In occasione della Festa nazionale dell'Anpi a Bologna
Nasce il “Fronte popolare” riformista italiano
Da Schlein e Conte alla copertura di sinistra Acerbo
Dal corrispondente del PMLI per l'Emilia-Romagna
La manifestazione nazionale dell’Anpi che si è tenuta in piazza Lucio Dalla a Bologna dal 27 giugno al 1° luglio ha avuto un significativo epilogo in chiave elettorale. Infatti proprio l’ultima giornata è stata fatta un'aggiunta al programma per consentire l’incontro dal titolo: “Noi Siamo Costituzione”, presieduto dal presidente nazionale dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo e a cui hanno partecipato la segretaria del PD Elly Schlein, Giuseppe Conte per il M5S, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e sinistra, Riccardo Magi di +Europa, praticamente lo stesso palco della manifestazione del 18 giugno scorso in piazza Santi Apostoli a Roma, senza, per ora, il fondatore di Pace Terra Dignità, Michele Santoro e con l’aggiunta, questa volta, del segretario di Rifondazione Maurizio Acerbo, che com'è nella tradizione di questo partito revisionista, svolge la funzione di coprirli a sinistra con la loro falsa bandiera rossa. Assenti in entrambe le occasioni IV di Renzi e Azione di Calenda, entrambi invitati da Pagliarulo, ma che evidentemente preferiscono opportunisticamente tenersi le mani libere per decidere di volta in volta, in base al vento che tira, da che parte schierarsi per garantirsi il migliore ritorno politico. Insomma, come si vede, si tratta di una opposizione di sua maesta, di tipo parlamentare e aventiniano, che non ha niente a che vedere con quel combattivo fronte unito antifascista che dovrebbe nascere, attecchire e fiorire nel Paese per buttare giù il governo neofascista Meloni.
Mentre la manifestazione del 18 giugno era stata convocata dalle forze di opposizione parlamentare contro l’approvazione al Senato in prima lettura del ddl costituzionale neofascista e piduista sul premierato e la discussione alla Camera della legge sull'autonomia differenziata, l’incontro del 1° luglio era stato organizzato dall’Anpi per “lanciare la proposta di un’intesa sui fondamentali, e cioè la difesa della Costituzione del 1948 e il valore dell’antifascismo”, come ha detto Pagliarulo, criticando “le forze attualmente all’opposizione (che) non hanno sufficientemente cercato, a partire dalla difesa della Costituzione e dei valori dell’antifascismo, forme di intesa e di rapporto unitario tali da contrastare ogni possibile deriva antidemocratica, anzi, hanno manifestato un tasso di conflittualità suicida, come nel caso delle elezioni politiche del 25 settembre 2022”.
Qui sta infatti il vero obiettivo del percorso iniziato il 18 giugno, proseguito il 1° luglio, e che vedrà nel referendum contro l’autonomia differenziata che spezzetta l’Italia in 20 staterelli e il contrasto al premierato un importante banco di prova: costruire un cartello elettorale in modo da farsi trovare pronti alla prossima tornata elettorale per strappare il potere borghese al governo neofascista Meloni, con a capo il PD della Schlein che infatti ha dichiarato di voler “costruire una grande alternativa a queste destre, a partire dai temi, dalla: “difesa del lavoro dignitoso, visto che continuano a bloccare la proposta unitaria che abbiamo fatto sul salario minimo. E infine bisogna sostenere insieme la battaglia contro le riforme sbagliate portate avanti da questo governo. Abbiamo tante ragioni per essere qui insieme”. Intento rimarcato dalla segretaria provinciale del PD, Federica Mazzoni: "Solo uniti si vince. Ieri, alla Festa nazionale dell’Anpi, abbiamo iniziato da Bologna a costruire un fronte popolare e antifascista per battere la destra con la nostra Segretaria Elly Schlein. Le alleanze tra le forze alternative alla destra e questa strategia testardamente unitaria deve essere perseguita anche nei territori, a partire da Bologna, per le elezioni regionali", in riferimento alle elezioni che potrebbero tenersi a novembre per eleggere il sostituto del presidente dell’Emilia-Romagna Bonaccini, appena eletto al parlamento europeo.
