Uno dei più gravi crimini di guerra avvenuti in Toscana, 174 vittime
80° Anniversario dell'eccidio nazifascista del Padule di Fucecchio
PMLI unico a partecipare ufficialmente. Il commento di un conoscente: “la vostra bandiera con la falce e martello ci sta proprio bene alla commemorazione della strage”
Redazione di Fucecchio
Sono passati 80 anni dalla strage del Padule di Fucecchio (Firenze). La memoria però è ancora forte anzi, forse negli ultimi decenni c'è una riscoperta e una volontà di tenerla viva con tante iniziative, anche perché oramai rimangono pochissimi testimoni diretti. Questo eccidio, che pure aveva segnato profondamente la popolazione delle zone interessate, negli anni del Dopoguerra era caduto nell'oblio. Fu grazie al giornalista e scrittore fucecchiese Riccardo Cardellicchio che negli anni '70 del secolo scorso, con la sua meticolosa inchiesta e il libro “L'estate del '44”, ne riportò alla luce la gravità e l'efferatezza.
Fu una delle stragi più gravi avvenute in Toscana compiute dai nazisti spalleggiati dai fascisti locali. Furono quest'ultimi infatti a guidare i soldati tedeschi nell'impervio territorio dell'area umida del Padule, ricca di specchi d'acqua e fitta vegetazione. L'intento era quello di annientare i partigiani e intimidire la popolazione durante la ritirata, ma i morti furono in buona parte vecchi, donne e bambini, sfollati in quella zona decentrata per sfuggire ai bombardamenti Alleati e alle angherie dei nazisti; le vittime furono 174.
Alla commemorazione sono intervenuti, oltre alla nuova sindaca PD di Fucecchio Emma Donnini, il senatore dello stesso partito Dario Parrini e il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo. Nei loro discorsi non sono mancate le frecciatine ad alcuni personaggi del governo e alla stessa Meloni, per il loro atteggiamento “ambiguo” verso fascismo e Resistenza, ed è stato chiesto lo scioglimento dei gruppi neofascisti. Alle parole devono però seguire i fatti e mirare in alto, anziché accreditare il governo neofascista della Meloni come “legittimo e democratico”.
I politici locali erano presenti ma in forma privata, l'unico Partito riconoscibile con i propri simboli era il PMLI, visto che i militanti della Cellula “Vincenzo Falzarano” avevano con sé la loro bandiera rossa. Un conoscente del Partito ci ha detto: “la vostra bandiera con la falce e martello ci sta proprio bene alla commemorazione della strage”.
4 settembre 2024