Impressioni sulla Commemorazione di Mao

È stato come un bagno rigenerante
Entrare nella sala delle ex Leopoldine, il luogo in cui domenica 8 settembre il PMLI ha allestito la Commemorazione della scomparsa di Mao, ed essere accolti dallo sguardo, dal sorriso, dall’abbraccio, di ogni compagno presente, è stata una emozione, una sensazione, che ogni compagno del PMLI, ogni simpatizzante, persino ogni amico del Partito, dovrebbe vivere. È come un bagno rigenerante. La fatica. Il caldo sofferto questa estate. Le delusioni, che a volte la vita privata impone, svaniscono, e al loro posto emerge una condizione nuova, che induce all’ottimismo, all’entusiasmo. Quell’entusiasmo rivoluzionario che contagia, ma che si compie solo quando si ha la consapevolezza di essere fra compagni, in una casa che si fa propria. Quando si ha la certezza di essere incrollabili perché non si terminerà in noi stessi.
E poi è stato bello il saluto, più che fraterno, del Segretario generale del PMLI compagno Giovanni Scuderi. A ogni compagno presente dedica un saluto che non è formale, non è convenzionale. Lui viene come alla tua ricerca e quando ti incontra e ti saluta e ti parla, comprendi subito, e senza alcun dubbio, che ti conosce davvero e magari molto di più di quanto noi conosciamo lui che è il Segretario generale del PMLI. Per ogni compagno ha una parola di stimolo a crescere, a migliorare. Di sicuro un vero Maestro per tutti noi.
Istruttivo, colto e di forte carica rivoluzionaria è stato poi il discorso del compagno Franco Panzarella. Mentre ascoltavo la sua relazione mi è venuto da pensare che sarebbe importante che le sue parole potessero giungere a ogni proletario, a ogni compagno, a ogni persona, che sta lottando per la propria emancipazione, per la difesa del proprio lavoro, ma che a causa dei voltagabbana revisionisti sta perdendo la fiducia nella lotta. Le sue potenti parole sarebbero in grado di ricaricare, di dare quel necessario supporto utile a rilanciare la lotta di classe nella direzione della rivoluzione socialista.
Ugo - Genova

Mao non si può separare dagli altri quattro Maestri
In occasione della 48a Commemorazione di Mao, pur dovendo lasciare la sala in anticipo per motivi di salute, ho assistito allo straordinario discorso tenuto dal compagno Franco Panzarella su "La vita e l'opera di Mao. La lotta per il socialismo in Italia".
Si tratta di un discorso, come sempre nelle commemorazioni di Mao, molto puntuale ed esaustivo, che ha abbracciato i momenti fondamentali del pensiero di Mao, sempre attento alla sintesi perfetta di teoria e prassi, con la capacità del Grande Timoniere, di approfondire, nel segno del marxismo-leninismo, tutto lo scibile umano, dove il relatore ha giustamente sottolineato come sia profondamente sbagliata la definizione, invalsa soprattutto in Italia, ma in realtà in genere in tutta Europa, di "maoismo" e di "partiti maoisti", in quanto Mao ha sempre rivendicato il fatto di muoversi coerentemente nel solco del marxismo-leninismo, essendo il pensiero e anche l'opera di Mao null'altro che l''approfondimento e lo svolgimento del marxismo-leninismo non qualcosa d'altro, di diverso.
Tale equivoco ha portato a molti fraintendimenti, a iniziare dal fatto che i sedicenti "partiti maoisti" sono caduti, dopo essere a loro volta caduti (talora anche per loro esplicita o almeno inconscia volontà) nel tranello teso da Lin Biao quando costui ha voluto staccare Mao dagli altri quattro Maestri, in apparenza esaltandolo, ponendolo in una dimensione soprannaturale e sovrumana, in realtà staccandolo dalla radice del marxismo-leninismo, in cui invece Mao si colloca sempre, come la sua possente opera dimostra in ogni sua espressione. Partiti e movimenti caduti  nel revisionismo trotzkista, come dimostra per esempio l'opera della revisionista Rossana Rossanda e dei suoi accoliti de ”il manifesto", con tutte le conseguenze a livello politico, che il PMLI e "Il Bolscevico" documentano da sempre.
E c'è anche di più, ossia un elemento più grave, dato che, come dimostra un esempio continuamente cavalcato e sempre riproposto dalla stampa borghese e dai media borghesi, era nato l'equivoco del nazi-maoismo, del terrorista fascista Franco Freda e di pochi altri dove in realtà del pensiero di Mao non c'era nulla e non c'entra per nulla, mentre il tutto culminava in un potere "aristocratico" (ossia preborghese) fondato sulla dittatura dei più forti, nel senso dello "struggle for the life", della lotta per la vita, nel segno del darwinismo sociale più becero, per cui, appunto, solo i più forti e adattati al clima sociale e politico sopravvivono, mentre muoiono i più svantaggiati, ossia i proletari.
Come editore, come giornalista, come autore di vari libri, Freda ha sempre sostenuto tesi in apparenza deliranti (come il ritorno ad un aristocratismo di tipo platonico, tra l'altro fraintendendo completamente Platone), giustificando le sue azioni terroristiche al servizio di un incrudelimento della dittatura borghese. E L'ultima parte della riflessione, veramente formidabile, per la capacità sintetica di Panzarella, si è concentrata sull'attuale situazione italiana, con il governo meloniano che ripropone in altra forma la dittatura mussoliniana. Ma tutta la manifestazione, con gli interventi delle compagne e dei compagni, l'intervento del compagno Segretario generale Giovanni Scuderi dimostra la capacità, ormai ben più che solamente potenziale, del PMLI di diventare il Gigante Rosso, da noi sempre agognato.
Un compagno di Firenze

