ASTIENITI alle elezioni amministrative ed europee dell’8 e 9 giugno!
BATTITI per Forlì governata dal popolo e al servizio del popolo!
PROGRAMMA AMMINISTRATIVO DEL PMLI PER FORLI’
Le elezioni dell’8 e 9 giugno vedranno sfidarsi per il governo della città la giunta uscente di destra guidata da Gian Luca Zattini e il “centro-sinistra” guidato da Graziano Rinaldini.
Da una parte la giunta comunale in questi 5 anni non ha portato nessun reale cambiamento alle politiche che erano state adottate nel corso delle amministrazioni che l’avevano preceduta, anzi ha incolpato proprie queste di essere responsabili anche delle politiche attuali, alle quali sarebbe in qualche modo vincolata, come ad esempio per la cementificazione che sta stravolgendo la nostra città, dall’altra parte “l’opposizione” di “centro-sinistra” è stata alquanto blanda e tale solo a parole, solo con l’avvicinarsi delle elezioni hanno tentato di distinguersi in qualche modo dall’amministrazione Zattini, basti dire che anche recentemente in occasione della votazione sul “Polo H” si è espresso contrario in Consiglio comunale ma poi ha votato a favore nel Consiglio provinciale.
Questo dimostra che la politica che perseguono tanto la destra quanto il “centro-sinistra” è sostanzialmente la stessa, si differenziano più che altro nei modi, ma entrambi gli schieramenti rappresentano gli interessi della borghesia, pur cercando di carpire il voto del popolo.
Il via libera alla costruzione di nuove aree commerciali rappresenta sicuramente uno dei principali punti, negativi, dell’azione della giunta Zattini, che sta stravolgendo la nostra città, il che comporta e comporterà ulteriori cementificazioni e distruzione di aree verdi, aumento del traffico, peggioramento della qualità dell’aria.
Questo in una città che ha subito i pesantissimi danni dell’alluvione del maggio dell’anno scorso, dalla quale ancora non si è risollevata completamente. Nell’elogiare ancora una volta la forza e la determinazione della popolazione che in molti casi ha perso tutto o quasi, e che si è data da fare da subito per rimettersi in piedi, è evidente come vi siano grosse responsabilità dell’amministrazione, sia prima dell’alluvione nella mancata cura e manutenzione del territorio che non ha retto ad un evento certo eccezionale ma che poteva essere maggiormente contenuto, sia durante, in quanto il sistema di allerta e di soccorsi non è stato certo esente da mancanze, e anche dopo perché i colpiti dall’alluvione hanno ricevuto un grande aiuto dai volontari giunti da ogni dove dimostrando una grande solidarietà di popolo, ma dalle istituzioni ben poco si è mosso. A questo va aggiunta la vicenda delle donazioni che la giunta voleva dare alle banche invece che alla popolazione alla quale spettavano, e che ha dovuto affrontare una procedura complicata per accedere ai contributi stanziati, tanto è vero che ad un anno di distanza ancora non tutti hanno ricevuto quanto promesso, anzi molti rimborsi sono stati negati con cavilli burocratici. Anche l’agricoltura, così importante e così pesantemente colpita non ha certamente ricevuto il sostegno necessario. Il ripristino del territorio è stato alquanto lento e limitato, gli interventi apportati non sono certo risolutivi di una situazione che non mette al riparo dal pericolo che simili tragici eventi possano ripetersi, come conseguenza del cambiamento climatico, generato dall’inquinamento prodotto dal sistema capitalistico che nel suo modo di produzione distrugge tutto: persone, cose, ambiente.
È evidente quindi che la “sicurezza” di cui tanto questa amministrazione si riempie la bocca non è certo la sicurezza di cui necessitano le masse. Il controllo poliziesco, l’installazione di centinaia di telecamere, le misure repressive come le multe comminate a chi siede sui gradini degli edifici pubblici oppure l’allerta se ci si avvicina ai monumenti, sono tutti provvedimenti finalizzati ad alimentare le paure, il razzismo, la divisione delle masse. Il controllo asfissiante e la repressione poliziesca, che riflette a livello nazionale quanto sta facendo il governo neofascista Meloni, non risolvono nessuno dei problemi delle masse, anzi ne crea ulteriori, perché restringe le libertà. A livello locale quanto nazionale le politiche repressive servono non tanto per combattere la delinquenza, quanto per reprimere le masse che sempre più si ribelleranno contro le politiche antipopolari delle amministrazioni locali, regionale e del governo nazionale.
