Al largo della Calabria
Assassinio di Stato: strage di bambini migranti
66 dispersi, tra cui 26 bambini, solo 11 superstiti
“Noi senza salvagente e nessuno si è fermato”
Dal corrispondente della provincia di Reggio Calabria e della Calabria
Una nuova strage di migranti si è consumata nella notte tra domenica 16 e lunedì 17 giugno a circa 120 miglia dalla costa ionica della Calabria, quasi al confine con l’area Sar di competenza della Grecia. Un veliero monoalbero, con a bordo circa 80 migranti partito 8 giorni prima dalla Turchia, si è ribaltato nelle acque del Mediterraneo dopo un’esplosione causata dall’incendio del motore.
Intere famiglie afghane hanno perso tragicamente la vita, tra di loro 26 bambini anche neonati. Una motovedetta della guardia costiera partita in nottata da Roccella Jonica ha recuperato gli 11 superstiti che sono stati ricoverati negli ospedali di Locri e Polistena a causa delle ustioni riportate. Una donna è arrivata sulla banchina già cadavere.
Nel momento in cui scriviamo il bilancio provvisorio dei morti sale a 34 ma continuano incessantemente le ricerche per recuperare i dispersi provenienti da Iran, Siria e Iraq. Secondo alcune testimonianze, i migranti viaggiavano senza salvagente e alcune imbarcazioni di passaggio non si sono fermate ad aiutarli. Vergogna!
Uno dei sopravvissuti ha raccontato: “Da quando la barca ha iniziato ad avere problemi ho visto morire ogni giorno tra le 10 e le 15 persone”.
Siamo di fronte al secondo naufragio più grave dopo quello di Cutro verificatosi a febbraio del 2023. In quella tragica circostanza 94 migranti persero la vita.
Ancora una volta il Mediterraneo si conferma un vero e proprio cimitero: da inizio anno il bilancio dei morti e dei dispersi in mare salirebbe così a 800, quasi 30 mila vittime negli ultimi 11 anni.
All’indomani del tragico naufragio il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi del governo neofascista Meloni, non ha perso occasione per scaricare le responsabilità sui cosiddetti “trafficanti di esseri umani” dichiarando ipocritamente: “L’ennesima strage che ci addolora moltissimo. Sono vicende che ci addolorano e che ci motivano ancora di più ad adottare tutte le misure che stiamo cercando di sostenere insieme ai partner europei per evitare che ci siano le vite delle persone affidate alla crudeltà degli esseri umani che poi mettono a rischio la vita delle persone. Occorre evitare queste partenze”.
E quando le partenze non possono essere evitate, invece di essere soccorsi, i migranti vengono respinti o addirittura gettati in mare come pubblicato da un report
della Bbc che ha denunciato gli abusi della guardia costiera greca. Sarebbero forse queste le misure da sostenere insieme agli altri paesi dell’UE imperialista? Assassini!
D’altronde basta pensare al barbaro “decreto Cutro” del governo Meloni che non ha di certo “bloccato” le partenze. Un decreto fascista, razzista e xenofobo che piuttosto criminalizza i migranti e mette a rischio la loro vita in costosi e rischiosi viaggi della speranza in cerca di un futuro migliore.
Secondo noi marxisti-leninisti le partenze non possono essere evitate perché le grandi migrazioni di massa sono causate dall’imperialismo che sfrutta, affama e depreda con le sue guerre i Paesi più poveri per tenerli soggiogati e sottomessi.
Ecco perché è dovere di chi si professa anticapitalista e antimperialista battersi per l’apertura delle frontiere ai migranti e riconoscerne l’assoluta parità di diritti politici, sindacali e sociali per tutti.
Ben consapevoli che per sradicare questa grossa piaga sociale occorre sconfiggere l’imperialismo dal mondo iniziando da quello italiano capeggiato dal governo neofascista Meloni che va buttato giù il prima possibile.
26 giugno 2024