Mao resta un punto di riferimento costante e imprescindibile
Grazie compagni per aver riportato il mio saluto in questa importante giornata per ricordare il Grande Timoniere che avete giustamente e degnamente onorato.
Mao è stato sicuramente il continuatore dei grandi Maestri del socialismo il cui pensiero ha arricchito con l'esperienza cinese. Resta un punto di riferimento costante e imprescindibile anche perché in linea temporale si è potuto cimentare con una serie di trasformazioni moderne. La sua lotta al revisionismo e non solo, resta una pietra miliare del socialismo scientifico.
Marco Barricata

Faccio donazioni al PMLI perché la borghesia gli ha sempre dato addosso
Ho letta la cronaca della Commemorazione di Mao. Mi ha fatto molto piacere leggere anche che Martenghi nella sua prolusione abbia citato verso la fine che ci sono stati due amici, uno dei quali Giancarlo di Padova, che hanno fatto delle corpose donazioni. Io le ho sempre fatte col cuore perché il potere borghese e le classi dominanti borghesi hanno sempre dato addosso contro il PMLI.
Interessantissimi i messaggi dall'estero ed è così che sono venuto a sapere che in Russia in effetti c'è il Partito Maoista Russo nato nel 2000.
Piacevole la considerazione della favola di Yu Kung che pure io avevo citato nel mio saluto.
Saluti marxisti-leninisti.
Giancarlo - Padova

Complimenti per aver realizzato la Commemorazione
Caro compagni e compagne,
complimenti per la realizzazione dell'incontro per la Commemorazione di Mao.
Auguro i migliori sviluppi a tutti, in modo particolare ai membri del Comitato centrale del PMLI con problemi di salute.
Saluti marxisti-leninisti.
Noemi - provincia di Brescia

Partecipare per la prima volta è stato motivo di grande commozione
Oggi ero presente per la prima volta in vita mia alla Commemorazione e per me è stato motivo di grande commozione, ho ascoltato con grande interesse sia gli interventi che la relazione generale.
Gli argomenti sono reali e senza linguaggio politichese.
Vengo dalle file del PCI dal quale da decenni mi sono distaccato, in quanto mi sono sentito profondamente tradito e ferito. Mio padre fu uno dei primi soccorritori di Ugo Schiano che negli anni '50 a Pistoia, nei primi scioperi dei lavoratori, fu ucciso dalla polizia, ed ancora prima, lo zio di mia madre, immune al manganello e all'olio di ricino continuò la sua folle battaglia entrando in chiesa con i cavalli. Ovviamente poi dovette andare via dall'Italia e non vi è più rientrato.
In tutti questi anni ho vagato alla ricerca di una possibile "isola verde", ma non c'è, non conoscevo il PMLI, quindi ho trovato solo delle chimere politiche che il sistema ha volutamente creato per disorientare e dividere il popolo. Ed anche, sempre il potere borghese e imperialista, ha implementato il sistema neoliberista che rappresenta un vero cancro, servendosi di una nullità umana, mi riferisco a Berlusconi il quale nel 1978 entrando in massoneria e "battezzato" da M° Gamberini ha avuto tutte quelle opportunità per costruire il suo temporaneo potere, ed oggi anche se non è più in questo mondo, i suoi scagnozzi portano avanti il piano piduistico.
In questi anni, da lupo solitario, ho tentato di capire come il sistema imperialista gestisce la vita dei popoli, momentaneamente, salvo alcune situazioni, non con il manganello, che in questo momento potrebbe essere controproducente, ma con un sofisticato mezzo di controllo dell'immissione monetaria nel circuito economico.
Per assurdo la moneta rappresenta solo un mezzo di misura per quantificare il valore delle cose e niente di più. In realtà se trovassimo il mezzo per ricollegare il vero valore, che è il lavoro, ad un sistema monetario che fosse in grado di staccarsi dall'attuale sistema che è gestito solo da banche private l'Italia rinascerebbe in due giorni.
Addirittura mi risulta che anche la Tesoreria dello Stato sia gestita da banche private, quindi il potere ce l'hanno loro e le apparenti sfaccettature della politica sono solo un diversivo. Tale mandato per la gestione alla Tesoreria dello Stato scadrebbe nel 2025, se non ci sarà il recupero di questo ente istituzionale entro tale data tacitamente tale gestione si rinnoverà per altri 20 anni.
Le difficoltà sono molte me ne rendo conto. Infatti l'attuale imperialismo vuole una guerra in quanto le contraddizioni del capitalismo portano anche a questo, da una parte il sistema monetario con la moneta fiat cioè creata dal nulla e prestata agli Stati ad usura, dall'altra parte l'altro imperialismo vedi la Russia di Putin, e penso anche il Vaticano, con le tonnellate di oro che possiede, vorrebbe ritornare al gold standard cioè alla convertibilità della moneta con l'oro.
Le questioni sono in netto contrasto tra di loro e, purtroppo l'eliminazione tramite una guerra devastante è l'unico mezzo per consolidare uno dei due sistemi.
Mi auguro fermamente che, visti i mezzi di distruzione di massa talmente devastanti, che tale risoluzione non venga attuata, però il rischio c'è.
Secondo me il PMLI dovrebbe riorganizzare il sindacato, con uno proprio, insieme ad una ristrutturazione del piano industriale e dei trasporti e riprendersi il pieno consenso del mondo del lavoro con tutti i benefici che questo comporta.
W Marx, W Lenin, W Stalin.
A voi tutti, cari compagni, un caloroso saluto.
Paolo – Pistoia
 
18 settembre 2024