Mentre quasi tutti i partiti perdono voti
A Fucecchio l'astensionismo arriva al 40%
La sindaca del PD vince col 56% ma è votata soltanto dal 35% degli elettori
Redazione di Fucecchio
L'astensionismo a Fucecchio (Firenze) conferma l'andamento degli ultimi anni, segnando un ulteriore avanzamento. Sono 6.634 i fucecchiesi che hanno scelto la diserzione dalle urne, annullare la scheda o lasciarla in bianco, pari al 39,4%, 1.132 in più in numeri assoluti e +6,5 in percentuale rispetto alle precedenti europee. Ancora maggiore l'aumento rispetto alle elezioni più recenti, cioè le politiche del 2022: più 1.327 in termini assoluti e +6,7 in percentuale. Quasi 4 elettori su 10 hanno scelto di delegittimare l'Unione Europea imperialista ma anche, come vedremo, i partiti e le liste borghesi locali.
Fucecchio, assieme a Cerreto Guidi e Castelfiorentino, si colloca tra i comuni dell'Empolese-Valdelsa con l'astensionismo più alto. Dobbiamo considerare che qui si votava anche per il rinnovo dell'amministrazione comunale, come del resto nel 2019, un fattore che solitamente comporta una più alta affluenza alle urne per il maggior coinvolgimento della popolazione. Questo però non ha determinato un grande scollamento dei due dati poiché l'astensionismo alle amministrative è del tutto simile, 39,2%.
Senza tenere conto dell'astensionismo i dati dei partiti e delle liste risultano pesantemente “drogati”. Basti guardare ai numeri di PD e Fratelli d'Italia, i due maggiori partiti divisi da soli 42 voti che prendono rispettivamente il 20,4% e il 20,1% sugli elettori ma che sui soli voti validi si gonfiano a oltre il 33%. I sostenitori del partito della Schlein gioiscono per gli 867 voti in più rispetto alle politiche del 2022 (minimo storico) ma ne perdono 189 rispetto alle europee del 2019.
Per quanto riguarda i partiti della destra, bisogna fare un discorso articolato. Grandi aumenti e grandi perdite per Fratelli d'Italia e Lega mentre Forza Italia rimane stabile, ma complessivamente la tendenza è alla perdita. Nel 2019 questi tre partiti assieme hanno ottenuto 5.470 voti, nel 2022 4.982 voti e stavolta 4.825 preferenze. Non calano in percentuale semplicemente perché si è abbassata la quota dei votanti. Rispetto a 5 anni fa il partito della ducessa Meloni guadagna 2.874 voti, ma la Lega di Salvini ne perde 3.496.
Il Movimento 5 Stelle dimezza i voti e passa dal 7,3% al 3,8%, e comunque i pentastellati a Fucecchio non sono mai riusciti né a radicarsi né a raggiungere percentuali altissime anche se negli anni passati hanno drenato, almeno in parte, l'astensionismo. Alleanza Verdi Sinistra prende 438 voti, pari al 2,6% (4,3% sui voti validi), un risultato al di sotto della media nazionale. In linea invece con il dato italiano i risultati di Stati uniti d'Europa (1,8%) e Azione di Calenda (1,3%).
Un vero flop quello delle liste “sovraniste” come Pace Terra Dignità di Santoro e Democrazia sovrana popolare di Rizzo e Toscano che prendono 197 e 66 voti. Liste che non si dichiarano apertamente né di sinistra né di destra, ma condividono con quest'ultima molte delle posizioni sulle questioni interne e internazionali.
Ragionando sul voto alle amministrative, le liste collegate ai candidati a sindaco sono in certi casi discordanti. Il PD prende più voti, invece FdI ne ha mille in meno rispetto alle europee, mentre la Lega è ridotta della metà. I 5 Stelle prendono il 3,2% dei voti validi, così come la candidata da loro appoggiata, che non riesce ad impensierire gli altri due candidati.
Emma Donnini, appoggiata dal PD e da altre 5 liste prende il 56% dei voti validi, al netto degli astenuti però raggiunge a malapena il 35% degli elettori, e comunque un consenso minore del precedente sindaco Alessio Spinelli, che aveva ottenuto il 59,4% dei voti validi. In termini di voti assoluti la Donnini ne prende 872 in meno del suo predecessore, mentre il candidato della destra, Vittorio Picchianti prende il 40% dei voti validi ma, nonostante la sua propaganda si sia sforzata nel presentarlo come una persona aperta al “contributo di tutti”, non è riuscito ad andare oltre il perimetro dei partiti che lo sostenevano.
Nei comuni limitrofi della provincia di Pisa, Santa Croce sull'Arno e Castefranco di Sotto, la destra invece è riuscita a scalzare per la prima volta il PD dalle amministrazioni comunali. Un “ribaltone”, com’è stato presentato, che non porterà certo beneficio ai lavoratori e alle masse popolari. Così come non lo porterà a Fucecchio il fatto che per la prima volta il nuovo neopodestà sarà una donna, dal momento che rivestiva il ruolo di vicesindaca e da subito ha rivendicato la continuità con la vecchia amministrazione.
Il ruolo dei marxisti-leninisti a Fucecchio non cambia, il PMLI si pone all'opposizione di tutti i governi e amministrazioni locali borghesi, e cercherà di fare tutto il possibile per smascherarne le malefatte.
26 giugno 2024