Per il presidio sotto la Rai Campania contro l’occupazione sionista
18 attivisti pro-Palestina indagati dalla procura di Napoli
Quattro misure di obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria per “resistenza e lesioni a pubblico ufficiale”
Redazione di Napoli
Giro di vite contro gli attivisti della “Rete sociale per la Palestina” della Campania che da quando è cominciata l’aggressione nazisionista ai danni del popolo palestinese stanno proponendo manifestazioni, cortei e sit-in per tenere alti fra le masse i giusti diritti della Palestina.
Il 17 luglio il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura di Napoli, ha emesso quattro misure cautelari con le quali altrettanti attivisti avranno l’obbligo di presentarsi presso la polizia giudiziaria per tre volte la settimana, respingendo le altre misure cautelari richieste dal pubblico ministero di divieti di dimora nel territorio partenopeo per gli altri 14 indagati.
Un provvedimento che conferma la stretta del governo neofascista Meloni a favore della teppaglia nazisionista, al punto che non veniva stravolta la narrazione da parte delle “forze dell’ordine” che il 13 febbraio caricarono selvaggiamente gli attivisti partenopei e ora si ritrovano come “persone offese” perché la contestazione della Procura riguarda i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Il 18 luglio sono scesi in piazza centinaia di attivisti della Rete campana per protestare contro il provvedimento restrittivo, ma anche a sostegno del popolo palestinese. In corteo molti giovani hanno attraversato la zona dello stadio San Paolo nei pressi della sede Rai Campania fino ad arrivare alla facoltà di Ingegneria dell’Università “Federico II” di Napoli, dove Dario Oropallo, del Laboratorio Iskra, uno degli attivisti destinatari dell’obbligo di firma, ha dichiarato: “siamo qui perché i compagni e le compagne che hanno partecipato alle manifestazioni di dissenso e ai presidi contro il genocidio palestinese sono stati portati in Questura per ricevere le misure cautelari. Sono 18 in totale le persone indagate per aver preso parte a due presidi, davanti alla Rai e alla sede di Leonardo”.
I marxisti-leninisti partenopei si stringono ai coraggiosi attivisti pro-Palestina dando la piena solidarietà e rilanciano l’unità di azione contro il governo neofascista Meloni e il suo sodale nazisionista che ha il volto del nuovo Hitler Netanhyau.
4 settembre 2024