Importante intervento di un sostenitore del PMLI
Appello ai rivoluzionari: Confrontatevi col PMLI
di Cartesio - Napoli
Siamo in una fase storica irripetibile e le divisioni non fanno bene a nessuno, tantomeno al socialismo e alla sua edificazione. Ho letto diversi programmi, manifesti e statuti di vari organismi, ma concretamente si resta con il dubbio di sempre "Che fare?".
Ecco, prescindere dalla considerazione che sulla linea politica interna il PMLI sia l'unico soggetto partitico ad avere le idee chiare e una storia alle spalle lunga quanto solida, durante la quale è stata forgiata una classe dirigente coriacea, è fuori da ogni logica. Il Partito, ben incarnato dalla figura dello stimato compagno e Segretario generale Scuderi, da tempo e soprattutto negli ultimi numeri de Il
Bolscevico
(unica testata comunista a vantare una storia di oltre 50 anni di attività, a parte Il Manifesto
revisionista) propone alle masse la “creazione delle istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, ovvero le Assemblee popolari e i Comitati popolari, che sono da intendere come alternativa dal basso alle odierne istituzioni rappresentative”. Facciamole. Impegniamoci. È l'unica possibilità concreta che abbiamo di incidere nell'agitazione e nella propaganda.
È il corrispettivo proletario del governo ombra borghese lanciato storicamente in UK e ripreso, senza successo, in Italia da Veltroni e il neonato PD. Cominciando a leggere il n. 27 de Il Bolscevico
, ho (ri)letto un passaggio importante del Segretario e, al di là delle consuete nitidezza, critica ed autocritica, ho intravisto un velo o una vena di pessimismo in questo passaggio: "Più passano gli anni, più alto diventa il rischio di invecchiare ideologicamente e politicamente e di perdere la linea. Dobbiamo vigilare su noi stessi. È impossibile impedire, almeno per ora, l’invecchiamento biologico, ma è possibile impedire il nostro invecchiamento ideologico e politico. Purché continuiamo ad alimentarci col marxismo-leninismo-pensiero di Mao e la linea del PMLI, a praticare la lotta di classe e a rimanere legati alle masse, secondo quanto ci consente l’età anagrafica".
Ciò significa che gli adolescenti, i ventenni, i trentenni e i quarantenni di oggi stanno perdendo, a mio avviso, l'occasione di confrontarsi con una classe dirigente che ha scritto pagine di storia "pesanti", almeno dai tempi dell'Organizzazione Comunista Bolscevica Italiana marxista-leninista (che invito tutti ad approfondire). Se ci sono divergenze ideologiche, anziché impedire un ricambio generazionale, seguiamo il pensiero di Mao, che si fonda a sua volta sulla teoria e pratica rivoluzionaria degli altri quattro Maestri, e risolviamoli col centralismo democratico, con la critica e l'autocritica ed altri strumenti marxisti-leninisti. Inutile frammentarci e girarci attorno: al momento le divergenze maggiori consistono nell'individuare con esattezza la contraddizione principale sullo scacchiere internazionale. Internamente possiamo già fare la differenza, mentre discutiamo degli scenari continentali ed extracontinentali.
Pertanto il mio appello è fidarci e confrontarci con chi ne sa più di noi e con un Partito bolscevico che vanta 47 anni di storia più 8 di preparazione politica, che presuppongono a loro volta un biennio di militanza nel PCd'I (m-l), nato da una scissione dell'area antirevisionista del Partito Comunista Italiano, tanto citato da tutti, ma conosciuto superficialmente da tanti, soprattutto nelle sue dinamiche correntizie e scissioniste.
Viva l’Italia unita, rossa e socialista!
17 luglio 2024