Raggiunto il 45,1 degli elettori
Avanza del 7% l'astensionismo a Biella
Eletto sindaco il meloniano ex missino Olivero
Dal corrispondente dell'Organizzazione di Biella del PMLI
La campagna elettorale per il rinnovo del sindaco e del Consiglio comunale di Biella è stata caratterizzata da una scarsa partecipazione della popolazione. Solo i candidati delle liste dei partiti politici istituzionali si sono impegnati nella propaganda dei programmi delle rispettive liste di appartenenza. Tuttavia, definirli "programmi politici" è un'esagerazione, dato che entrambi gli schieramenti principali - Fratelli d'Italia con il candidato sindaco Marzio Olivero e il Partito Democratico con la candidata sindaca Marta Bruschi, supportati da varie liste civiche - hanno, nella maggior parte dei casi, proposto solo slogan e frasi fatte, demagogiche e incapaci di meritarsi la fiducia delle masse popolari biellesi. Queste caratteristiche sintomatiche di una crisi più profonda che affligge il sistema politico istituzionale attuale, incapace di rispondere ai bisogni reali e urgenti della cittadinanza.
Il Partito Democratico biellese ha guadagnato a malapena 341 voti rispetto alle amministrative del 2019, mentre Forza Italia è riuscita a incamerare 846 voti in più rispetto alla precedente tornata. Disfatta totale per il revisionista Partito Comunista Italiano, il cui candidato sindaco, Daniele Dallamontà, ha ribadito per tutta la campagna elettorale l’orgoglio di aver riportato il simbolo del PCI sulle schede elettorali biellesi ma la sua lista è stata votata da 121 elettori, raggiungendo un insignificante 0,3% sugli aventi diritto. Malissimo anche per il candidato sindaco Riccardo Ramella, che con la lista civica Nova Bugella ha raccolto solo 178 voti, lo 0,5% degli aventi diritto. Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) non ha ottenuto l'affermazione tanto auspicata dai dirigenti locali, tra cui Corrado Cossu, tornato alla politica dopo decenni di totale silenzio. Nonostante il cosiddetto effetto "Ilaria Salis", insegnante antifascista e militante candidata da AVS alle europee, il movimento ha raccolto solo 640 voti, il 1,7%. E infatti l'astensionismo, propagandato dall'Organizzazione di Biella del PMLI, raggiunge il 45,1% dei 37.222 elettori. Non si sono recati alle urne oltre 16 mila biellesi cui vanno aggiunte 452 schede annullate e 249 schede lasciate in bianco. Il “partito” dell'astensionismo non solo rimane saldamente al primo posto ma cresce del 7,2% sulle precedenti comunali e del 6,7% rispetto alle politiche del 2022.
Appare chiaro che ad uscirne con le ossa rotte è la Lega di Salvini che da 10 consiglieri comunali ora se ne ritrova solo 2; è crollata da 4.495 voti, pari al 12% del corpo elettorale e al 20% dei voti validi, agli attuali 1.336 con una scomparsa quindi di 3.159 voti, meno 8,4% sul corpo elettorale e meno 13,2% sui voti validi.
Dal fronte opposto - considerato che il Movimento 5 Stelle biellese ha deciso di schierarsi con la coalizione guidata dal PD - il partito di Giuseppe Conte ha perso 1.205 voti passando da 1.881 del 2019 (5,0%) agli attuali 675 (1,8%). Una vera e propria débâcle per il movimento che avrebbe dovuto "aprire palazzo Oropa come una scatoletta di tonno" e "abolire la povertà". Gli slogan del Movimento 5 Stelle, infatti, non hanno più presa sui biellesi, così come i video di propaganda elettorale di Marta Bruschi, candidata sindaca del PD, non hanno scaldato i cuori degli elettori. In tali video, la Bruschi correva a piedi sulle scalinate del santuario di Oropa o, in un altro, raccoglieva acqua fresca di montagna in una borraccia, simbolizzando una lista elettorale composta da persone fresche e trasparenti. Tuttavia, la realtà è ben diversa. I biellesi sono alle prese con una spaventosa crisi economica, dove l'inflazione erode gli stipendi e lo sfascio della sanità locale è evidente a tutti. Le infrastrutture sono in uno stato di degrado quasi medievale e non è stata spesa una parola contro l'ennesimo progetto di costruzione di un centro commerciale alle porte della città. Esso minaccia di decretare la totale fine del commercio nel centro storico, trasformando definitivamente via Italia in un mortorio decrepito. In un contesto del genere, è chiaro che la politica degli slogan vuoti non può soddisfare le necessità delle masse popolari.
