Biella: La pioggia non ha fermato il combattivo corteo. Il PMLI tiene alta la bandiera e il cartello ad hoc nello spezzone assieme a PRC e PCI e altri, intonando canzoni di lotta e slogan contro il governo Meloni e per la Palestina libera
Urla a squarciagola davanti alla sede provinciale di FdI
Dal corrispondente dell'Organizzazione di Biella del PMLI
Come sempre, anche quest’anno, il concentramento per il corteo unitario in occasione del Primo Maggio, organizzato dai principali sindacati confederali, CGIL, CISL e UIL, si è svolto nella suggestiva cornice di piazza Martiri della Libertà a Biella.
Questa importante manifestazione celebra la Giornata internazionale delle lavoratrici e dei lavoratori, un momento di riflessione e di mobilitazione per riaffermare i diritti e le conquiste ottenute dalla classe lavoratrice nel corso della storia. Nonostante la pioggia abbia in parte compromesso il programma, la determinazione dei manifestanti per un lavoro stabile, adeguatamente remunerato e tutelato sindacalmente è rimasta indomita.
Questa manifestazione si è svolta in un momento cruciale, caratterizzato dalla presenza di un governo neofascista guidato da Giorgia Meloni, il quale, in modo provocatorio, promuove misure che accentuano la precarietà, riduce le garanzie dei contratti nazionali di lavoro, cancella il Reddito di cittadinanza e aumenta la flessibilità generale. In questo contesto, la presenza e la voce dei lavoratori e delle lavoratrici sono risultate fondamentali.
Presenti l’ARCI Comitato provinciale, l’ANPI biellese, gli artigiani della CNA e una rappresentanza del circolo biellese di Legambiente. Durante il corteo, che si è snodato attraverso le vie del centro, si è formato uno spezzone composto principalmente dalle forze comuniste, rappresentate dal Partito della Rifondazione Comunista (PRC), dal Partito Comunista Italiano (PCI) e dall'Organizzazione di Biella del Partito marxista-leninista italiano (PMLI). I marxisti-leninisti tenevano ben alto in piazza il manifesto “Celebrare il 1° Maggio con lo spirito e gli obiettivi originali” con il disegno di molteplici braccia, di diverse etnie, che sorreggono insieme una grande bandiera rossa del Partito.
Questo gruppo, caratterizzato dalla presenza di bandiere palestinesi e bandiere rosse con la falce e il martello, animato dal costante intonare di canzoni di lotta e slogan, ha voluto manifestare alle masse popolari biellesi la propria coscienza e organizzazione, ponendosi come una forza determinata e consapevole nel contesto della lotta per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Gli slogan incisivi come "Governo Meloni, governo dei padroni" e "Della Meloni non ne possiamo più, tutti uniti buttiamola giù" hanno risuonato con forza tra i manifestanti, evidenziando il loro rifiuto verso le politiche neofasciste e filo-padronali del governo. In più occasioni è stato scandito lo slogan “Palestina libera” in assoluta solidarietà al popolo palestinese che, quotidianamente, viene massacrato dall’invasore nazisionista capeggiato dal governo Netanyahu. Questi cori di protesta sono stati alternati a canzoni di lotta come "L'Internazionale", "Bandiera rossa", "Bella ciao" e "Fischia il vento", intonati con vigore sulle note delle due bande musicali ufficiali presenti. La banda Giuseppe Verdi Città di Biella ha dato avvio al corteo con il suo vasto repertorio, mentre la Filarmonica Cossatese ha chiuso la manifestazione con altrettanta solennità e determinazione. Queste esibizioni musicali hanno contribuito a unire ulteriormente i partecipanti, trasmettendo un senso di solidarietà e di impegno comune nella lotta per i diritti e la giustizia sociale.
Quando il corteo ha raggiunto la sede provinciale di Fratelli d'Italia, la maggioranza dei partecipanti hanno levato le proprie voci con fermezza, gridando energicamente: "Fascisti carogne tornate nelle fogne". Questo gesto è stato un chiaro segnale di rabbia e disgusto nei confronti delle frasi revisioniste pronunciate da numerosi sindaci e rappresentanti di quel partito in prossimità del 25 Aprile, Anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Questo momento di denuncia e di opposizione è stato significativo, poiché ha ribadito con forza l'impegno nel difendere la memoria storica e nel contrastare ogni tentativo di negazionismo o di apologia del regime fascista.
Giunti ai Giardini Zumaglini, luogo deputato ai comizi finali, ha preso la parola la Responsabile biellese di Amnesty International che ha voluto denunciare l'escalation di violenza a Gaza che ha raggiunto proporzioni inaudite, con migliaia di vittime civili e una situazione umanitaria drammatica che suscita indignazione a livello globale. È imperativo porre fine a questo ciclo di violenza insensata e alla sofferenza inflitta alla popolazione palestinese. Una misura urgente e necessaria è l'immediata cessazione della vendita di armi allo Stato di Israele. Questo passo è essenziale per interrompere il flusso di armamenti che alimenta la distruzione e la perdita di vite umane nella Striscia di Gaza.
Il comizio ufficiale è stato tenuto dal Segretario generale della CGIL-Piemonte, Giorgio Airaudo, che ha denunciato: “L’80 per cento dei contratti di lavoro nell’anno passato sono stati a tempo determinato. Vuol dire contratti di poche ore la settimana ma spesso anche al mese. Poi c’è l’inflazione e la svalutazione dei salari, che colpiscono il carrello della spesa dei cittadini e dei lavoratori. Questo a fronte di profitti enormi registrati da molti settori industriali. Il Biellese sta ricorrendo alla cassa integrazione in maniera massiccia, oltre l’800 per cento secondo i dati Inps. Segno che l’economia e il tessile, in particolare, soffrono. Devono quindi essere ricostruiti i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Motivi per cui dal XXV Aprile siamo impegnati in una campagna referendaria per abrogare il lavoro fragile e precario attraverso quattro referendum per i quali chiediamo firme e sostegno”.
Alcune belle foto della presenza del PMLI alla manifestazione sono state pubblicate su La Stampa
e da Newsbiella
che ha postato un video del corteo.
8 maggio 2024