Con l'accusa di corruzione, arrestati o indagati il governatore ligure Toti e il suo braccio destro, imprenditori, ex e neo commissario del Porto di Genova
Favorito da tangenti di imprenditori e mafia il governo della giunta Toti
In corteo a Genova i manifestanti chiedono le dimissioni di Toti, e contestano Conte. Il ministro Nordio e il governo Meloni attaccano i magistrati
Toti si deve dimettere subito: i governanti borghesi, marionette in mano al capitale
Dal corrispondente dell'Organizzazione della provincia di Genova del PMLI
La notizia è rimbalzata su ogni testata giornalistica. Una notizia clamorosa, ma che tutto sommato non deve neppure tanto sorprendere. Nello stesso tempo, però, nei palazzi del potere borghese quella informativa imbarazza, e imbarazza non poco. Perché a essere coinvolto non è “solo” il governatore della regione Liguria, l’ex-delfino di Berlusconi, Giovanni Toti, cui dopo una perquisizione negli uffici della regione e della propria abitazione sono stati imposti gli arresti domiciliari, ma pure altri personaggi di rilievo della città, sia politici che del mondo imprenditoriale genovese.
Secondo i giudici, infatti, da anni un sistema di potere gestisce, con responsabilità e azioni diverse, insieme a tangenti e favori, alcune delle operazioni politico-amministrative più importanti realizzate in Liguria: come la megaconcessione, come gestire il Rinfuse Terminal, uno dei principali terminal del porto di Genova, fino al 2051, poi via libera all'ampliamento dei supermercati Esselunga e alla trasformazione di un litorale nel savonese. Al vertice della cricca: il presidente della regione Giovanni Toti, Paolo Emilio Signorini, ex numero uno dell'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale, e l'imprenditore Aldo Spinelli, ex presidente del Genoa e del Livorno Calcio. Signorini è stato arrestato con l'accusa di corruzione, mentre Toti e Spinelli sono stati posti ai domiciliari. È stata invece emessa un'ordinanza restrittiva, con l'accusa di aver corrotto Toti, nei confronti Francesco Moncada, manager Esselunga e marito di Marina Caprotti, figlia del fondatore di Esselunga Bernardo Caprotti.
Tra i principali indagati, oltre a Toti, Signorini e Spinelli, l'attuale capo di gabinetto, Matteo Cozzani, agli arresti domiciliari per corruzione e sospettato di associazione mafiosa con aggravanti, accusa rivolta anche al governatore della Regione Nicola Piacente e ai consiglieri regionali Stefano Anzalone e Domenico Cianci e il consigliere comunale genovese Umberto Lo Grasso. Secondo l'accusa sarebbero stati presi diversi accordi con familiari vicini alla criminalità organizzata del quartiere interno di Genova-Valpolcevera, per ottenere un pacchetto di preferenze. Nella provincia della Spezia, si è assistito a un intervento simile, con gli investigatori che hanno preso di mira l'attività ritenuta illegale di Cozzani. Precedentemente sindaco di Porto Venere, Cozzani ha assunto un ruolo di rilievo nella zona. Secondo la Procura, ha espresso ripetuti apprezzamenti per i familiari, specialmente per il fratello Filippo, ora agli arresti domiciliari.
Nello Spezzino indagati anche Alessandro Campagna, direttore commerciale del Salone Nautico a Genova e Saverio Cecchi, presidente di Confindustria nautica e della società che organizza la manifestazione. Secondo l'accusa avrebbero favorito Filippo Cozzani nel contratto per il Salone dopo che il fratello Matteo aveva aumentato il contributo pubblico alla manifestazione.
Ma oltre ai vari scagnozzi, quella riguardante le accuse di corruzione di Spinelli contro Toti e Signorini sono le più gravi: i pagamenti al governatore sono passati attraverso il Comitato Giovanni Toti. Stando alle accuse, una serie di interventi compiuti dalle Fiamme Gialle, spesso sullo yacht di Spinelli, suggerisce che tali stanziamenti fossero correlati ad alcuni favori del politico all'impresario: In particolare, si è esercitata pressione affinché il Comitato Portuale votasse
nel 2021 per prorogare per trent'anni il privilegio della società composta dal Gruppo Spinelli e MSC di gestire il rinnovato Terminal Rinfuse.
La decisione che conferma l'approvazione di Spinelli porta la data del 2 dicembre 2021 e pochi giorni dopo, l'imprenditore versa 40.000 euro alla cassa dei totiani.
Le tangenti di Spinelli all'imprenditore sono servite anche per sbloccare la concessione delle aree Enel, la pratica di riesumazione del Concentro di Calata e la successiva occupazione abusiva dell'ex Carbonile. La Regione ha sostenuto Aldo Spinelli e il figlio Roberto nell'operazione immobiliare tramite la società Punta dell'Olmo a Celle Ligure.
L'accusa sostiene che Toti abbia favorito la cessione di parte della spiaggia al demanio territoriale solo alla residenza costruita da Spinelli, in cambio del suo sostegno al comitato del governatore. Dalle indagini è anche emerso il rapporto simbiotico tra Spinelli e l’ex capitano di porto Signorini: quest'ultimo avrebbe ricevuto tangenti e lusso in cambio di favori, con tutte le spese sostenute da Spinelli, incluso l'alloggio in suite e viaggi a Monte Carlo e Las Vegas. Questa connessione ha portato al divieto di lavoro per Mauro Vianello, presidente dell'Ente
Bacini.
Un altro maxi-caso sono le strategie pubblicitarie dell'Esselunga; un episodio riguarda i favori concessi dall'Esselunga a Toti. L'azienda mirava a rafforzare la sua presenza in Liguria con l'apertura di due supermercati a Sestri Ponente e Savona.