Progetto condiviso con più (AVS, +Europa) o meno (M5S) entusiasmo ma che comunque va avanti, spinto anche dal risultato delle elezioni europee, amministrative e francesi, dove le opposizioni parlamentari hanno recuperato un po’ di terreno elettorale al governo neofascista Meloni.
Non deve però ingannare questo “ritrovato spirito antifascista”, questo senso di lotta che ora la “sinistra” borghese vuole trasmettere “Consideratevi mobilitati in maniera permanente” (Schlein 18 giugno) perché si tratta di una lotta puramente elettoralista, che può riversarsi nelle piazze solo per far sfogare il sentimento antifascista delle masse lavoratrici e popolari e accreditarsi fra di esse, ma rimane comunque una lotta tutta interna al sistema capitalista tra forze borghesi che si contendono il potere. Nessuno di questi non solo non mette in discussione il regime capitalista neofascista e la democrazia borghese, ma nessuno ha nemmeno il coraggio di chiamare il governo Meloni per quello che è, e cioè la versione femminile, democratica e costituzionale del nuovo fascismo mussoliniano tornato al governo dell’Italia con la ducessa Meloni.
E questo vale anche per l’Anpi, con il suo presidente che al massimo dice che “si è determinato uno schieramento oggi al governo, ove sono presenti alcune forze che hanno un rapporto quanto meno ambiguo con la Costituzione, e che, nelle scelte politiche, nelle parole d’ordine e nei comportamenti concreti evocano spesso una propensione all’autoritarismo, in tante circostanze civettano col ventennio, propongono - e impongono - una versione revisionista della storia (Lega e Fratelli d’Italia)”, e che addirittura guarda a come possibile alleato del cartello elettorale antimeloniano a Forza Italia dove sarebbe “in corso una discussione interessante, che tende a rafforzarne i caratteri liberali rispetto a quelli conservatori”.
Schlein ha dichiarato: "Siamo qui per trovare convergenze a partire dalle battaglie comuni sui temi costituzionali, per dire no al premierato e all’autonomia differenziata”.
Noi marxisti-leninisti, come abbiamo sempre detto, siamo disponibili a fare fronte unito con tutte le forze che si oppongono a questo governo neofascista, sui temi condivisi, e quindi ovviamente anche sul referendum contro l'autonomia, e a quello contro il premierato se e quando quest'ultimo dovesse passare in parlamento, e siamo pronti a partecipare alla campagna referendaria come abbiamo sempre fatto in tutte le altre occasioni, perché bisogna battere tutte le strade, ma non sarà affatto facile, anche perché le opposizioni parlamentari sono corresponsabili delle controriforme neofasciste e piduiste avendo contribuito a portarle avanti negli anni in staffetta con la destra borghese mentre si alternavano al governo, e hanno legittimato sin dall’inizio il governo neofascista Meloni che ha fatto scempio senza colpo ferire dei diritti sociali, civili e sindacali delle masse, impadronendosi dell'informazione, mettendo sotto scacco la magistratura, fomentando il nazionalismo, il razzismo e la persecuzione dei migranti e portando avanti le controriforme del premierato, del federalismo mascherato da autonomia differenziata e della giustizia per sottomettere la magistratura al potere esecutivo.
Quel che è urgente fare, lo ripetiamo, non è lavorare a un'alleanza elettorale come sta facendo l'opposizione aventiniana, bensì creare un fronte unito di tutte le forze antifasciste, democratiche e progressiste, anche parlamentari ma soprattutto lavoratrici e popolari, per buttare giù dalla piazza il governo neofascista Meloni, prima che riesca a fare altri e più gravi danni e consolidare irreversibilmente la sua dittatura di fatto sul Paese.
10 luglio 2024