Un fulgido esempio di giovane marxista-leninista
50 anni dalla scomparsa di Marco Marchi
Omaggio dei compagni della Cellula di Firenze del PMLI presso il cimitero di Rifredi
Dal corrispondente della Cellula “Nerina ‘Lucia’ Paoletti” di Firenze
Cinquant’anni fa, il 19 maggio 1974, moriva in un incidente stradale a Firenze il compagno Marco Marchi, aveva 18 anni. Era una domenica pomeriggio, stava andando in moto a una riunione della sua Cellula, la “Marx”, e la mattina aveva svolto un compito politico.
Appena 15enne si avvicinò all’OCBI m-l, l’Organizzazione che nel 1977 diede poi vita al Partito marxista-leninista italiano, non spaventandosi affatto perché c’era da lavorare sodo, in mezzo a mille difficoltà politiche ed economiche, per creare le condizioni che permettessero di fondare il Partito del proletariato, della rivoluzione e del socialismo. Per il raggiungimento di questo obiettivo storico Marco dette un prezioso contributo all’interno della sua Cellula. In un articolo ebbe a scrivere: “La classe operaia vuole il socialismo, le masse popolari vogliono il socialismo, ma perché questo legittimo desiderio si trasformi in realtà bisogna che la classe operaia si liberi una volta per tutte dai rinnegati revisionisti e ponga alla sua testa un autentico Partito marxista-leninista che la guidi alla conquista del potere politico”.
Parole semplici, sacrosante, comprovate dalla pratica, vista anche la fine ingloriosa dell’ex PCI e dei partiti istituzionali alla sua sinistra.
Marco è stato un fulgido esempio di militante marxista-leninista, di combattente antifascista, anticapitalista e antimperialista, specie per i giovani che vogliono ribellarsi al governo neofascista Meloni e alle ingiustizie sociali. Egli fu uno stimato animatore delle lotte del “suo” III Liceo scientifico e un punto di riferimento per i ragazzi del quartiere dove abitava, Novoli, allora industrializzato. A suo nome, venne intitolata la Biblioteca Popolare autogestita di via
Mario Ulivelli, molto attiva nel quartiere.
Vivo, in chi lo ha conosciuto e frequentato all’epoca ma anche nelle generazioni successive di militanti, è il ricordo di Marco che ha lasciato un vuoto incolmabile. Eterni rimangono l’affetto e la stima che si era conquistato con la dedizione, l’intelligenza, la modestia e la serietà con cui aveva messo tutta la sua breve esistenza al servizio della lotta per il socialismo e della costruzione del Partito proletario rivoluzionario.
Per commemorare il cinquantesimo della scomparsa di Marco, compagni della Cellula “Nerina ‘Lucia’ Paoletti” del PMLI si sono recati presso il cimitero di Rifredi, che ospita la sua tomba, deponendo un bouquet di gerbere rosse accompagnato dal simbolo del nostro e suo Partito.
29 maggio 2024