Secondo le accuse, si trattava di campagne pubblicitarie politiche mascherate da normali spot televisivi su Primocanale, diretto da Maurizio Rossi, indagato per finanziamento illecito. Gli inquirenti affermano che Toti e Cozzani abbiano accettato promesse di finanziamento illecito da parte di Moncada. Ciò sarebbe stato rappresentato dal pagamento nascosto di spazi pubblicitari alla Terrazza
Colombo durante la campagna elettorale municipale del 2022, in cambio dell'impegno a risolvere due questioni Esselunga in sospeso nella circoscrizione (trattative con la cosca mafiosa di Cammarata). Per la Procura di Genova, i gemelli Testa, insieme a Cozzani, costituiscono il fulcro di un consolidato sistema di favori reciproci.
Il primo ha promesso e fornito diverse centinaia di voti per il caso arancione di Toti.
Coinvolto anche un sindacalista della CGIL SPI, Venanzio Maurici: accusato di mafia insieme a Toti e Cozzani. Gli inquirenti ritengono che rappresenti i Cammarata a Genova e quindi è tenuto a presentarsi alla polizia giudiziaria.
Il sistema di Toti beneficia di ingenti finanziamenti e sponsorizzazioni che si accompagnano a concessioni di poteri, agevolazioni e accreditamenti dalla Regione, riguardanti settori come il porto, la sanità privata e la grande distribuzione, secondo gli studiosi. Almeno due fronti, oltre a quelli legati al gruppo Spinelli e all'Esselunga, continuano ad alimentare il sostegno popolare.
Nell'estate di tre anni fa, il comitato di Toti ricevette una donazione di 30mila euro, segnalata come sospetta dalla Banca d'Italia. Un'altra operazione simile coinvolse Pietro Colucci, ex presidente di aziende nel settore dei rifiuti, che versò circa 200mila euro ai comitati di Giovanni Toti tra il 2016 e il 2020. Gli inquirenti sostengono che il motivo di questi finanziamenti illeciti sia legato al ruolo svolto
dal presidente della Regione e dalle istituzioni regionali nel settore ambientale.
Nonostante le accuse di corruzione, le indagini non hanno confermato le colpe di Colucci e Toti. Il denaro rimane il fulcro del sistema Toti, insieme a una complessa rete di conflitti di interesse, dove i principali sponsor politici del governatore e finanziatori delle campagne elettorali, come Esselunga, il gruppo Amico e Spinelli, sono anche coinvolti in numerose iniziative regionali e locali. Forse non è un caso che negli ultimi anni la Liguria abbia assistito a una rapida espansione della grande distribuzione, con Genova che supera Milano come leader nazionale in questo settore. Come non citare infine i 30 milioni di fondi avanzati per la ricostruzione del Ponte Morandi, una ferita ancora aperta nel cuore dei genovesi, finiti a Spinelli grazie a Toti.
Questi eventi di tangentopoli ci mostrano quanto il sistema capitalista neofascista italiano sia putrescente e di come la politica borghese parlamentare sia indissolubilmente legata all'imprenditoria e al capitale. Infatti l'avanzamento della sanità privata è una realtà evidente, con importanti finanziatori
delle campagne del presidente. Attualmente, il settore privato possiede il 20% delle cliniche e dei laboratori, e il 90% delle strutture ricettive, trasferendo molti di questi servizi dalle strutture accreditate. Durante il ventesimo anno di mandato, una parte considerevole degli ospedali è stata trasferita e ceduta a privati, e gran parte del piano di somministrazione dei vaccini anti-Covid e dell'eliminazione delle liste di attesa è stato attuato.
Mentre il governo neofascista Meloni e in particolare il ministro Nordio attaccavano e delegittimavano i magistrati, la popolazione non è rimasta a guardare davanti tutto questo e diverse centinaia di manifestanti si sono ritrovati in piazza per protestare insieme ai comitati per le “decisioni calate dall'alto”, definite giustamente inutili o dannose per i cittadini, come lo skymetro, la funicolare, il rigassificatore, ecc., e per contestare e chiedere giustizia per il caso si Toti e la sua combriccola. Durante il corteo è stato contestato Conte del M5S, presente anch'egli alla manifestazione dagli studenti e studentesse di OSA, Cambiare rotta, dai lavoratori portuali CALP e da Potere al Popolo. Tutto questo macello però non sorprende. Del resto lo stesso Spinelli ha ammesso di aver finanziato non solo Toti ma anche la Bonino e in precedenza anche il PD di Burlando, col quale si incontrava sul suo mega yacht.
Il sistema di produzione capitalistico nasce, vive, si sviluppa, anche in virtù della corruzione. La corruzione fa parte della sua essenza. L’immoralità è parte integrante della sua natura. Lo sanno bene le famiglie dei proletari che
ogni giorno non ritornano nelle proprie case perché non vengono rispettate, nei luoghi di lavoro, le più elementari norme di sicurezza. Lo sanno bene i marxisti-leninisti; il sistema di produzione capitalistico si alimenta sul malaffare, è soprattutto malaffare.
È sempre più evidente e urgente delegittimare le sue istituzioni rappresentative borghesi a tutti i livelli sul piano elettorale praticando l'astensionismo attivo e consapevole (disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola in bianco) e creando le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, ossia le Assemblee popolari e i Comitati popolari basati sulla democrazia diretta.
E sono urgenti le dimissioni immediate del corrotto Toti e dell'intera sua giunta regionale, marionette in mano al capitale e nemici del proletariato e delle masse popolari.
15 maggio 2024