Corteo a Torino contro il genocidio del popolo palestinese
Organizzato dall'Associazione dei Palestinesi in Italia. Spicca la bandiera del PMLI
Dal corrispondente del PMLI.Piemonte
Sabato 31 agosto a Torino si è svolto un importante e qualificato corteo contro il genocidio del popolo palestinese, organizzato dall'Associazione dei Palestinesi in Italia (API).
I promotori dell'iniziativa hanno denunciato all'opinione pubblica italiana le atrocità perpetrate dal governo sionista di Israele, che, attraverso una politica di occupazione e oppressione sistematica, ha causato la morte di decine di migliaia di palestinesi, tra Gaza e, più recentemente, Cisgiordania. Durante il corteo gli oratori ufficiali hanno sottolineato come il governo di Tel Aviv abbia sfruttato i fatti del 7 ottobre 2023 come pretesto per accelerare un piano di espropriazione definitiva dei territori palestinesi di Gaza e Cisgiordania, spinto dalla sete di espansione territoriale. Questa strategia rientra in un progetto più ampio di colonizzazione che mira alla completa sottomissione del popolo palestinese e all'annientamento della loro identità nazionale.
Gli slogan lanciati durante il corteo hanno espresso con forza la solidarietà con il popolo palestinese che continua a resistere con coraggio Tra i più gridati vi erano “Israele assassino!”, “Palestina immortale!” e “Dal fiume al mare!”. Quest'ultimo, simbolo di una resistenza ininterrotta e di un sogno di libertà, ha provocato controversie a livello internazionale, con alcuni attivisti pro-Palestina in Germania che sono stati condannati penalmente per averlo utilizzato, mostrando come, anche nel cuore dell'Unione Europea, la libertà di espressione su temi politici sensibili sia pesantemente limitata.
Numerose studentesse e studenti hanno partecipato al corteo, segnalando una crescente sensibilità giovanile verso la questione palestinese. Tra i partecipanti i collettivi studenteschi “Cambiare Rotta” e “Opposizione Studentesca d’Alternativa” (OSA) di Torino, che hanno intonato slogan contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, definendolo giustamente "nazisionista", contro gli Stati Uniti, descritti come imperialisti e principali fornitori di armi a Israele, e contro l'imperialismo europeo e il governo neofascista della ducetta Meloni, accusato di sostenere apertamente Israele attraverso relazioni commerciali e altre forme di collaborazione.
Al corteo c’erano rappresentanze di Rifondazione Comunista di Biella (PRC) e dell’Organizzazione di Biella del Partito marxista-leninista italiano (PMLI), che ha portato in piazza l’unica bandiera di partito visibile durante la manifestazione. Questo gesto simbolico ha sottolineato l’importanza della solidarietà internazionale e della lotta comune contro l’imperialismo.
Il corteo ha attraversato le principali vie del centro di Torino, attirando l'attenzione generale tanto che i media hanno documentato la determinazione dei partecipanti e la forte carica combattiva della manifestazione. I discorsi tenuti durante l'evento hanno posto l'accento sulla necessità di una risposta globale contro le politiche oppressive del governo israeliano e sull’urgenza di sostenere la causa palestinese non solo a parole, ma con azioni concrete, inclusa la promozione di boicottaggi economici e culturali contro Israele, nonché la pressione sui governi occidentali affinché cessino il loro sostegno incondizionato al sionismo.
Questo corteo non è stato solo un atto di denuncia, ma un'espressione di solidarietà attiva, un appello alla coscienza collettiva per porre fine all'ingiustizia storica subita dal popolo palestinese. La lotta per la liberazione della Palestina è un simbolo della resistenza globale contro tutte le forme di oppressione e sfruttamento, e richiede il supporto di tutte le forze progressiste e rivoluzionarie per essere vinta.
4 settembre 2024