia lo Stato di diritto ad adottare o a predisporre, per il tramite dei nostri ordinamenti, e con gli strumenti istituzionali di cui dispone, le misure confacenti al caso”.
8 maggio 2024