È necessario un approccio radicalmente diverso, che parta dalla comprensione delle vere esigenze dei lavoratori e delle famiglie, promuovendo politiche che mettano al centro la giustizia sociale, il diritto al lavoro, alla casa, alla salute e all'istruzione. La crisi attuale richiede un movimento operaio e popolare organizzato e determinato, capace di sfidare le logiche neoliberiste che hanno portato alla situazione attuale. In tutto ciò, Fratelli d'Italia, che a Biella ha assunto il volto del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Del Mastro, non ha dovuto lottare troppo per portare a casa il nuovo sindaco, Marzio Olivero, di provata fede missina prima e meloniana ora. Una “vittoria” che Fratelli d'Italia, che diventa il secondo partito dopo l'astensionismo, ha raccolto perché ha praticamente risucchiato a sé “in toto” i voti persi della Lega. Ma se si guarda le recenti politiche il partito della ducessa si “ristringe” di ben 1.331 elettori pari al 5% del corpo elettorale.
Dal canto suo la "sinistra" borghese non riesce a concepire un credibile programma alternativo alla destra neofascista. Da questa semplice considerazione deriva la gran parte degli astenuti di sinistra, che ora dovranno spendersi per proporre e realizzare a Biella autentiche politiche sociali ed economiche a favore delle masse popolari. È necessario un programma politico che non solo contrasti le politiche reazionarie della destra, ma che proponga una visione chiara e radicale per un cambiamento sociale ed economico. La crisi economica, il degrado delle infrastrutture e il collasso del sistema sanitario locale richiedono risposte urgenti e concrete.
I risultati elettorali di Biella sono un monito per tutte le forze progressiste: è tempo di abbandonare strategie fallimentari e lavorare per una vera alternativa politica che possa rispondere alle esigenze delle masse popolari e contrastare efficacemente l'avanzata della destra neofascista. Solo attraverso un impegno collettivo e una visione politica chiara sarà possibile costruire una società più giusta e solidale.
Fin da subito, la nostra Organizzazione è pronta a costruire un ampio fronte con tutte le realtà che vorranno opporsi in modo militante all'amministrazione più a destra che Biella abbia mai avuto dal dopoguerra ad oggi. Saremo presenti in tutte le iniziative e manifestazioni antifasciste, lottando contro l'ulteriore sfascio della sanità pubblica e la chiusura di reparti dell'Ospedale di Ponderano. Ci impegneremo per una scuola pubblica di qualità, affiancando i comitati dei pendolari per il potenziamento della rete ferroviaria biellese. Combatteremo contro la realizzazione dell'inceneritore di Cavaglià e contro l'ampliamento della diga in Valsessera. Lotteremo per la riqualificazione degli innumerevoli palazzi pubblici abbandonati a se stessi dalle precedenti giunte comunali. Inoltre, non dimenticheremo la nostra solidarietà internazionale, lottando per fermare il genocidio del popolo palestinese e opponendoci all'invasione dell'Ucraina da parte del nuovo zar Putin. Siamo determinati a portare avanti queste battaglie con la stessa passione e dedizione che caratterizza da sempre il nostro impegno politico e sociale.
È fondamentale che tutte le forze progressiste e antifasciste si uniscano in questa lotta comune. Solo attraverso le lotte dal basso e l'azione collettiva possiamo sperare di contrastare efficacemente le politiche reazionarie della nuova amministrazione. Ogni passo che faremo sarà orientato a difendere i diritti delle masse popolari, a promuovere la giustizia sociale e a salvaguardare l'ambiente. In questo contesto, il ruolo della nostra Organizzazione sarà quello di un faro guida, che illumina la strada verso un futuro migliore. Chiediamo a tutti coloro che condividono i nostri ideali di unirsi a noi in questa lotta, di partecipare attivamente alle nostre iniziative e di contribuire con il proprio impegno e la propria passione. La storia ci ha insegnato che solo attraverso la lotta possiamo ottenere cambiamenti significativi. È ora di alzarsi e farsi sentire, di resistere alle ingiustizie e di costruire insieme una nuova speranza per Biella.
Spetterà a noi marxisti-leninisti cercare di qualificare l'astensionismo in senso anticapitalista e antifascista.
Perché Biella sia governata dal popolo e al servizio del popolo ci vuole il socialismo!
26 giugno 2024