Anche perché il “degrado” contro il quale si fa tanto baccano è generato dalla mancanza di progettazione abitativa, sociale e culturale verso le periferie, propria della giunta, mentre il Centro è destinato a divenire sempre più il “salottino” della borghesia invece che spazio aperto e fruibile dalle masse.
Le sicurezze di cui necessitano le masse sono quelle di avere un lavoro, mentre a Forlì le grandi fabbriche si stanno sempre più “defilando” dal territorio delocalizzando dove ancora maggiore può essere lo sfruttamento e quindi i profitti, e di tornare a casa dal lavoro integri, visto lo stillicidio di lavoratori e la mole di infortuni sul lavoro generati dal modo di produzione capitalistico. Nel 2023 nella provincia di Forlì-Cesena vi sono stati ben 6.800 infortuni e 13 morti sul lavoro, uccisi dal capitalismo, che sia la destra che il “centro-sinistra” sostengono.
La sicurezza è quella di vivere in un ambiente sano e non inquinato, mentre la cementificazione selvaggia sottrae spazi verdi e aria pulita, gli inceneritori e il traffico avvelenano l’aria.
La sicurezza è quella di potersi curare e in tempi brevi, mentre di sicuro c’è solo che se occorre fare delle visite e degli esami i tempi di attesa sono lunghissimi e tanti sono costretti a sborsare di tasca propria rivolgendosi al privato dopo aver finanziato con le proprie tasse il Servizio Sanitario Nazionale. Alla faccia della tanto decantata sanità regionale.
La sicurezza è quella di avere una casa, ma nella nostra città c’è una lista d’attesa di quasi un migliaio di richieste di alloggi popolari, a fronte di 2.000 immobili sfitti e della mancanza di un ampio piano abitativo di carattere popolare.
La sicurezza è quella di mandare i propri figli in una scuola pubblica che li prepari al futuro e a dare il proprio contributo, e non a divenire manovalanza specializzata per le imprese locali, una scuola pubblica alla quale non vengano sottratti, come invece succede, soldi pubblici che vanno a finire nelle casse delle scuole private.
Questo è solo un sintetico resoconto dell’operato della giunta Zattini, dal quale ne deriva un bilancio molto negativo, perché di fatto non ha risolto nessuno dei problemi reali che affliggono le masse lavoratrici e popolari della nostra città, come invece ci vogliono far credere, anzi in questi anni le condizioni di vita, di lavoro e di studio sono peggiorate e ognuno lo può verificare in base alla propria situazione. La giunta Zattini ha governato per conto e negli interessi economici della borghesia, e non può che essere così trovandoci nel capitalismo, ma allora non può avere i voti del popolo!
Anche il “centro-sinistra”, che è pienamente amalgamato nel capitalismo, non potrà fare nulla di sostanziale per le masse, perché pur presentandosi con una facciata più “democratica” rispetto alla copia locale del governo neofascista Meloni, dovrà comunque rispondere agli stessi interessi economici, cioè quelli della borghesia, e lo dimostra ciò che ha fatto amministrando la città prima della giunta Zattini e ciò che ha fatto in questi 5 anni, non distinguendosi in nulla di sostanziale da chi ha governato Forlì. Per questo neanche il “centro-sinistra” può avere i voti del popolo!
E a ben vedere non li può avere nessuno dei candidati, anche chi si presenta al di fuori di questi schieramenti perché finisce comunque per legittimare le istituzioni borghesi che sono inservibili per soddisfare i bisogni e le aspirazioni delle masse lavoratrici e popolari, ciò può avvenire solo abbattendo il capitalismo e conquistando il socialismo, e il socialismo non si conquista con le elezioni!
