Rafforzato dal fallito attentato
Trump consacrato candidato dei repubblicani
Illustrato il suo programma neofascista, razzista e imperialista. Putin e Xi definiti "intelligenti e duri", leader dal "pugno di ferro", uomini che "amano il proprio Paese"
Il 15 luglio la convention nazionale repubblicana di Milwaukee ha celebrato il reazionario, golpista, razzista, omofobo Donald Trump non solo come leader del partito, ma come un martire vivente sopravvissuto al proiettile di un potenziale assassino ed è pronto a “lavorare per gli americani comuni dopo una schiacciante vittoria a novembre”. Rafforzato dal fallito attentato del 13 luglio da parte del ventenne Thomas Matthew Crooks, salito su un tetto a Butler, in Pennsylvania, tentando di ucciderlo mentre stava tenendo un discorso davanti ai suoi sostenitori con vari colpi di fucile, Trump è stato consacrato candidato dai repubblicani e gonfio come non mai di onnipotente autostima non ha perso tempo a deridere e stroncare gli avversari democratici di un Biden sempre più in difficoltà, tanto che quest’ultimo ha dovuto lanciare la spugna e ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca del prossimo novembre nella giornata del 21 luglio, a seguito delle pressioni crescenti del partito democratico, dell’elettorato e degli opinionisti e media della sua area politica.
Nel suo discorso del 19 luglio a Milwaukee dopo l’investitura Trump ha affermato che “Non dobbiamo criminalizzare il dissenso o demonizzare il disaccordo politico, che è ciò che sta accadendo ultimamente nel nostro Paese, a un livello che nessuno ha mai visto prima. In questo spirito, il partito democratico dovrebbe immediatamente smettere di utilizzare il sistema giudiziario come un’arma e di etichettare il proprio avversario politico come nemico della democrazia. Soprattutto perché non è vero. In effetti, sono io a salvare la democrazia per il popolo del nostro paese”.
Concetto ribadito il 21 luglio sul palco di Grand Rapids nel Michigan insieme al suo vicepresidente designato James David Vance, giovane astro nascente della destra neofascista statunitense, nel primo comizio elettorale dopo il tentativo di omicidio nei suoi confronti. "Sono qui davanti a voi per grazia di Dio. Mi sono preso una pallottola per la democrazia”.
“Insieme – ha poi ribadito Trump a Milwaukee nei panni di paladino dell’imperialismo americano -, porteremo l’America a nuovi traguardi di grandezza come il mondo non ha mai visto prima… Sotto la nostra guida, gli Stati Uniti saranno nuovamente rispettati. Nessuna nazione metterà in dubbio il nostro potere. Nessun nemico dubiterà della nostra potenza. I nostri confini saranno totalmente sicuri. La nostra economia decollerà. Riporteremo la legge e l’ordine nelle nostre strade, il patriottismo nelle nostre scuole e, cosa più importante, ripristineremo la pace, la stabilità e l’armonia in tutto il mondo. Ma per realizzare questo futuro, dobbiamo prima salvare la nostra nazione da una leadership fallita e persino incompetente. Abbiamo una leadership totalmente incompetente. Queste saranno le elezioni più importanti nella storia del nostro Paese. Sotto l’attuale amministrazione siamo davvero una nazione in declino… Abbiamo una crisi inflazionistica che sta rendendo la vita inaccessibile, devastando i redditi dei lavoratori e delle famiglie a basso reddito e schiacciando, semplicemente schiacciando la nostra gente come mai prima d’ora. Non hanno mai visto niente del genere… Poi c’è una crisi internazionale, alla quale il mondo raramente ha preso parte. Nessuno può credere a quello che sta succedendo. La guerra infuria ora in Europa e nel Medio Oriente, uno spettro crescente di conflitti incombe su Taiwan, Corea, Filippine e tutta l’Asia, e il nostro pianeta vacilla sull’orlo della Terza Guerra Mondiale, e questa sarà una guerra come nessun’altra guerra a causa delle armi. Le armi non sono più carri armati che vanno avanti e indietro sparandosi a vicenda. Queste armi sono annientamento”.
Due giorni dopo nel Michigan Trump ha rilanciato il suo messaggio in favore di una vera e propria svolta neofascista, chiarendo a chi si rifà in campo internazionale. Parlando del presidente russo Vladimir Putin e di quello cinese, Xi Jinping, li ha definiti "intelligenti e duri", leader dal "pugno di ferro", uomini che "amano il proprio Paese". Del presidente cinese ha detto, mostrando grande considerazione: "Controlla 1,4 miliardi di persone usando il pugno di ferro". Xi, ha aggiunto, "fa sembrare bambini quelli come Biden". Trump ha spiegato quale sia, secondo lui, il segreto dell'“autoritarismo”: "Noi abbiamo bisogno di qualcuno che ci protegga. Aveva ragione Orban". Un riconoscimento significativo dell’imperialismo dell’Est, maggior nemico di quello dell’Ovest e quindi in primis di quello americano da lui rappresentato. Non dicono niente queste affermazioni del golpista neofascista Trump ai putiniani e falsi comunisti di casa nostra che inneggiano a Cina e Russia quali esponenti “antimperialisti” e paladini del cosiddetto mondo “multipolare”?
24 luglio 2024