Per questo invitiamo le elettrici e gli elettori a votare il PMLI astenendosi alle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno (disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola in bianco). L'astensionismo è un voto pesante perché è un voto contro il capitalismo, contro le amministrazioni borghesi, siano esse di destra o di “centro-sinistra”, è un voto che sostiene le rivendicazioni avanzate dal PMLI, che sono a favore del popolo e che non possono essere conquistate nel capitalismo, se non in minima parte e comunque tramite la pressione esercitata dalla lotta di massa e di piazza. Solo la partecipazione delle masse alle lotte può strappare delle conquiste al capitalismo, ma solo abbattendo il capitalismo e conquistando il socialismo prima, e il comunismo poi, potremo cacciare la borghesia dal potere e costruire una società dove non vi siano sfruttamento, oppressione, povertà, discriminazioni di alcun genere, devastazione ambientale.
Per questo chiediamo l’appoggio e il sostegno alle rivendicazioni del PMLI nei luoghi di lavoro, di studio e di vita, chiediamo alle masse di astenersi alle elezioni e di battersi assieme al PMLI per:
Ripristino e cura del territorio, rimborso totale dei danni subiti in seguito all’alluvione
Il lavoro per tutti, a tempo pieno, a salario intero e sindacalmente tutelato, stop a licenziamenti e delocalizzazioni
Un piano per la casa che preveda il progressivo esaurimento delle liste di attesa per gli alloggi popolari, anche requisendo le case sfitte da oltre un anno o quelle affittate a nero, obbligando i proprietari ad affittarle a prezzi popolari.
Proprietà, gestione e controllo pubblico di tutti i servizi sociali e pubblici che non devono essere soggetti al profitto capitalistico.
Istituire una fitta rete di servizi pubblici gratuiti per l'infanzia, asili nido, scuole materne, mense, scuola bus, servizi di pre e dopo scuola, centri estivi, ecc., con orari e prestazioni adeguati alle esigenze delle famiglie lavoratrici ed in particolare delle donne.
Basta finanziamenti alla scuole private, i soldi pubblici vanno utilizzati per le scuole pubbliche e le università pubbliche, soddisfare la richiesta di alloggi e servizi per gli studenti universitari.
La scuola e l’università devono essere pubbliche, gratuite e governate dalle studentesse e dagli studenti!
Finanziare la realizzazione di spazi autogestiti per i giovani, servizi per gli anziani, una fitta rete di servizi sociali a prezzi popolari che servano a sgravare le donne del lavoro domestico.
Stop alla cementificazione e alla realizzazione di nuove aree commerciali, piano per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente.
Chiudere gli inceneritori, riciclo totale dei rifiuti!
Garantire lavoro, casa e accesso ai servizi sociali anche agli immigrati che vivono nella nostra città. Stop al razzismo e alle misure discriminatorie e persecutorie.
Stop alla repressione, al controllo poliziesco, al restringimento delle libertà delle masse, la delinquenza è conseguenza del sistema capitalista e potrà essere debellata solo quando sarà abbattuto il capitalismo.
No all’“autonomia differenziata” regionale che spacca l’Italia in venti nuovi Stati.
Queste sono solo alcune delle proposte dei marxisti-leninisti per far sì che Forlì sia veramente governata dal popolo e al servizio del popolo!
Per realizzarle occorre abbandonare le illusioni riformiste ed elettoraliste, delegittimare le istituzioni borghesi e i partiti e le liste al servizio del capitalismo, e creare le istituzioni rappresentative delle masse attraverso le Assemblee popolari e i Comitati popolari, che vanno costituiti in ogni quartiere, città o frazione e zona rurale da parte di tutti gli abitanti ivi residenti - comprese le ragazze e i ragazzi di 14 anni - che si astengono alle elezioni e si dichiarano anticapitalisti, antimperialisti, antifascisti e fautori del socialismo. Fondati sulla democrazia diretta, che prevede l’elezione dei membri dei Comitati popolari con voto palese e con mandato revocabile in qualsiasi momento, i Comitati popolari devono essere composti in maniera paritaria tra donne e uomini eleggibili fin dall’età di 16 anni.
ASTIENITI ALLE ELEZIONI COMUNALI DELL’8-9 GIUGNO!
PER FORLI’ GOVERNATA DAL POPOLO E AL SERVIZIO DEL POPOLO!
PER L’ITALIA UNITA ROSSA E SOCIALISTA!
Cellula “G. Stalin” di Forlì del PMLI
Forlì, 10 maggio 2024